“Salve. Mi chiamo Ingrid Carlqvist e sono nata in Svezia nel 1960, quando il nostro paese era il più bello e il più sicuro e più progredito del mondo. Ora vivo in Absurdistan – un paese ceh ha il più alto numero di stupri denunciati in tutto il mondo, centinaia di cosiddette “zone di esclusione” (dove vivono solo immigrati), in cui le persone vivono al di fuori della società svedese. E dove i giornali nascondono tutti questi fatti orribili al popolo. In Svezia nessuno parla dei problemi legati all’immigrazione. Se lo fate sarete immediatamente chiamati razzisti, islamofobi o nazisti.”
Scritto così, il meme alimenta solo la DISINFORMAZIONE DI STAMPO XENOFOBO. PERCHÉ?
Il testo riporta l’opinione di una presunta “giornalista indipendente”, Ingrid Carlqvist. Il testo completo, datato 15 luglio 2012 – che il meme riporta in traduzione sommaria – lo potete trovare qui. È essenzialmente una lunga accusa al sistema giornalistico svedese basata su esperienze personali e insinuazioni di collusione coi Socialdemocratici tuttora non dimostrate. Tutto questo per pubblicizzare il suo sito, il Dispatch International, di cui è caporedattrice e che mantiene con le donazioni degli utenti.
A parte questo,
The public debate about this sort of crime in Sweden over the past two decades has had the effect of raising awareness […] and encouraging women to go to the police if they have been attacked.
Ricapitolando, il meme ha una forte valenza xenofoba. Fra l’altro, in piccolo e nell’angolo in alto a destra, si parla di scorribande di immigrati che “da giorni” mettono a ferro e fuoco la Svezia. Fonte? Nessuna, ovviamente. Una mossa furbesca per non essere colpiti nel vivo. Ma l’importante è alimentare la paura, perché genera la “giusta violenza” che fa bene alle tasche di qualcuno. Quelle di chi rema contro il multiculturalismo o l’integrazione “a ogni costo” per attaccare “la Sinistra” e che, come sciacalli, adoperano i casi di cronaca come megafono del loro vittimismo.
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