Quella di Pozzallo è una storia già conosciuta. Molti siti (blog e giornali) hanno accusato la gestione del centro e i “gusti” dei clandestini:
Nessuna risposta al telefono invece dal responsabile del centro. Lo scandaloso spreco non è dovuto solo al numero di pasti sovrastimati e quotidianamente ordinati dal comune alla ditta con sede a Ispica che ha in appalto il servizio, ma anche ai gusti degli stessi clandestini, molti dei quali si rivelano schizzinosi e preferiscono mangiare nei locali pubblici, in quanto il cibo servito al Cpa non è di loro gradimento.
Ci si potrebbe domandare con quali soldi andrebbero nei locali pubblici, se a malapena dovrebbero ricevere 2,5 euro al giorno.
Arriviamo ora alla segnalazione di Paola, che ci chiede info su una storia pubblicata da Il Giornale che andrebbe approfondita.
Dividiamo in due l’articolo, da una parte la storia del cibo buttato e dall’altra le dichiarazioni di Marialucia Lorefice, deputata del Movimento 5 Stelle.
Si, ma non dagli immigrati. Il problema è il numero dei pasti era superiore al numero degli ospiti del centro. Un grosso problema di cattiva gestione.
Nell’interrogazione a risposta scritta del 18 luglio 2014 (seduta n.267) non c’è alcun riferimento alla digeribilità della pasta, piuttosto un invito a verificare che venissero distribuite pietanze non in contrasto con le abitudini alimentari dei migranti e ponendo come esempio la sostituzione della pasta con il riso. Dalla sua Pagina Facebook, invece, cita il problema della digeribilità.
Blitzquotidiano scrive:
Se non altro all’esponente M5s va il merito di aver portato il caso all’attenzione nazionale, presentando un’interrogazione in Parlamento sul tema. Non perché imbarazzata dagli sprechi, ma perché avrebbe da ridire sulla dieta a cui sarebbero “obbligati” gli stranieri. La soluzione, secondo lei, è che lo Stato si adegui alle esigenze dei migranti, che hanno evidentemente abitudini alimentari e culturali assai differenti. Quando la domanda più sensata da porsi sarebbe stata: perché è così tanto il cibo che avanza? E come mai nessuno ha pensato di darlo ad altri?
L’articolo pubblicato da Blitzquotidiano fa intendere che la deputata Lorefice non sia imbarazzata dagli sprechi e che preferisca discutere sulla dieta degli immigrati senza fare le domande giuste sulla questione. Quella della pasta e del riso era solo l’ultima parte dell’interrogazione, dove la deputata grillina aveva fatto le “domande giuste”, citate da Blitzquotidiano, e toccava punti importanti sulla vicenda:
La questione della digeribilità riguardava solo un suo post su Facebook, non l’interrogazione parlamentare, ed era un brevissimo commento che hanno messo in risalto rispetto alle “domande giuste” (così definite da Blitzquotidiano) e le proposte fatte dalla deputata grillina.
Da una parte si accusa gli immigrati di rifiutare il cibo e preferire quello dei locali pubblici (con che soldi, non si sa), mentre è evidente la cattiva gestione del centro e la mancanza di una linea d’azione in merito al cibo in eccedenza.
Dall’altra si contesta una dichiarazione personale sulla digeribilità di un tipo di cibo, che era solo la punta dell’iceberg dei problemi e delle proposte trattate dalla deputata del Movimento 5 Stelle, gli stessi problemi citati anche dagli stessi giornali che hanno pubblicato la notizia (incluso il rispetto delle tradizioni religiose).
Possiamo condividere o meno il pensiero della digeribilità, non sta a noi dirlo. Che sia stata una grillina o un leghista o qualunque altro politico, per noi di Bufale.net interessa soltanto che le informazioni vengano date per intero e senza alterarle.
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