Secondo il sito autismo e vaccini in Inghilterra dal 2005 al 2015 si sarebbero registrati 8mila casi di danni cronici causati dal vaccino contro il papilloma virus.
«Da gennaio 2005 a aprile 2015 sono più di 8000 [8 mila !!!] le ragazze adolescenti interessate dalle reazioni avverse – di cui più di 2500 rovinate a vita – causate da questo vaccino promosso in modo aggressivo dall’industria e dagli enti sanitari preposti».
La fonte di cui si avvale il sito non è un articolo scientifico ma il post del portale di un quotidiano britannico, The Independent. L’articolo però non parla di un nesso causale accertato, anzi, a seguito dei feedback ricevuti la redazione ha aggiornato il post inserendo in testata ulteriori precisazioni:
«This article created significant debate among medical professionals, journalists and members of the public. Some commentators felt the piece had been insufficiently specific about the fact that research has established no causal link between the symptoms experienced by Miss Ryalls and the HPV vaccine. In fact, that point was set out in the piece; it certainly is not in dispute».
«L’articolo ha creato un grande dibattito tra i medici professionisti, giornalisti e gente comune. Alcuni commentatori hanno pensato che l’articolo non sia sufficientemente chiaro riguardo il fatto che non sia stata stabilita alcuna causalità tra i sintomi riportati dalla signora Ryalls e il vaccino HPV. Il realtà questo punto è stato spiegato nell’articolo e certamente non è in discussione».
L’articolo per maggior chiarezza precisa che molti casi si fondano sulle impressioni delle pazienti, non su dati clinici e sono stati classificati per questo come “sospetti”. L’articolo in questione è del 31 maggio 2015 e ne linka un altro di due mesi più recente dove si invita – riportando l’appello del premio Nobel Harald zur Hausen – ad estendere la vaccinazione in questione.
Posto che per “caso sospetto” si intende una segnalazione non suffragata da riscontri clinici l’aggiornamento del giugno 2015 di autismo e vaccini non aggiunge gran che.
«Sperando di fare cosa gradita agli utenti che hanno messo in dubbio la veridicità di questa notizia confermiamo che i dati sono stati reperiti direttamente dal Governo Britannico attraverso l’utilizzo di un FOIA [Freedom Of Information Act]. Il FOIA è un atto legislativo che riconosce il diritto di libertà d’informazione e permette la divulgazione totale o parziale di informazioni e documenti inediti controllati dal governo; chiunque può richiedere informazioni, senza restrizioni di età, nazionalità o cittadinanza».
Tanto il FOIA quanto la mail ricevuta dallo staff del FOI non fa altro che confermare quanto appena spiegato. Poco vale anche il grafico riportato nel post, visto che non può rappresentare in maniera esaustiva quel che è il valore informativo di una intera indagine statistica e che sulla base dei medesimi dati si ritiene che non vi siano nessi causali. E’ anche vero che autismo vaccini sostiene (come suggerisce il nome) ancora oggi il nesso causale tra vaccini e autismo, nonostante questa malattia si sviluppi già nel feto e presenti i primi sintomi proprio nel periodo in cui casualmente vengono somministrate le prime vaccinazioni.
Secondo quanto riportato nel post il vaccino in questione avrebbe già dimostrato in passato la sua pericolosità.
«Gardasil, prodotto dalla Sanofi Pasteur MSD per il mercato europeo e dalla Merck per il mercato americano, è sempre stato al centro di numerose polemiche fin dal momento della sua immissione sul mercato nel 2006».
Nel 2009 sono stati effettuati cinque studi su un totale di 21mila ragazze a cui è stato somministrato il vaccino. I risultati sono stati pubblicati e confermano la sua assoluta sicurezza.
Per ulteriori approfondimenti suggeriamo la lettura di questo articolo pubblicato su Snopes.
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