Ci viene segnalato l’articolo dal titolo “Renzi ha rifiutato l’aiuto della Croce Rossa per liberare i Marò: accusa shock di Dagospia” pubblicato il 26 agosto 2015 dal sito “Infiltrato“. Ne riportiamo il primo pezzo:
Più passa il tempo e più vengono a galla le responsabilità del Governo italiano nel caso Marò: qualche mese fa si è scoperto chi ha deciso di rimandarli in India, dove c’è la pena di morte, oggi viene fuori che Renzi ha rifiutato l’aiuto della Croce Rossa per liberare Latorre e Girone. Ecco il documento esclusivo pubblicato da Maria Giovanna Maglie per Dagospia.
Ecco quanto viene riportato dalla condivisione Facebook dell’articolo pubblicato dal sito Infiltrato (tratta dalla relativa pagina Facebook):
Renzi ha rifiutato l’aiuto della CRI per liberare i Marò: prova shock contro il Governo
MASSIMA DIFFUSIONE: TUTTI DEVONO SAPERE
TRADITI
Dagospia inchioda Renzi, lanciando un’accusa shock: “Il Premier ha deliberatamente lasciato i Marò in India, dove vige la pena di morte, e ha rifiutato…
Il “documento esclusivo” pubblicato nell’articolo di Dagospia, del 26 agosto 2015 a firma Maria Giovanna Maglie, non è tanto “esclusivo” e di certo non è una novità.
Di questa lettera si hanno informazioni fin dal 2014. Altro che “scoop giornalistico”, sono in ritardo di un anno.
Marò: anno zero. Dopo l’annuncio choc sulla tanto sbandierata internazionalizzazione che ancora non è stata formalmente avviata, ora il Partito dei militari denuncia: si lascia cadere anche la preziosa offerta d’aiuto della Croce Rossa.
[…]
Intanto Luca Marco Comellini, segretario del Partito per la tutela dei diritti di militari e forze di polizia (Pdm), si domanda perché un altro importante, possibile aiuto viene lasciato cadere nel vuoto. «Noi abbiamo sollecitato e, tramite la Croce Rossa italiana, ottenuto l’intervento del Comitato internazionale della Croce Rossa. Ma questa iniziativa fino ad oggi è stata ignorata anche dagli stessi marò», ha annunciato Comellini.
«L’8 luglio scorso – ha proseguito – il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) ha offerto ai familiari di Girone e Latorre il suo aiuto al fine di valutare gli aspetti umanitari e, inoltre, offrire la lettura legale della vicenda ai due governi interessati e quindi a fare da mediatore».
[…]
Però «dal giorno in cui abbiamo preso atto di essere riusciti ad ottenere la disponibilità del Cicr – ha detto ancora Comellini – è passato quasi in mese e dai marò o dai loro familiari non è arrivata nessuna risposta, ma adesso che le dichiarazioni fatte in Parlamento da autorevoli esponenti del governo hanno svelato l’inesistenza di qualsiasi richiesta di arbitrato internazionale, ritengo che l’intervento del Cicr sia l’ultima e l’unica speranza di risoluzione della controversia. Il governo e i marò ne prendano atto».
Non solo, anche l’ex ministro degli Esteri del governo Monti, Giulio Terzi, accusò varie volte la mancata intermediazione. Ecco l’articolo del Sole 24 Ore del 9 settembre 2014 intitolato “Marò, l’ex ministro Terzi critica Renzi: con intermediazione Croce rossa Latorre sarebbe già in Italia“:
Le colpe dell’Italia per la mancata intermediazione della Croce rossa
Al termine di una lezione al Master in comunicazione, pubblic affairs e relazioni internazionali della Business School Sole 24 Ore di Roma, l’ex ministro Terzi sottolinea i limiti della strategia italiana, «che insiste a non voler puntare sulla internazionalizzazione della vicenda». Sono convinto, spiega riferendosi a una lettera di luglio del presidente della Cri internazionale di Ginevra, Peter Maurer, al governo Italiano in cui si offriva come intermediario «che Latorre sarebbe già in Italia da parecchi giorni se fosse stata coinvolta la Croce rossa internazionale. Il fatto non è filtrato, ma soprattutto la lettera non ha mai avuto risposta dal Governo italiano. Se ci fosse stata in corso un’azione della Cri, il rientro di Latorre sarebbe avvenuto immediatamente, su questo non ho dubbi».
Successivamente ne parlò in un’intervista rilasciata a Il Giornale e pubblicata il 13 settembre 2014:
Non c’era un altro modo per farlo tornare senza rimanere impiccati alla garanzia del rientro?
«Il modo c’era, ma è stato colpevolmente trascurato. Bastava accettare l’offerta di intervento della Croce Rossa internazionale. Il presidente, Peter Maurer, ha scritto all’inizio di luglio una lettera al governo italiano dando la sua disponibilità in relazione al caso dei marò, prima che Latorre si ammalasse. Maurer aveva offerto i buoni uffici della Croce Rossa. La lettera, notificata attraverso i nostri diplomatici a Ginevra, è rimasta senza risposta. Alla luce di quello che è accaduto a Latorre, se la Croce Rossa fosse intervenuta non avrebbe esposto il governo italiano a garanzie di rientro, che ancora una volta possono pregiudicare la sovranità nazionale ed il giusto riconoscimento della giurisdizione italiana».
Di questa lettera ne parlò anche Il Tempo in un articolo del 18 dicembre 2014 dal titolo “Marò, la Croce Rossa vuole intervenire. Il governo Renzi la snobba da luglio“:
«Se le famiglie lo auspicassero, il Comitato Internazionale della Croce Rossa si ritiene a loro completa disposizione al fine di esaminare con esse le conseguenze umanitarie della situazione. Infine siamo pronti a condividere la nostra interpretazione legale sullo status dei due soldati con il governo indiano e con il governo italiano». Era un’offerta di mediazione internazionale, esplicita seppur avviluppata nel linguaggio felpato della diplomazia, quella spedita a luglio di quest’anno da Ginevra dal presidente della Croce Rossa Internazionale Peter Maurer. L’indirizzo era quello di Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa Italiana, che ne aveva sondato la disponibilità ad intervenire nella vicenda.
Ecco quanto dichiarato dall’ex Ministro e pubblicato da Adnkronos il 10 luglio 2015:
“Una possibilità io la vedo nel ruolo della Croce Rossa Internazionale che già a luglio dello scorso anno aveva mandato una lettera al governo italiano dando disponibilità ad avviare un’azione di mediazione nei confronti dell’India per tutelare le condizioni psico- fisiche e della tutela dei diritti dei due fucilieri”.
Questo avveniva prima che Latorre si ammalasse e si ripropone ora che è in scadenza la licenza per malattia. “Questa lettera – sottolinea l’ex ministro – non ha avuto nessun seguito da parte del governo italiano. Invece sarebbe stato un veicolo da considerare molto seriamente, ora più che mai in vista della scadenza che riguarda la conclusione della licenza per malattia di Latorre, prevista per il 14 luglio” oltre la quale il militare potrebbe dover tornare in India.
“Vorrei capire perchè è stata esclusa la Cr internazionale. Forse per motivi di strumentalizzazione politica? – chiede Terzi – E’ ora di uscire da queste animosità strumentali e polemiche, e affidarsi a quelle che sono le soluzioni più oneste e chiare come la Croce Rossa Internazionale sulla quale nessuno può porre delle riserve e la normativa internazionale e gli organi internazionali”, prosegue Terzi.
“Oggi” (26 agosto 2015) viene fuori che Renzi ha rifiutato l’aiuto della Croce Rossa per liberare Latorre e Girone? Dagospia inchida Renzi? A inchiodare il Governo son stati altri e nel 2014, altro che Dagospia. Titoli e testi da clickbait.
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