Bufala

Draghi senza assicurazione auto al Quirinale: smettetela con le investigazioni fai da te

L’avevamo detto: il segnale di inizio di un nuovo governo è una deprecabile campagna elettorale basata sulle bufale.

Abbiamo già visto, letteralmente a pochi minuti dall’incarico con riserva a Draghi improbabili appelli “dall’Europa” a conservare il Governo Conte sotto pena della privazione del Recovery Fund. Ovviamente tarocchi.

Siamo adesso arrivati ad un video su TikTok nel quale un solerte ricercatore della verità inseriti su Internet i dati delle targhe della scorta del Presidente del Consiglio incaricato ha scoperto di non trovarne i dati assicurativi.

Deducendo ovviamente che l’unica soluzione giusta è che Draghi non paghi l’assicurazione sui veicoli di servizio

Draghi senza assicurazione auto al Quirinale: smettetela con le investigazioni fai da te

Cosa che tecnicamente non spetterebbe neppure a Draghi, ma si sa, nel mondo delle informazioni non verificate sono dettagli.

Ci sono una serie di problemi.

E tralasciamo solo perché non rilevante per i nostri scopi, ma rilevante per altri e degno di nota, il fatto che non è legale pubblicare su Internet foto o video con targhe in chiaro senza liberatoria.

Fotografare sì, riprendere pure, ma non pubblicare.

Né su Facebook, né su TikTok né altrove.

Ne sia consapevole chi ha ricondiviso incautamente.

Draghi senza assicurazione auto al Quirinale: smettetela con le investigazioni fai da te

A ben vedere, la strumentale accusa di evadere l’obbligo assicurativo è già stata in passato lanciata all’ex Ministro, Senatore Matteo Salvini e persino al Presidente del Consiglio Uscente Conte, storia apparsa anche su Facta.

Con un solo problema: ce lo aveva anche detto il Papa.

Il “giornalismo” non lo si fa seduti dietro un monitor cercando cose su Internet.

Il giornalismo lo si fa sul campo. Se lo si fosse fatto sul campo, i nostri solerti investigatori avrebbero potuto appurare che

essendo un auto della Polizia di Stato è possibile che questa auto blu, come del resto altre in uso alle P.A., abbiano una gestione delle assicurazioni, del bollo (che appare comunque pagato) e delle revisioni che segue iter diversi da quelli delle auto civili. Per questo motivo vi capiterà di trovare anche altri mezzi in uso dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza con le stesse caratteristiche “negative” quando andrete a verificarne i dati nei registri pubblici.

Le auto riconducibili alla Polizia di Stato risultano assicurate in blocco, quindi non riscontrabili (anche per ragioni di ovvia sicurezza) da una ricerca sul portale dell’Automobilista.

In caso di dubbi sulla scorta, bisognerà pertanto rivolgersi all’IVASS o alla Polizia di Stato, evitando il fai da te.

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