Ci segnalano un messaggio virale in libera circolazione sulle principali piattaforme social:
Mario Alessi 10 anni fa uccide Tommy 18 mesi a colpi di pala
Mario non ha mai mostrato segni di pentimento, CONDANNATO ALL’ ERGASTOLO
adesso potrà uscire dal carcere grazie a PERMESSI PREMIO.
MI VERGOGNO DI ESSERE ITALIANO
Una prima inesattezza che fa perdere senso alla viralità di un tale messaggio è la prima riga, che fa riferimento alla vicenda come compiutasi 10 anni fa. Non esattamente un dettaglio insignificante, perché il tragico assassinio di Tommaso Onofri – riportato dalla stampa nazionale come “il piccolo Tommy” – è oltremodo noto grazie alla ricca letteratura che le cronache hanno offerto negli anni. È sufficiente un articolo a caso, per esempio dal Corriere che il 2 marzo 2017 pubblicava una cronistoria illustrata indicando il 1° Aprile 2006 come la data in cui venne rinvenuto il corpo senza vita del bambino.
2006, dunque per parlare di 10 anni fa dovremmo trovarci nel 2016. Nel 2016, infatti, comparvero notizie che vedevano Mario Alessi – condannato all’ergastolo per il rapimento e l’uccisione del piccolo Tommy – nella possibilità di ottenere dei permessi premio con la possibilità di trascorrere alcune ore fuori dal carcere per lavorare. Ne parlava Il Fatto Quotidiano in un articolo del marzo 2016 che riportava anche le parole di Paola Pellinghelli, madre di Tommaso, colpita da rabbia e sdegno. La notizia era riportata anche sul Giornale e sulla rete è disponibile anche un servizio andato in onda su La7:
Il 15 marzo 2016 Repubblica aveva raccolto anche un appello di Matteo Salvini:
Dei permessi premio ne parlava anche Today il 29 febbraio 2016 e a tal proposito era stata indetta una petizione sulla piattaforma Change.org.
L’inesattezza del messaggio virale – e per questo parliamo di disinformazione – sta nell’assenza di riscontri sulla messa in atto di tali permessi e soprattutto nel rilanciare un’informazione a un anno di distanza, particolare che non può esser trascurato.
Tra le ultime notizie su Mario Alessi troviamo un articolo pubblicato il 10 febbraio 2017 sulla Gazzetta di Parma. Per l’omicidio del piccolo Tommy, oltre al muratore siciliano, erano stati condannati Salvatore Raimondi (che partecipò al rapimento e all’uccisione) con vent’anni di reclusione e Antonella Conserva (compagna di Alessi, che si occupò di andarlo a prendere una volta compiutosi il delitto) con ventiquattro anni di reclusione.
La Gazzetta di Parma riporta la condanna a quattro anni a carico di Mario Alessi per il reato di calunnia. Alessi aveva accusato Giancarlo Conserva e Cosima Faggiano di aver partecipato al rapimento. Non si trovano aggiornamenti sull’ottenimento dei permessi premio.
Per questo parliamo di disinformazione: il messaggio virale prende spunto da una reale tragedia e da alcune notizie pubblicata nel 2016, ma in questi giorni non ha più motivo di diffusione.
L’intera vicenda del piccolo Tommy è raccontata in questo documentario disponibile su YouTube:
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