Secondo quanto riportano la maggior parte dei media, il monumento interattivo dedicato a Steve Jobs, installato presso l’Università di San Pietroburgo, sarebbe stato smantellato in seguito alle dichiarazioni di Tim Cook in merito alle sue preferenze sessuali. Testate italiane ed internazionali hanno pubblicato articoli di “denuncia” collegandola all’omofobia e alle leggi anti-gay russe, nonché alle dichiarazioni di Maxim Dolgopolov (ZEFS) in merito alla Apple come “simbolo di perversione”.
Allo stesso tempo alcune testate avrebbero rilasciato la notizia che la società ZEFS ha l’intenzione di far reinstallare il monumento, a patto che permetta di mandare messaggi agli Stati Uniti affinché si rifiutino di usare i dispositivi Apple. Per quale motivo? A questo punto sarebbero state introdotte le dichiarazioni di Snowden in merito all’NSA e lo spionaggio sui dispositivi Apple. Dolgopolov avrebbe eretto il monumento sulla leggenda di Steve Jobs, ma afferma che non avrebbe sospettato che la Apple collaborasse con la National Security Agency degli Stati Uniti d’America.
In merito alle leggi anti-gay russe c’è da dire che queste vieterebbero la promozione di “relazioni sessuali non tradizionali” ai minori di 18 anni. Il fattore età potrebbe starci, siccome l’età minima per frequentare l’Università in Russia sarebbe intorno ai 17 anni, ma sarebbe alquanto assurdo siccome il monumento conteneva solo informazioni riguardanti il fondatore della Apple Steve Jobs e non contenuti omosessuali.
Tuttavia ci sarebbe la secca smentita da parte della stessa Università di San Pietroburgo, la quale ha dichiarato che la rimozione era già in programma ben prima delle dichiarazioni di Tim Cook e in seguito ad un problema tecnico allo schermo del monumento interattivo.
Insomma, un tira e molla tra dichiarazioni da una parte e dall’altra, dove c’è chi sostiene la tesi omofoba, chi la tesi dello spionaggio e chi la tesi del problema tecnico. Le tempistiche e le informazioni sono diverse e confuse:
È possibile che Dolgopolov stia comunque cercando di distaccarsi dall’opera creata nel 2013 in seguito alle dichiarazioni di Snowden. Infatti, secondo quanto riportato dai media russi, Dolgopolov avrebbe dichiarato che la Apple avrebbe un duplice significato ostile alla cultura russa, e che l’uscita di Tim Cook sarebbe stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Teniamo fede alle dichiarazioni dell’Università di San Pietroburgo, ma siamo consapevoli che in seguito ai fatti accaduti questa storia abbia assunto più aspetti politici ed internazionali piuttosto che tecnici. Staremo a vedere se il monumento verrà riposto nuovamente all’interno dell’Università e se verranno cambiati i contenuti interattivi.
Ringraziamo Elena per la segnalazione.
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