DISNFORMAZIONE Sbattuta per strada famiglia con 3 figli! Casa ai marocchini! Vergogna! – bufale.net

Ci segnalano i nostri contatti la seguente notizia, targata Repubblica24:

Li hanno aiutati anche loro a caricar via la roba sul camion. Pronti a prenderne il posto. Potrebbe sembrare una storia da romanzo ‘Cuore’, se non fosse che di mezzo ne va la vita e il futuro di due famiglie, con tanto di prole al seguito. Una sbattuta per strada – e che questa sera verrà ospitata da amici, in attesa di chissà quale sistemazione (possibile l’ipotesi di una ‘Casa Famiglia’, in attesa di essere ‘traghettata’ altrove) – e l’altra che ne ha già preso il posto, perché questo ‘recita’ la graduatoria degli alloggi popolari. E’ così che a quasi un anno di distanza dal primo sgombero, l’ormai celeberrimo alloggio popolare di via Menotti Garibaldi potrebbe aver trovato i suoi inquilini definitivi. A porre fine alla desolante contesa è stata una famiglia di marocchini, che già da qualche mese aspettava impaziente di prendere il posto di chi aveva occupato abusivamente l’alloggio, con la complicità di tanti cittadini che avevano voluto aiutare e dare un tetto ad una famiglia veliterna con 3 bambini.

Che l’epilogo potesse essere questo, prima o poi, veniva dato per scontato; a nulla è servita la mobilitazione popolare e il cordone di cittadini che hanno provato a difendere la famiglia che occupavo l’abitazione.

Se il mese scorso i servizi sociali avevano dato ancora 30 giorni di proroga prima del nuovo intervento, questa mattina, con qualche giorno d’anticipo rispetto alla “tabella di marcia”, probabilmente proprio per prendere tutti di sorpresa, si sono nuovamente presentati dinanzi a quella porta, e hanno intimato agli occupanti di sgomberarla. Insieme agli agenti della Polizia Locale, chiamati a portare a termine l’ingrato compito, anche la dirigente comunale Maria Nanni Costa, che ha sorvegliato affinchè tutto andasse come auspicato.

Capo chino e sguardo basso per Consuelo, la donna, madre dei 3 bimbi, che si è detta scoraggiata ed umiliata da una scena che, in fondo al suo cuore, sperava di poter scongiurare. Spaesati i bambini, che con difficoltà hanno capito quanto stava accadendo. Diversi gli amici della famiglia marocchina che hanno fatto su e giù per le scale, pronti a sostituire i vecchi mobili con quelli nuovi, prologo ad una nuova chiave e ad una nuova vita.

Polemiche a non finire in città, specialmente da parte di chi, da tempo, va reclamando l’istituzione dell’anzianità di residenza.

Le presunte fonti sono un loop ricorsivo di siti atto ad occultare, all’utente casuale, la vera fonte dell’articolo: Repubblica24 cita ItalianoSveglia, che riporta un testo identico in ogni dettaglio a quello di MafiaCapitale il quale cita come fonte Mistocolvitto il quale, finalmente riporta la reale fonte dell’articolo, ovvero il portale Castelli Notizie.

E, nel riportarlo, sceglie la via, tipica della disinformazione, che abbiamo recentemente visto nel brano PRECISAZIONI Perugia: immigrati spaccano statua della Madonna, la prendono a calci e ci orinano sopra: omettono un’intera parte della vicenda che invece la fonte originale riporta come successivo brano di aggiornamento.

Esattamente come un osservatore poco attento, o in vena di presentare una sua “visione particolare” della vicenda potrebbe andare al cinema a vedere Titanic, abbandonare la sala a metà film e, rifacendosi alla parte che ha scelto di vedere e/o riportare della storia, dichiarare che Titanic è la romantica storia d’amore a lieto fine tra Jack e Rose che si innamorano e vivono una passionale storia in crocieta che si conclude col culminare del loro amore, scegliendo quindi di nascondere al loro interlocutore, per scelta o per non averla vista essi stessi, la storia dell’Iceberg ed il doloroso epilogo, la notizia di Repubblica24 (ovvero ItalianoSveglia, ovvero MafiaCapitale, ovvero Mistocolvitto) abbandona la sala a metà visione perdendosi il secondo atto della storia, invece debitamente riportato da Castelli Notizie (sia pur con uno sferzante cappello introduttivo al fulmicotone) come è uso nel reale giornalismo e su portali come il nostro, dove, quando una notizia necessita aggiornamenti successivi, si fa seguire un articolo che ne dia piena contezza, anche se meno “acchiappalikes” e gradito del brano precedente.

Ed il secondo brano interviene perché, a pochi giorni dall’avvenuto sfratto, era intervenuta una comunicazione del comune di Velletri, ancora riportata sulla pagina social dello stesso:

Sono costernata per la strumentalizzazione politica che da mesi un noto giornale locale continua a portare avanti sul tema dei servizi sociali nella nostra Città. Credo, infatti, che sia innanzitutto scorretto nei confronti dei lettori che vengono fuorviati dalle notizie costruite ad arte da chi, evidentemente, ama creare false aspettative e infiammare l’opinione pubblica attraverso una vera e propria guerra tra poveri.
Ma andiamo con ordine. In un articolo pubblicato il 19 febbraio viene ricostruita la notizia dell’assegnazione dell’alloggio popolare di via Menotti Garibaldi: “Sbattuta per strada la famiglia con tre figli: i marocchini che ne prenderanno il posto, hanno portato via i mobili”, questo il titolo indecente e completamente fuorviante di quanto realmente accaduto. Cercherò, pertanto, di fare chiarezza sulle tante, troppe, inesattezze riportate.
La prima inesattezza sta proprio nel titolo: nessuno, infatti, ha sbattuto per strada nessuno. La signora che occupava abusivamente l’alloggio, che era sotto sequestro, ha firmato il rifiuto alla proposta fatta dai Servizi sociali e proprio i servizi stessi hanno verificato scrupolosamente che la signora avesse una nuova abitazione dove andare, con tanto di regolare contratto di affitto; sempre i Servizi, inoltre, si sono adoperati, con l’ausilio della Polizia locale e della Polizia di Stato, per chiedere alla Procura più tempo, assecondando le richieste degli occupanti, che in maniera molto dignitosa hanno trovato, con le proprie energie e l’aiuto di associazioni locali, la forza per avere una vita fuori dall’illegalità. Nessuna ipotesi, neanche lontana, di casa famiglia, come invece paventato da chi ha scritto l’articolo.
Seconda inesattezza: le graduatorie degli alloggi popolari non “recitano”, ma sono la conseguenza di procedimenti legislativi che un ente è tenuto a rispettare, e difendere le occupazioni abusive significa passare sopra a tutti coloro che rispettano le leggi e le regole. La famiglia assegnataria di quell’alloggio, infatti, è una famiglia composta da esseri umani e da tre bambini, che da anni è in graduatoria per la casa e che viveva in condizioni al limite della decenza, perché pur di non infrangere la legge, ha vissuto per anni in un garage, senza finestre, che qualche velletrano ha pensato bene di affittare a quella famiglia disperata. In questa Città gli unici a recitare sono coloro che fanno finta di non rendersi conto e riducono il problema dell’emergenza abitativa a una lotta triste e vigliacca tra italiani e stranieri.
Successivamente, l’articolo parla di “contesa” e di “effetto sorpresa”: sfortunatamente per loro, Velletri non è il selvaggio West e qui non c’è contesa perché si rispettano le regole. L’occupante abusiva, infatti, era stata avvisata per tempo e proprio insieme a lei è stato concordato il giorno del rilascio dell’alloggio; tutto è stato fatto con la massima discrezione (che è cosa ben diversa dalla sorpresa) proprio per evitare ulteriori occupazioni e ulteriori conseguenze legali. Faccio nuovamente notare, infatti, che l’alloggio di via Menotti Garibaldi oltre ad essere occupato era anche sottoposto al sequestro da parte della Procura della Repubblica e chi avalla e favorisce le occupazioni abusive, ma la sera ha comunque una casa in cui tornare e la mattina dopo non ha da temere nulla, dovrebbe evitare di spingere famiglie disperate verso conseguenze legali che esasperano e rendono ancora più difficile la loro situazione. Una delle conseguenze dirette per chi occupa abusivamente un alloggio popolare, infatti, è l’impossibilità di essere inseriti nella graduatoria per le assegnazioni.
Infine, ricordo che la legge regionale non prevede anzianità di residenza per gli alloggi Erp, ma in ogni caso la nuova famiglia assegnataria dell’alloggio risiede a Velletri da oltre 10 anni. Si continua a parlare e a condurre battaglie sull’anzianità di residenza come requisito per l’assegnazione degli alloggi popolari, ma non ci si rende conto che la nostra città non vive la nuova immigrazione: l’80% degli stranieri che si rivolge al servizio sociale, infatti, è residente a Velletri da oltre 15 anni e per questi anni ha contribuito alle economie del territorio come tutti e, probabilmente, ha anche arricchito più di qualche affittuario, in nero, per locali che non possono neanche essere considerati civili abitazioni. Il riscontro si ha anche grazie all’emendamento che abbiamo approvato nel nuovo regolamento dei fondi socio assistenziali, fortemente voluto dal centro destra, in cui è stata inserita l’anzianità di residenza e per la quale molte famiglie, anche straniere, prenderanno ulteriori cinque punti.
Per queste ragioni, ridurre il problema della casa a un conflitto di nazionalità è puramente strumentale. Le battaglie politiche da condurre sono altre, a cominciare dal pieno rispetto delle regole da parte di tutti. Poi occorre trovare i fondi, costruire nuovi stabili, creare una rete solidale, abbassare i costi degli affitti utilizzando il canone concordato, creare un sistema virtuoso per il lavoro. In questo senso, l’amministrazione comunale di Velletri sta facendo tutto il possibile e il nostro auspicio è che se gli altri non riescono a proporre e a collaborare con noi per trovare soluzioni reali al problema, quanto meno evitino in futuro di strumentalizzare i cittadini in difficoltà con queste modalità che risultano dannose in primis per loro, ma che sicuramente fanno notizia a spese della correttezza e della pacifica convivenza civile.
Giulia Ciafrei
Assessore alle Politiche sociali

La situazione è evidente: come tutti sanno, uno sfratto non si improvvisa, ma dall’intimazione di sfratto al rilascio passa sovente un ingente periodo di tempo nel quale, per legge, lo sfrattando deve avere contezza piena del giorno in cui, in caso di mancato spontaneo rilascio, si terrà l’esecuzione forzata.

Inoltre, non vi è nessuno scontro, favoritismo o contrapposizione tra immigrati e locali.

In primo luogo perché, ricorda l’assessore, semplicemente non ci sono immigrati aventi diritto di alloggi popolari a Velletri, ma si parla di stabili residenti e domiciliati relativi ad immigrazioni vecchie di decadi, regolarmente immessi in graduatoria ed assegnatari di case abusivamente occupate.

E si sa, la stessa struttura dell’edilizia residenziale pubblica e dell’assegnazione delle case popolari prevede che, in caso di occupazioni abusive, si provveda al rilascio (a norma di legge e come è stato fatto, interessando i servizi sociali perché l’occupante sia messo in grado di reperire una nuova occupazione) ed immettendo nel possesso le famiglie assegnatarie che, come in questo caso, nel tempo elasso sono sovente costrette ad un’esistenza malagevole in locali di fortuna.

Tutto questo debitamente riportato in una nota di aggiornamento dalla vera fonte… ma non dagli epigoni.

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