Ci segnalano i nostri contatti una notizia, calco dalla stampa nazionale, relativa ad una presunta norma “voluta dall’Europa” che consentirebbe, a dire di chi scrive un prelievo forzoso di somme di denaro indeterminate dai conti, consentendo alle banche:
saldare le loro sofferenze, ovvero le perdite, prendendo soldi dai chi nelle stesse banche ha depositi superiori a 100mila euro.
Ma sarà davvero così?
In realtà sin dalla premessa, ovvero il titolo: “Ora è legge, sì al prelievo dal nostro conto corrente: è arrivato l’ok del Parlamento” l’articolo è quantomeno inesatto. Un giro su OpenPolis ci conferma infatti che la norma di ricezione della direttiva Europea di cui si discute, la 2014/59/UE non è stata approvata. Il cosiddetto “OK del Parlamento” non è arrivato, ad oggi la norma, approvata al Senato, giace alla Camera in attesa di approvazione.
Per ingannare l’attesa, avendo il testo, potremmo leggere la direttiva Europa di cui si vorrebbe applicazione, che all’articolo richiamato dal disegno di legge cita:
La crisi finanziaria ha evidenziato una mancanza significativa di strumenti adeguati a livello di Unione per gestire con efficacia gli enti creditizi e le imprese di investimento («enti») in crisi o in dissesto. Tali strumenti sono necessari, in particolare, per prevenire stati di insolvenza o, in caso di insolvenza, per ridurre al minimo le ripercussioni negative preservando le funzioni dell’ente interessato aventi rilevanza sistemica. Durante la crisi, queste sfide sono state un fattore determinante che ha costretto gli Stati membri a procedere al salvataggio degli enti utilizzando il denaro dei contribuenti. L’obiettivo di un quadro credibile di risanamento e di risoluzione è quello di ovviare quanto più possibile alla necessità di un’azione di questo tipo.
Soffermiamoci sulla parte in grassetto: come per l’aumento dell’IVA in solo caso di impossibilità di reperire i fondi in altro modo, il prelievo “forzoso” dai conti correnti superiori agli € 100.000,00 si presenta come una clausola di salvaguardia da evitare il più possibile, il tipico “vetro da rompere in caso di incendio”, confidando naturalmente che l’incendio non avvenga mai.
La norma di ricezione nel nostro ordinamento, in approvazione e non già approvata pone ulteriori paletti, tra cui, allo stato attuale, cfr. art 7 e successivi:
In soldoni siamo di fronte:
Possiamo affermare che il risparmiatore può dormire sonni relativamente tranquilli.
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