DISINFORMAZIONE Via un'ora di italiano per far posto all'ora di cultura Rom – Bufale.net
Ci segnalano un post Facebook della pagina “Grande cocomero” dove viene condiviso un articolo legato ad un’immagine che riporta la scritta “Via 1 ora di italiano. Al suo posto? Cultura Rom“.
Anche Il Giornale ne parla in un articolo di ieri, 13 maggio 2015, dal titolo ““Ora di cultura rom” a scuola, genitori in rivolta in Toscana“. Il tutto è nato da un articolo pubblicato su LiberoQuotidiano nella sua versione cartacea del 13 maggio 2015 il cui titolo, “A scuola arriva l’ora di cultura zingara“, risulta essere interpretabile e meno preciso rispetto a quello pubblicato da Il Giornale.
È vero, ci saranno delle ore di lezione sulla cultura Rom, ma l’iniziativa riguarda solo la scuola media “Fucini” di Pisa per un totale di 6 ore. Secondo quanto riportato da alcuni degli articoli sopra citati, l’obiettivo è quello di far invogliare i bambini Rom a venire a scuola e favorire la loro integrazione, siccome visti come diversi dai loro coetanei.
A cavalcare l’onda dell’indignazione è intervenuta anche la candidata alle regionali per la Lega Nord, Susanna Ceccardi, in una lettera pubblicata da Gonews.it:
Che titolo hanno poi gli esperti dei rom per potersi sostituire ai professori di italiano che hanno vinto un concorso per insegnare agli alunni? Senza mancare di rispetto a nessuno, credo proprio che i nostri bambini e in particolare quelli stranieri avrebbero bisogno di migliorare la conoscenza della grammatica e della sintassi italiana, senza perdere tempo a zingareggiare.
A mettere a disposizione le ore necessarie per l’iniziativa , per un totale di 6, è stata la professoressa di italiano Marta Trafeli. Durante il “laboratorio” sarà presente, insieme alla docente, un educatore che spiegherà agli studenti la cultura e le tradizioni di quel popolo.
Iniziative del genere vengono già svolte in altre scuole del territorio italiano ad opera dei “mediatori interculturali”, soprattutto in classi dove sono presenti minorenni provenienti da altre realtà (non solo Rom) affinché vengano sradicati i comuni pregiudizi reciproci e avvenga l’effettiva integrazione.
Il “mediatore interculturale” è una figura riconosciuta a livello nazionale dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, 09/030/CR/C9 dell’8 aprile 2009, non sono per nulla persone improvvisate ed impreparate. Si tratta di un operatore sociale, come tale deve essere preparato e deve aver seguito dei determinati percorsi formativi. Esistono, inoltre, lauree triennali per il conseguimento del titolo di mediatore interculturale.
La polemica si è scatenata in merito al fatto che il “laboratorio” inizialmente era facoltativo e previsto durante l’ora pomeridiana, ma di fronte ad una scarsa partecipazione si è deciso di spostarlo durante il regolare orario di lezione rendendolo di fatto obbligatorio. Nell’articolo di LiberoQuotidiano vengono citate le dichiarazioni di un genitore, il quale accetta il fatto dell’integrazione e dell’insegnamento della cultura Rom, ma non durante le ore di italiano e che non sia obbligatorio.
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