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DISINFORMAZIONE No allo studio di Dante nelle scuole. È islamofobo – Bufale.net


Secondo un articolo del 19 gennaio 2015 pubblicato da Il Giornale, dal titolo “No allo studio di Dante nelle scuole. È islamofobo“, a 2 settimane dagli attentati del Charlie Hebdo un’associazione vorrebbe abolire la Divina Commedia nelle scuole italiane perché nel canto XXVIII dell’Inferno si diffamerebbe Maometto.
Ecco quanto riporta Il Giornale:


Un’associazione vuole abolire la Divina Commedia nelle scuole: “Nel XXVIII canto dell’Inferno si diffama Maometto”
[…]
A due settimane da quel maledetto mercoledì 7 gennaio, nelle scuole italiane l’attentato contro Charlie Hebdo rimane una ferita aperta.
[…]
Sarà per questo che la nostra scuola nel bene (poco) e nel male (tanto) rimane lo specchio fedele di un Paese sempre più afflitto dalla «sindrome del gambero», tra continui passi indietro perfino sul fronte di quelle che dovrebbero essere le nostre più radicate tradizioni in termini di civiltà cattolica. E invece in Parlamento è tutto un fiorire di proposte di segno opposto: come ad esempio il progetto di sostituire l’ora di religione con una nuova materia, Storia delle religione, nel tentativo demagogico di garantire la «par condicio» con le altre fedi. È di pochi giorni fa la notizia di una lettera scritta da vari storici delle religioni per chiedere un tavolo di confronto alla ministra dell’Istruzione, Stefania Giannini «al fine di valutare la possibilità di introdurre la materia da loro insegnata all’interno dell’ordinamento scolastico italiano».
Un’apertura che, fatte salve le buone intenzioni di quanti la auspicano, rischia di generare mostri. Come dimostra l’associazione Gherush92 che chiede di censurare lo studio dei Dante in quanto «discriminatorio e offensivo». Il capolavoro di Dante conterrebbe – a giudizio di Gherush92, cui aderiscono molti docenti – «accenti islamofobici»: «Nel canto 28° dell’Inferno – si legge in articolo del Corriere.it ripreso dal sito studentesco Scuolazoo -, Dante descrive le orrende pene che soffrono i seminatori di discordie, cioè coloro che in vita hanno operato lacerazioni politiche, religiose e familiari. Maometto è rappresentato come uno scismatico e l’Islam come una eresia. Al Profeta è riservata una pena atroce: il suo corpo è spaccato dal mento al deretano in modo che le budella gli pendono dalle gambe, immagine che insulta la cultura islamica. Alì, successore di Maometto, invece, ha la testa spaccata dal mento ai capelli. Nella descrizione di Maometto vengono impiegati termini volgari e immagini raccapriccianti tanto che nella traduzione in arabo della Commedia del filologo Hassan Osman sono stati omessi i versi considerati un’offesa».
[…]

Siamo nel 2015, non c’è dubbio alcuno, ma l’articolo del Corriere.it che Il Giornale cita, senza linkarlo, è del 12 marzo 2012. Come se non bastasse, l’articolo del Corriere.it non citava solo la religione islamica, ma anche quella ebrea: “Dante antisemita e islamofobo. La Divina Commedia va tolta dai programmi scolastici“.


MILANO – La Divina Commedia deve essere tolta dai programmi scolastici: troppi contenuti antisemiti, islamofobici, razzisti ed omofobici. La sorprendente richiesta arriva da «Gherush92», organizzazione di ricercatori e professionisti che gode dello status di consulente speciale con il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite e che svolge progetti di educazione allo sviluppo, diritti umani, risoluzione dei conflitti.

Il Giornale scrive:

È di pochi giorni fa la notizia di una lettera scritta da vari storici delle religioni per chiedere un tavolo di confronto alla ministra dell’Istruzione, Stefania Giannini «al fine di valutare la possibilità di introdurre la materia da loro insegnata all’interno dell’ordinamento scolastico italiano».

Anche in questo caso la datazione è scorretta. Questa lettera risale a più di un mese fane parlavano già su Venerdì di Repubblica del 12 dicembre 2014.
Cosa avrebbero a che fare la lettera scritta alla ministra dell’Istruzione e la proposta dell’associazione Gherush92 con i fatti avvenuti al Charlie Hebdo? Assolutamente nulla!
C’è da dire che dal sito di Scuolazoo sono stati più bravi e più corretti nel riportare l’informazione, così come nel titolo “Dante Alighieri è razzista: Via la Divina Commedia dalle scuole“, anche se non hanno linkato l’articolo del Correre.it del 2012.
Non si può mettere in dubbio i contenuti della Divina Commedia, opera scritta da Dante Alighieri in un periodo storico come il Medioevo (composta tra il 1304 e il 1321) strettamente legato al periodo delle Crociate.
L’articolo/proposta dell’associazione Gherush92 sarebbe addirittura precedente al 12 marzo 2012, giorno in cui venne pubblicato l’articolo dal Corriere.it, esattamente del 6 gennaio 2012:

Oggi esiste una recrudescenza di antisemitismo e di razzismo. Ebrei, Rom, immigrati, mussulmani, omosessuali avvertono e vivono una condizione di pericolo. Il razzismo non è mai stato veramente sradicato e viene trasmesso persino nelle scuole.
Le scuole, comprese quelle ebraiche ed islamiche, adottano i programmi ministeriali e il problema è la cospicua presenza di contenuti antisemiti e razzisti nelle opere letterarie, artistiche, storiche e filosofiche. Vengono insegnati testi antisemiti, sia nella forma che nel contenuto, sia nel lessico che nella sostanza, senza che vi sia alcun filtro o che vengano fornite considerazioni critiche rispetto all’antisemitismo e al razzismo. Un esempio emblematico è la Divina Commedia, caposaldo della letteratura italiana.
[…]
 
Questi versi, un’anticipazione delle legge razziali di epoca fascista (Arre), introducono i Protocolli dei Savi Anziani di Sion di Nylus, noto libercolo antisemita che trattò il “Pericolo Ebraico” e provocò persecuzioni e rovina degli Ebrei in Russia e in tutta Europa.
Nel canto XXVIII dell’Inferno Dante descrive le orrende pene che soffrono i seminatori di discordie, cioè coloro che in vita hanno operato lacerazioni politiche, religiose e familiari. Maometto è uno scismatico e l’Islam è una eresia. Al Profeta è riservata una pena atroce: il suo corpo è spaccato dal mento al deretano in modo che le budella gli pendono dalle gambe, immagine che insulta la cultura islamica.
[…]
Chiediamo, pertanto, al Ministro della Pubblica Istruzione, ai Rabbini e ai Presidi delle scuole ebraiche, islamiche ed altre di espungere la Divina Commedia dai programmi scolastici ministeriali o almeno di inserire i necessari commenti e chiarimenti.

Leggendo realmente i contenuti delle proposte si capisce che l’articolo de Il Giornale, oltre a non verificare le datazioni e far intendere ben altro al lettore, non riporta esattamente quanto realmente esposto e proposto dall’associazione Gherush92.

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