Ci risiamo: “Djokovic ha ottenuto l’esenzione grazie alla prescrizione medica” è l’ultima bufala dei novax.
Bufala consapevole peraltro, come vedremo, che contrasta in pieno con le dichiarazioni degli stessi legali del tennista, con la logica e col diritto.
Bufala che postula un’ipotetica Australia che non solo si pieghi alle norme italiane, ma all’interpretazione tutto fuorché esatta che ne amano dare i novax, che quando ritengono la virologia lontana dalle loro corde si dedicano al diritto.
Ci segnalano dunque una condivisione, questa
“Sapete com’è andata? Come prescritto nel foglio illustrativo del bugiardino, pg 66 punto B, la “terapia” va applicata sotto prescrizione medica. Djokovic ha chiesto al medico (2 differenti medici in 2 sedi diverse) che gli venisse fatta la prescrizione medica (prescrizione = responsabilità civile e penale assunta da chi la firma). Rifiutatisi (ovvio) gli hanno rilasciato l’esenzione, perché nel momento in cui viene richiesta (obbligatoria per legge) hai 2 sole possibilità: darla assumendoti le responsabilità oppure esonerare il soggetto.
Game set match.
“Scandalo scandalo !!” manco conoscete la legge, Djokovic sì invece.
Mettete, mettete pure le faccine al commento ma ignoranti siete e ignoranti rimanete.
Game, set and match.”
Condivisione del tutto inesatta e falsificata.
A prescindere dalla contorsione ortografica della fantomatica dizione “Foglietto illustrativo del bugiardino”, a metà tra la tautologia e la supercazzola.
In primo luogo come abbiamo visto, la bizzarra teoria per cui la prescrizione medica non venga rilasciata è, appunto, una disinformazione tipica dei novax se non una vera e propria fake news.
Sarebbe ben strano che gli avvocati di Djokovich abbiano teso ai medici un trappolone basato su una circolare AIFA.
Applicata ad un Serbo che secondo la Fake News avrebbe chiesto a due medici diversi di due sedi diverse in Australia (dato che l’esenzione è stata rilasciata da Tennis Australia) di vaccinarlo.
Lo scopo della fake è sempre quello delle bufale: sponsorizzare la teoria attribuendola ad un famoso, quel Djokovich che attualmente è letteralmente il nuovo idolo involontario della setta novax, rendendolo testimonial della teoria.
Vogliamo spezzare le aspirazioni dei novax in ascolto: entrare in un hub dicendo al medico “Fammi l’esenzione oppure ti faccio la denunziaquerela, scrivi l’esenzione o ti denuncio” comporterà, nella migliore delle ipotesi essere allontanato dall’hub senza vaccino, senza esenzione, senza Green Pass e con una querela, quella vera, sul groppone.
Come abbiamo avuto di spiegare nell’apposito articolo i vaccini sono sottoposti a prescrizione medica limitativa presso le strutture identificate dalle regioni (HUB), ma allo scopo di consentire ai medici (non i salumieri o la Signora Pina su WhatsApp col cellulare a cover a libretto: i medici) di procedere al rilascio di consensi informati e somministrazioni presso gli hub vaccinali, le strutture mediche individuate e, in base agli accordi con le regioni, quando sarà disponibile un numero di vaccini tale da potersi avvalere del medico di base e delle farmacie come per i vaccini antinfluenzali.
In più sappiamo dal processo che si è tenuto che Djokovic, mediante i suoi avvocati, ha dichiarato di aver contratto il COVID nel mese di Dicembre, con un test PCR positivo il giorno sedici.
Cosa sufficiente a rendere valida un’esenzione rilasciata da Tennis Australia per infezione pregressa apparentemente valida, come abbiamo avuto modo di vedere in questi lunghissimi giorni.
Cosa che crea ulteriori problemi di cui abbiamo dibattuto, come Djokovic visto a contatto con la folla e apparentemente intento in pubbliche attività nei giorni immediatamente successivi al test PCR.
Sostanzialmente, si tenta di inventare sul posto una inesistente “scappatoia al vaccino” usando come spot pubblicitario un personaggio famoso che, ovviamente, non ha potuto agire nel modo descritto.
Quindi la teoria di Djokovic ha ottenuto l’esenzione grazie alla prescrizione medica, resta una bufala novax
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