C’è effettivamente un allarme tubercolosi in Italia oggi 12 settembre? Il messaggio lanciato da Salvini, Ministro dell’Interno, ha creato non poche preoccupazioni nel nostro Paese, a maggior ragione dopo che è stata diramata la notizia riguardante la fuga di un migrante da una struttura ospedaliera di Vicenza. Il paziente in questione, non a caso, era ed è appunto debilitato a causa di questa patologia. Inevitabile che ci si pongano delle domande sulle possibilità di contagio per chiunque dovesse venire a contatto con immigrati malati.
Andiamo con ordine e proviamo a ricostruire la giornata che ha alimentato i timori in merito all’arrivo della Tubercolosi in Italia. Tutto è nato da un annuncio via social da parte del presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti, il quale ha parlato esplicitamente della fuga di un migrante malato di Tbc da una struttura di accoglienza profughi. Il tutto è avvenuto a Sandrigo, in provincia di Vicenza. Le successive considerazioni hanno accentuato i timori da parte di coloro che, evidentemente, hanno poche conoscenze sulla patologia.
A rincarare la dose ci ha pensato in un secondo momento lo stesso Salvini, come accennato ad inizio articolo. Il suo post su Facebook, che vi proponiamo qui di seguito, lancia ufficialmente l’allarme del ritorno della tubercolosi in Italia. Il tutto, additando il trend al fenomeno dei migranti e alla classe politiche che in questi anni ha permesso che gli italiani si trovassero in questa situazione.
Una smentita importante, però, è arrivata in serata grazie al presidente della Società italiana di medicina delle migrazioni, Maurizio Marceca, come riportato da Huffington Post. Parole importanti, che servono a fare chiarezza una volta per tutte oggi 12 settembre in merito al pericolo riguardante il possibile approdo della tubercolosi in Italia:
“Non abbiamo in Italia alcun allarme tubercolosi legato agli immigrati. Bisogna trattare questo tipo di tematiche con molto senso di responsabilità, perché quando si parla di tbc si rischia di creare allarme, anche laddove un allarme non esiste. Intervenendo con affermazioni poco scientifiche si rischia di creare panico sociale. La popolazione deve sapere che non c’è allarme e che abbiamo tutti gli strumenti per governare il fenomeno”.
Insomma, alcune precisazioni doverose dopo l’intervento di Salvini, che in questi giorni dal canto suo è già stato protagonista di alcune bufale come avrete notato dal nostro approfondimento recente. Ad oggi, 12 settembre, pare non esistere alcun allarme tubercolosi in Italia.
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