DISINFORMAZIONE E PRECISAZIONI Raggi sfratta bimbe italiane ma incontra bengalese: “Subito casa popolare”

Fermi.

Chi già considera l’idea che la redazione di Bufale.net, con le sue analisi, intenda sminuire le tristi vicende delle assegnazioni degli alloggi popolari e dei cittadini affetti da disabilità, può continuare a leggere Voxnews proseguendo sulla strada della coprofagia. Perché sì, VoxNews si include nelle peggiori deiezioni del web dalle quali l’utente inconsapevolmente disinformato e distratto si nutre. Trae maleficio e disinteresse, si foraggia. Per questo parliamo di coprofagia. Non siamo qui per condannare le scelte alimentari del nostro prossimo, ma è bene dare un nome alle cose.

Oggi ci segnalano l’ennesima evacuata di un sito da noi tanto considerato, che abusa del vocabolo “news” e dell’evidente deficit dei suoi lettori. Il 4 luglio del 2017 VoxNews pubblica un articolo:

Qualcuno ci deve spiegare perché – ma lo deve fare su basi logiche – un bengalese deve avere una casa popolare a Roma. Le case popolari costruite nei decenni dai sacrifici dei nostri bisnonni e nonni. E’ vergognoso. Naturale che poi la protesta di chi si vede scavalcato dall’ultimo venuto sfoci, poi, in violenza. Provate voi a farvi dare una casa popolare in Bangladesh.

Tutto ciò non interessa a Virginia Raggi, che ancora deve decidere se essere il sindaco dei romani o degli immigrati, e ha incontrato Howlader Dulal,52enne aggredito a Tor Bella Monaca durante la visita ad una casa popolare a lui assegnata: doveva verificare fosse di suo gradimento.

Il Comune di Roma, lo stesso che sfratta bambine italiane disabili e con tumori agli occhi, è infatti al lavoro per individuare una nuova sistemazione abitativa per il bengalese. E’ quanto ha annunciato in una una nota il Campidoglio dopo l’incontro che la ‘vittima’ dell’aggressione ha avuto con Virginia Raggi.

All’incontro, oltre al legale di Dulal, l’avvocato Paolo Palma, hanno partecipato anche l’assessore alla Persona, Scuola e Comunità Solidale, l’amica degli zingari Laura Baldassarre e l’assessore al Bilancio e Patrimonio Andrea Mazzillo. I rappredentati dell’Amministrazione capitolina ha ribadito piena vicinanza e solidarietà a Howlader Dulal.

Nessuna solidarietà e vicinanza a Giulia e Maria. Nessuna vicinanza alla famiglia italiana che vive in roulotte davanti all’hotel per profughi di Roma nord.

La resistenza a quella che è una sostituzione etnica deve partire dal basso. A Raggi chiediamo cosa vuole essere, se il sindaco dei romani, che le pagano lo stipendio, o degli immigrati: in questo caso può sempre iscriversi al PD.

E non veniteci a dire che anche il ‘bengalese è romano perché vive a Roma’, altrimenti mettiamo mano alla pistola. Ovviamente in senso metaforico.

«Altrimenti mettiamo mano alla pistola». Parlano di senso metaforico, ma una volta che il raglio è partito, l’animale da soma che si ha di fronte rivela la propria identità. L’autore del non-articolo indica diversi fatti oltremodo gravi della nostra attualità, ma nel farlo condisce il pezzo con altre vicende tragiche e indiscutibilmente vergognose che però vengono contestualizzate per il becero scopo di sensibilizzare il coprofago di turno con associazioni che contrappongono stranieri privilegiati e italiani defezionati.

Andiamo per ordine.

Il 26 Giugno Howlader Dulal, bengalese di 52 anni si trovava a Tor Bella Monaca per vedere la casa popolare assegnatagli in via Largo Ferruccio Mengaroni dal Comune di Roma. Per raggiungere il posto aveva chiesto informazioni a quattro ragazzi italiani tra i 20 e i 25 anni (Il Fatto Quotidiano). I quattro lo hanno insultato e preso a calci, con improperi razzisti e minacce. All’arrivo del 112 i ragazzi si erano dileguati.

Dagli accertamenti è emerso che Dulal è residente in Italia da 26 anni e lavora in un ristorante con contratto regolare. La sua priorità nella graduatoria per l’assegnazione della casa popolare era dovuta alla sua cardiopatia e al figlio disabile. Il legale dell’uomo, Paolo Palma, è stato contattato dal Comune di Roma che si è detto disposto a trovare una diversa sistemazione.

Howlader Dulal, Repubblica

Paolo Palma denuncia anche il fatto che il dipartimento dovrebbe occuparsi di accompagnare le persone a visionare gli alloggi assegnati, per verificare se questi siano effettivamente liberi o occupati abusivamente (Repubblica). Il 3 luglio Dulal è stato ricevuto in Campidoglio da Virginia Raggi per un’attestazione di solidarietà. Erano presenti anche il legale del cittadino bengalese, l’assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale Laura Baldassarre e l’assessore al Bilancio e Patrimonio Andrea Mazzillo (Askanews). L’amministrazione ha annunciato di essere al lavoro per individuare una nuova sistemazione.

Riepilogando: Howlader Dulal aveva priorità nelle assegnazioni in quanto disabile – per la sua cardiopatia – e con un figlio disabile a carico. Dopo l’aggressione è stato assistito dal suo legale e l’amministrazione comunale si è dichiarata disposta a trovargli una nuova sistemazione.

Andiamo avanti.

VoxNews cita il caso di due bambine diversamente abili contro le quali è stato posto in atto uno sfratto. Un è quello di Maria Noemi Mariani, invalida al 100% per un errore medico durante il parto. Il Mattino riporta la sua storia. Nell’ottobre 2016 la sua famiglia è finita sotto sfratto per una contestazione del Comune sull’assegnazione dell’alloggio Ater di San Saba (rione di Roma) avvenuta nel 2006.

Secondo il Comune di Roma, dopo 10 anni quell’assegnazione si è rivelata illegittima insieme ad altre 288, in quanto «si trattò di un’assegnazione straordinaria richiesta proprio in base alla criticità vissuta dalla famiglia e dalle condizioni di salute della piccola che, per necessità mediche, aveva bisogno di continue cure e trasporti all’ospedale Bambino Gesù». Secondo il Comune di Roma, l’appartamento di Via Pinelli dei Mariani deve essere lasciato per “la necessità di un ripristino della legalità”, in quanto si trattava di un’assegnazione extra ordinem (Il Giornale). La famiglia era totalmente all’oscuro dell’illecito. L’assessore Andrea Mazzillo si è interessato al caso ma ancora non ci sono novità. Il padre di Noemi, Emmanuel, alla redazione de Il Giornale dichiara che la figlia vive attaccata ad un macchinario e tracheotomizzata, e che dunque le sue condizioni potrebbero peggiorare una volta posto in azione lo sfratto. La famiglia ha fatto ricorso al Tar del Lazio e ora attende risposta. Il 15 giugno 2015 Emmanuel Mariani è stato convocato dall’ex-premier Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli, che ha promesso di occuparsi personalmente del caso (The Social Post).

Emmanuel e Noemi Mariani – The Social Post

All’appello della famiglia Mariani ha risposto anche l’Assessora Laura Baldassarre, come riporta Next Quotidiano:

Il singolo caso lo stiamo già seguendo. Stiamo lavorando ad una delibera di giunta per dare una risposta non solo alle singole situazioni, ma di sistema. Non abbiamo delle politiche per l’emergenza abitativa, è importante lavorare su questo e lo stiamo facendo.

L’argomento degli immigrati, sempre caro a VoxNews, è dunque associato alla tragica vicenda di Maria Noemi per puro taglio ideologico e – senza fingere – xenofobo. Lo stesso intento è dato dalla citazione del caso di Matilda, in un articolo che si apre con «Mohammed conta più di Matilda a Roma». All’interno dell’articolo è incorporato un servizio della trasmissione televisiva Dalla Vostra Parte in cui si racconta il caso di Matilde, bambina affetta da un tumore agli occhi e la cui famiglia rischia lo sfratto dal Comune di Roma. Non troviamo altri riscontri, ma all’interno del video non si fanno riferimenti all’immigrazione.

Accade questo: un cittadino italiano di nazionalità bengalese avente diritto di un alloggio popolare, viene malmenato da quattro ragazzi. Il suo legale insieme con l’amministrazione comunale si occupano di trovargli una nuova sistemazione. Il bengalese aveva priorità in graduatoria in quanto disabile e con un figlio disabile a carico. VoxNews si scaglia e colora di odio l’intera vicenda, citando altri due casi che interessano famiglie italiane con figli disabili a carico per foraggiare con lo stesso odio il lettore coprofago di turno. Storie drammatiche e per le quali lo sdegno si spreca. Storie diverse, ma l’odio non cambia.

In poche parole, il titolo di VoxNews lascia intendere che Virginia Raggi abbia intenzionalmente sfrattato due bambini disabili per fare posto a Howlader Dulal, assegnandogli un alloggio popolare senza se e senza ma. Non è andata così. Tutto questo si chiama disinformazione alla quale è d’uopo fare le giuste precisazioni.

Si tratta di tre storie diverse:

  • Dulal era disabile e con un figlio disabile a carico, dunque con una certa priorità in graduatoria;
  • La famiglia Maria Noemi Mariani ha ricevuto lo sfratto per un’irregolarità avvenuta nel 2006, anno dell’assegnazione;
  • Della piccola Matilda non abbiamo materiale, ma nel servizio di Dalla Vostra Parte non si parla di stranieri messi nella condizione di favoriti.

Resta preoccupante, tuttavia, che Voxnews minacci di mettere mano alla pistola. Non importa il motivo, non importa che lo dica in senso metaforico. Non importa. È violenza. Non è informazione né disinformazione.

È violenza.

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