Venerdì 25 luglio 2015 il quotidiano locale francese L’Union de Reims pubblica un articolo dove racconta l’episodio di una giovane, Angelique Slosse, picchiata da un gruppo di 5 ragazze (Inès Nouri, Zohra Karim, Hadoune Tadjouri e due minorenni) perché stava prendendo il sole con il bikini.Il fatto era avvenuto mercoledì scorso, 22 luglio 2015, a Reims.
A scatenare l’indignazione è stato l’articolo del 25 luglio del quotidiano locale L’Union, il quale nel raccontare l’episodio parla di un movente “morale” e di “polizia religiosa”:
Mercredi après-midi, une Rémoise de 21 ans accompagnée de deux amies se prélasse en maillot de bain au parc Léo-Lagrange. Cinq jeunes filles originaires de différents quartiers de la ville passent à proximité. L’une d’elles se détache du groupe. Voir cette femme qui bronze au soleil, allongée dans l’herbe, semble contraire à sa morale et sa conception des bonnes mœurs car elle vient lui reprocher sa tenue légère jugée indécente en pareil endroit.
Effarée par un tel discours aux relents de police religieuse, la jeune femme se rebiffe en rétorquant qu’on n’a pas à lui dicter sa façon de se vêtir. Une altercation éclate. Tout le groupe se précipite alors sur elle pour la rouer de coups. Des témoins portent secours à la victime et alertent les pompiers qui doivent l’évacuer au CHU. Bilan du passage à tabac : quatre jours d’incapacité totale de travail.
L’articolo è stato successivamente aggiornato nei giorni successivi ed accompagnati da altri articoli di rettifica, come quello del 26 luglio 2015:
Agression d’une femme en maillot de bain au parc Léo-Lagrange de Reims : pas de mobile religieux ou moral
Nonostante L’Union intitolasse “nessun movente religioso o morale” le accuse verso le colpevoli dell’aggressione erano ormai definite: “sono estremiste islamiche“.
Una delle tante reazioni è quella dell’associazione “Sos Racisme“, il 26 luglio 2015 , la quale convocò una manifestazione in costume da bagno nello stesso parco di Reims. Solo 7 persone si sono presentate.
In merito all’episodio si era espresso anche il vice presidente del Front National, Florian Philippot, pubblicando un tweet per dire che la ragazza è stata picchiata perché “viveva alla francese“.
A smentire il movente religioso fu la stessa polizia, di cui riportiamo la dichiarazione del commissario Julie Galisson pubblicata nell’articolo de Le Figarò del 25 luglio 2015 (aggiornamento il 27 luglio):
«Aussi bien dans les déclarations de la victime que des mises en cause, aucun élément à caractère religieux ou moral n’est évoqué pour expliquer l’agression»
Tradotto:
«Allo stesso modo sia le dichiarazioni della vittima che di quelle accusate nessun elemento a carattere religioso o morale è stato accennato per spiegare l’aggressione»
A separare le ragazze c’era anche un poliziotto in borghese, il quale afferma di non aver sentito alcun riferimento alla religione.
Riportiamo le dichiarazioni del il vice procuratore Helen Morton:
«Il s’agit bien de violences en réunion et rien de plus. Les cinq filles portaient en outre des tenues habituelles et non pas liées à une quelconque religion. La fille en maillot de bain assure que la bagarre s’est déclenchée lorsque l’une des filles a lancé “rhabillez-vous, c’est pas l’été”. L’une des mises en cause dit au contraire que c’est une insulte sur son physique qui a marqué le point de départ des violences».
Le smentite, sia dallo stesso L’Union che dalla più autorevole polizia francese sulle testimonianze di vittima e accusate, sono state tuttavia snobbate dai siti e dalle testate giornalistiche italiane che hanno riportato la notizia nei giorni successivi al 26 luglio 2015.
Un esempio tra tutti LiberoQuotidiano, il quale pubblica il 29 luglio 2015 (3 giorni dopo le smentite) l’articolo intitolato “Francia, picchiata da cinque islamiche perché prende il sole in bikini al parco: finisce all’ospedale“:
Picchiata mentre è al parco a prendere il sole perché il bikini ere troppo succinto. È accaduto qualche giorno fa a Reims, in Francia, dove una ragazza, Angelique Slosse, è stata aggredita da cinque musulmane che l’accusavano di non avere un abbigliamento adeguato al pubblico pudore. Angelique ribatte alle accuse, ed è allora che scoppia la rissa. Le percosse alla ragazza sono talmente forti che la poveretta finisce in ospedale. Sono intervenuti alcuni passanti per fermare le cinque donne islamiche, tutte di età compresa fra i 18 e i 24 anni. L’incidente ha scosso gli animi delle donne, che contro l’intolleranza religiosa e culturale hanno deciso di sfilare in costume proprio nel parco in cui la povera Angelique è stata pestata. Una protesta pacifica per far sentire la propria voce di donne occidentali.
Secondo la ricostruzione degli eventi, una delle 5 ragazze avrebbe criticato Angelique Slosse per il suo vestiario, sostenendo che non era il momento adatto per vestirsi in quel modo:
«Allez vous rhabiller, c’est pas l’été!»
Angelique, di fronte alle critiche rivolte dalla ragazza, le avrebbe risposto a tono: “visto il tuo corpo,capisco che tu non possa metterti il costume da bagno“. Questa sua risposta avrebbe scatenato lo scontro fisico. A raccontarlo è stata “Anna” (nome di fantasia riportato da Buzzfeed.com, probabilmente perché si tratta di una delle minorenni coinvolte), tenuta 24 ore in custodia dalla polizia locale:
«Lorsque l’une des trois filles m’a entendue parler, elle m’a interpellée pour me dire qu‘“avec mon physique, elle comprenait que je n’ose pas me mettre en maillot”. Elle a également dit que j’étais grosse. Je suis allée vers elle pour lui donner une gifle, puis elle s’est battue avec mon amie. À partir de là, j’ai tout fait pour les séparer. Elles se sont battues seulement toutes les deux, avant que des témoins puis un policier en civil ne s’interposent.»
Di seguito il video pubblicato su Youtube riguardo all’episodio, confermato come originale da parte di due testimoni e una delle ragazze coinvolte, i quali affermano che la scena ritratta è successiva al momento dell’aggressione.
L’unica verità legata alla religione islamica è il credo di due delle cinque ragazze che hanno aggredito Angelique. La stessa “Anna” lo ammette, ritenendosi tollerante:
«J’étais en effet avec trois amies et ma petite sœur mercredi vers 16h30, quand nous sommes allées au parc Léo Lagrange. Nous sommes passées devant trois filles en maillot de bain et j’ai juste dit à ma copine que si c’était moi, je n’oserais pas me mettre dans cette tenue sachant que même à la piscine je ne le fais pas. Mais j’ai dit ça car je suis complexée, absolument pas pour des questions religieuses ou morales. Je suis musulmane oui, mais tolérante».
Parla anche la ragazza di 24 anni che ha aggredito Angelique, Zohra Karim (“Nesrine Mook” o “Zougatta Mouaah” su Facebook – account al momento disabilitato), attraverso un video:
Ecco quanto dichiarato da Zohra e riportato da Buzzfeed.com:
«Aujourd’hui je veux expliquer les faits. Il n’a jamais été question de maillot de bain. Je suis la première à aller bronzer en maillot de bain au parc Léo Lagrange. Il n’a jamais été question de cela. Il a été question d’un physique (…) Ma copine a bien dit “ce n’est pas l’été, il ne faut pas bronzer, ce n’est pas l’heure de sortir le maillot”. La personne a dit (la fille en maillot de bain, ndlr) “vu ton corps, je comprends que tu ne puisses pas te mettre en maillot”. Ma copine a fait l’erreur, c’est vrai elle a fait une petite erreur. Je suis venue les séparer. La victime n’a pas eu peur de me porter une gifle. Si elle avait été impressionnée, comme elle a dit, par les cinq personnes autour d’elle, pourquoi m’a-t-elle porté une gifle? Comment vous expliquez que cette personne a eu 4 jours d’ITT, alors que j’ai eu 10 jours d’ITT pour moi?»
Insomma, a scatenare l’atto di violenza sarebbe stata la risposta alle ragazze da parte di Angelique, che tuttavia non giustifica tale reazione.
Il vice procuratore Helen Morton corregge però Zohra su un fatto: non ha ricevuto 10 giorni di ITT (quelle che noi consideriamo comunemente come “giorni di malattia”), ma solo 3 contro i 4 dati ad Angelique.
Su Facebook, fino a poche ore fa, era possibile visitare il profilo di Zohra Karim e visionare le sue foto, che riportiamo di seguito:
Siamo di fronte ad un episodio che è stato fin da subito etichettato dalla polizia francese come semplice scontro, privo di un movente religioso. Nonostante le smentite, anche da parte del quotidiano locale L’Union che aveva scatenato l’indignazione social, siti e testate giornalistiche italiane continuano a sostenere il movente religioso.
Articolo scritto da: David Tyto Puente (stesura del testo, ricerca immagini) e Vittoria Seedog (ricerca articoli in lingua originale e traduzione).
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