“Donne italiane che ostentano donne velate”
Un utente Facebook ha pubblicato un meme che mostra un corteo antifascista esibire l’immagine di una donna velata nel contesto di uno striscione che regista: “Combatti la Lega / Distruggi il fascismo”. Il meme e la didascalia dell’utente liquidano l’immagine come un’ostentazione della donna velata da parte delle donne italiane, accusate di essere ignare della condizione della donna in certi Paesi.
È preoccupante vedere come tante italiane non si rendano conto di cosa sia realmente l’Islam.
I musulmani considerano la donna alla stregua di un’oggetto, nei loro Paesi in pubblico cammina a debita distanza tipo cagnolino.
Se la moglie è straniera nella gerarchia familiare viene dopo dei figli, dei genitori, dei fratelli, dei cugini e parenti tutti.
Queste italiane che tanto inneggiano all’Islam dovrebbero parlare con chi ha vissuto con un musulmano, ci sono cose “nascoste” che andrebbero raccontate e forse molte di loro cambierebbero idea.
L’immagine proviene da una manifestazione antifascista del 25 aprile 2019 organizzata a Bergamo da un insieme di gruppi di dissidenti, e non è stata ritoccata. L’aveva ripresa anche Corriere della Sera e il contesto, ovviamente, era quello della Festa della Liberazione. Nel corso della manifestazione numerose sono state le invettive contro Matteo Salvini, allora ancora Ministro in carica. Chi era, dunque, la donna velata esibita nei cartelli del corteo?
Ovviamente, seppur la foto mostri una prevalente presenza femminile, il corteo non era riservato alle sole donne. La donna velata che compare nei cartelli e nello striscione è un’opera di Obey, al secolo Shepard Fairey, noto in tutto il mondo per la celebre opera Hope usata da Barack Obama durante la sua campagna elettorale.
Il titolo dell’opera esibita durante il corteo antifascista è Universal Personhood 2, pubblicata nel 2016, e per capire cosa voglia rappresentare è sufficiente conoscere anche solo in superficie il pensiero di Fairey. L’artista, infatti, è sempre in prima linea per i diritti civili ed è un convinto oppositore di Trump insieme al leggendario chitarrista Tom Morello. Specialmente, per la sua opera dedicata ad Obama si è poi rivelato deluso per il suo operato durante gli anni della presidenza.
Restando sul tema Islam, l’artista Obey ha più volte dedicato le sue opere alla lotta contro l’islamofobia. Per la sua campagna We The People aveva fotografato una giovane donna con un hijab a stelle e strisce al World Trade Center, un modo per unire le due realtà a 6 anni di distanza dagli attentati dell’11 settembre. Nella sua opera, in generale, Fairey lancia un messaggio di giustizia sociale e per questo l’immagine Universal Personhood 2 è stata usata durante il corteo antifascista di Bergamo.
Usare l’immagine di una donna velata durante un corteo antifascista è un messaggio di uguaglianza, e le informazioni riportate sull’evento Facebook parlavano chiaro:
Tutte e tutti dobbiamo prendere una parte e in ogni luogo essere antifascisti, antisessisti e antirazzisti; dalla parte dell’autodeterminazione di tutte le soggettività oltre ogni precondizione di razza, genere, reddito o condizione sociale.
La donna velata è il simbolo dello “straniero” per tutte le forze politiche che si macchiano di intolleranza, ed esibire l’opera di Obey durante un corteo antifascista non significava giustificare la condizione della donna nell’Islam, bensì lanciare un messaggio di antagonismo al razzismo, che vede nello straniero e nella religione degli altri un pericolo per l’Italia.
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