In questo clima di campagna elettorale permanente capitano sovente che vecchie bufale e disinformazioni vengano riciclate.
Capita che un portale Facebook come Lo Sbratto Quotidiano ricicli un vecchio filmato di settembre 2017, peraltro ben tagliato (archiviato qui)
Nel quale resta solamente la frase “Non possiamo permettere che un africano sappia che, in Italia, su una spiaggia non si può violentare”, prima pronunciata dall’avvocato Carmen di Genio, poi da una voce maschile che, in modo odioso, ne fa infantilmente il verso, aprendo così la stura ad una lunga serie di commenti degni del peggior leone da tastiera.
Quel genere di leone da tastiera che, come tutti sappiamo, quando viene posto dinanzi al fatto compiuto improvvisamente diventa conciliante ed inciline alle scuse.
Il qui presente Shadow ritiene che sia già grave prendere di mira un qualsivoglia cittadino, ma prendere di mira un avvocato, un soggetto che conosce quanto sia grave il reato di diffamazione e che i commenti su Facebook constano di aggravante specifica (dovuta alla pubblicità del mezzo) sia deciso autolesionismo.
Infatti la frase infantilmente motteggiata è solo un frammento estrapolato da un intervento di diverso tenore, che riportiamo per intero
Qua dobbiamo fare al massimo mente locale, non possiamo pretendere che un africano sappia che in Italia, su una spiaggia, non si può violentare una persona, perché lui probabilmente non lo sa nemmeno, non lo sa proprio. Allora noi questi extracomunitari li dobbiamo educare alle nostre regole, dobbiamo applicare il principio di legalità che è l’unica cosa che ci può aiutare a combattere anche il terrorismo, perché noi educandoli alle nostre regole e non ghetizzandoli come stiamo attualmente facendo, perché sbarcano e io non so come sono questi cittadini…. […] non possiamo accoglierli e ghettizzarli, li dobbiamo integrare nella nostra società oppure non li dobbiamo accogliere.
Comprendiamo che per molta gente sia più facile insultare e diffamare, per poi piatire perdono dinanzi alle conseguenze che non capire il funzionamento di un ragionamento per assurdo.
Il ragionamento per assurdo è quella particolare figura retorica che, partendo da un’ipotesi, si dimostra che la stessa è errata proponendo la correzione.
Ovviamente il punto di arrivo del ragionamento è bisogna integrare, oppure non accogliere, fermarsi al punto di arrivo significa pervertire le frasi dell’avvocatessa in una formula clickbait utile solo a fomentare odio e pubblica indinniazione nei suoi confronti.
E, come sempre, Bufale è dalla parte di chi è vittima di odio e disinformazione e su questo non transige: non potremo quindi che rendere fact checking e cercare di rendere edotta l’avvocatessa delle affermazioni gravissime ad ella rivolte.
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