Dopo Christie, Bond e Dahl censurato Paperone: rischio per “La Saga”
Dopo Christie, Bond e Dahl censurato Paperone: e parliamo di Zio Paperone, il patriarca della famiglia di Paperi Parlanti più famosi del mondo. Anzi, di una storia precisa, la “Saga di Paperon De’ Paperoni” (“Life and Times of Scrooge McDuck”) di Don Rosa. Una sorta di omaggio diventato poi canone e “Bibbia Narrativa” della storia dei Paperi scritto da Don Rosa sulle tracce di Carl Barks, padre spirituale e morale della storia.
Una vera e propria saga in volumi che spiega come il piccolo Paperon De’ Paperoni sia diventato prima un povero paperotto di Glasgow, poi un astuto ed energico avventuriero Americano, per poi diventare un anziano cinico, crudele e incattivito, solo e stanco della vita e, di nuovo, ridiventare grazie ai nipoti un anziano ma energico sognatore pronto a mostrare ai nipoti un mondo di avventure e affari sostenuto dalla famiglia e dal desiderio di non lasciarsi fiaccare dalle difficoltà e dal tempo, mostrando a Paperino e i Tre Nipotini come si possa essere, anche da anzianissimi “Il più duro dei duri, il più furbo dei furbi e guadagnare ogni moneta con onestà e rettitudine”.
E sono proprio i capitoli più cupi della saga a rendere la pubblicazione odierna impossibile.
Dopo Christie, Bond e Dahl censurato Paperone: rischio per “La Saga”
La storia comincia a Febbraio, quando Disney annuncia che i capitoli “Il cuore dell’Impero” e “Il sogno di una vita” non saranno più ristampati “Come parte del suo [di Disney, NdT] costante impegno per la diversità e l’inclusione”.
Della scelta ne accennammo nell’articolo in cui parlavamo di Dahl: quei capitoli raffigurano la “caduta” di Zio Paperone, un momento di scoramento in cui, vedendo gli altri colonialisti diventare ricchi e famosi e lasciarlo indietro, decide che infrangerà il suo giuramento di essere “Il più duro dei duri, il più furbo dei furbi e guadagnare ogni moneta con onestà e rettitudine”.
Decide così di ingannare lo stregone Matumbo (“Foola Zoola” in originale) per strappargli le terre della sua tribù: quando si renderà conto di essere diventato un crudele aguzzino e colonialista come il rivale Famedoro Cuoredipietra e tutte le altre persone crudeli che ne avevano amareggiato la vita, per Paperone sarà troppo tardi. Matumbo sarà fuggito via, rifiutando di perdonarlo e scatenando il “Gongoro” (Bombie the Zombie), un omaccione tramutato in zombie contro di lui per l’eternità (decenni dopo, Bombie sarà catturato e ammansito da Paperino, Qui, Quo e Qua dopo aver confuso Paperino per un Paperone misteriosamente rimasto giovane).
Per una serie di effetti a catena, Paperone si ritroverà sì miliardario, ma abbandonato dalla sua famiglia per decenni (il che darà un sapore amaro alla battuta di Paperino per cui la fissazione di Paperone per l’oro lo rende “Solo un povero vecchio papero”, dato che nel finale della storia sarà Ortensia, madre di Paperino, a sentenziare che senza l’affetto dei suoi cari Paperone sarà solo “Un povero vecchio papero”) finché non cercherà mediante Paperino di riallacciare i contatti con i suoi affetti rimasti e Paperopoli tornando ad essere la persona buona e onesta che fu.
Ne “Il Sogno di una Vita”, precursore ironico di Inception, la Banda Bassotti e Paperino cominciano una gara per entrare nell’immaginario e nei ricordi di Paperone addormentato rispettivamente per carpire e difendere i segreti del Deposito: in alcune sequenze incontrano versioni sognate degli amici e nemici di Paperone, tra cui Matumbo e il Gongoro.
Il problema sono appunto le fattezze di Matumbo e Gongoro, tipicamente da stregone e zombie sterotipato.
Ovviamente il senso della storia di Don Rosa è che Paperone, non Matumbo, è stato il cattivo. Matumbo è stato spinto alla follia vendicativa dalla disonestà di Paperone, e Paperone ha perso se stesso per oltre vent’anni (il tempo necessario a Paperino per diventare un giovane papero adulto con tre nipoti a carico) finché rivedere Paperino, povero e sfortunato ma pronto a tutto per la sua famiglia gli ha ricordato i suoi valori.
Ma ciò non è stato sufficiente.
Cosa è accaduto dopo
Nelle parole di Don Rosa, a questo punto della vicenda le storie sono attualmente taboo, bandite.
Non è possibile, come è stato poi deciso per le riedizioni di Dahl, avere un’edizione commentata ed una edizione censurata.
Può esserci solo l’edizione senza le due storie, e senza, secondo Barks, alcuna spiegazione sul perché esse sono state rimosse. Ovviamente, se è possibile sostituire il Gongoro con una sagoma nera nelle sequenze oniriche del “Sogno di una Vita” (soluzione caldeggiata da Don Rosa stesso) nel “Cuore dell’Impero” è impossibile rimuovere il Gongoro e Matumbo: non ci sarebbe alcuna spiegazione su come si passa da un Paperone onesto e buon lavoratore ad un Paperone avvizzito malinconico divorato dai sensi di colpa se non fosse mostrato il momento in cui Paperone ha agito come un malvagio colonialista perdendo l’affetto e il supporto della comunità e dei suoi cari per vent’anni.
Ovviamente anche “Voodoo Hoodoo”, la storia di Barks da cui è ispirata questa parte della saga in cui i tre Nipotini prendono a cuore le sorti del Gongoro e sfidano Matumbo perché il Gongoro sia liberato dall’incantesimo e libero di autodeterminarsi è a rischio.
Anche qui, siamo al confine.
I casi precedenti
Gli scritti di Roald Dahl hanno rischiato di diventare “inottenibili” nella loro forma originale, salvo poi creare una versione ridotta per bambini che venga incontro alle mutate sensibilità moderne ed una annotata per adulti.
Ma anche gli scritti di Agatha Christie e Ian Fleming sono stati scritti, perlopiù per limitare scene di sesso e violenza nella saga di James Bond e rimuovere riferimenti politicamente scorretti dalle frasi dei personaggi della Christie.
Scelte queste accettate con una certa sospensione dell’incredulità: un bambino in età dello sviluppo difficilmente leggerebbe spontaneamente James Bond.
In questo caso, siamo più affini a Dahl: i Paperi sono da sempre idoli sia dei grandi che dei piccini, e forse il Gongoro ha fattezze stereotipate.
Ma senza il punto cardine della storia non esiste la storia. E senza quei capitoli, una delle storie più amate di Paperone sparisce.
Una storia peraltro che di razzista e colonialista ha ben poco: Paperone nella storia paga la crudeltà contro lo “stereotipato” Matumbo venendo isolato dai suoi cari per oltre vent’anni, odiato e marchiato come un cattivo.
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