Doppia beffa con la truffa dei green pass falsi su Telegram: trapelano i costi del riscatto
Emergono in queste ore alcune informazioni extra, per quanto riguarda la truffa dei green pass falsi su Telegram, considerando i dettagli venuti a galla in giornata a proposito del riscatto. Nella giornata di ieri, infatti, abbiamo fornito i primi resoconti relativi ad una vicenda paradossale, che a conti fatti testimonia quanto sia poco efficace provare a fare i furbetti qualora non si dovesse essere d’accordo con il green pass. In realtà, siamo al cospetto di una doppia beffa per questi soggetti.
Come si sta sviluppando la truffa dei green pass falsi su Telegram
Oltre al fatto che la truffa dei green pass falsi su Telegram sia indiscutibilmente tale, considerando che alcuni italiani hanno provato a scavalcare il provvedimento del governo sul certificato verde sborsando cifre comprese tra i 100 e i 300 euro, ci sono altri elementi che dobbiamo prendere in considerazione oggi 8 agosto. Dopo aver appreso di aver letteralmente sprecato il proprio denaro, considerando che i green pass falsi non vengono riconosciuti come validi al momento dei controlli, viene a galla un’altra beffa.
I tonti del web, che hanno creduto in un primo momento alla truffa dei green pass falsi su Telegram, sono stati ricontattati dai truffatori. Chi ancora non ha ricevuto messaggi in questo senso, rischia di leggerli a stretto giro. Fondamentalmente, quello che prende corpo è un ricatto, con la minaccia di fornire i dati inizialmente consegnati per realizzare il green pass falso alle autorità o a soggetti terzi malintenzionati sul dark web.
Fin qui nulla di nuovo, ma la notizia di oggi è che il riscatto chiesto per evitare che i propri dati siano dati a terzi, dopo che si è materializzata la truffa dei green pass falsi su Telegram, pare ammontare a circa 350 euro. Questa la cifra richiesta ai truffati, da erogare tramite bitcoin in base alle ultime segnalazioni.
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