DISINFORMAZIONE Lucca: donne italiane in fila per fare sesso coi migranti – bufale.net
Il gioco del “telefono senza fili” si applica anche alle bufale ed alla disinformazione. Prendi una storia, specialmente una narrazione ancora in evoluzione, basata sul “sentito dire” perché ha molti più vuoti da riempire, e comincia a raccontarla, facendola passare di bocca in bocca, di blog in blog.
Il risultato sarà sempre sorprendente. Ci è stata chiesta ragione di questo testo
Incredibile quanto avvenuto nel centro di accoglienza per migranti gestito dalla Misericordia a Camaiore, in provincia di Lucca. Tutto è iniziato quando Riccardo Erra, capogruppo di Forza Italia, presenta un’interrogazione su presunti incontri sessuali che sembrano avvenire nel centro profughi della cittadina toscana. A quel punto il sindaco Alessandro Del Dotto invia una pattuglia di vigili urbani a controllare con un appostamento ciò che accade lì dentro e chiarire una volta per tutte questa storia del sesso coi migranti. E quello che scoprono gli agenti municipali ha dell’incredibile.
Si pensava che gli ospiti del centro accoglienza, tutti uomini, fossero soliti accogliere donne nigeriane per degli incontri sessuali. Ma la verità è che oltre a qualche donna proveniente dall’Africa, la maggior parte del via vai femminile era caratterizzato da donne italiane, molte delle quali sposate e residenti a Camaiore. Pare che gli incontri sessuali andassero avanti già da diverso tempo e che diverse segnalazioni fossero già state fatte. Il punto è che non è stato commesso alcun reato. Quindi non c’era e non c’è molto da fare dal punto di vista legale. Certo, ora la cittadina è in subbuglio e gli agenti che hanno visto molte donne che conoscevano bene sono in enorme imbarazzo. Tutti vorrebbero sapere i nomi di queste signore, alcune casalinghe insospettabili, che hanno ceduto al fascino dello straniero e non si sono preoccupate minimamente di camuffare i loro intenti.
Naturalmente, foto di repertorio, websource, un simpatico neologismo per dire “Foto presa da internet di gente di colore dall’aspetto abbastanza sordido”.
Naturalmente, un loop ricorsivo di fonti nella blogosfera
Tutti articoli uguali, in ogni dettaglio, ma dove timidamente comincia ad affacciarsi il titolo alternativo Il marito irrompe nel centro migranti: “Mia moglie nuda con altre donne in mezzo a decine di uomini”, nonostante il pecoreccio, indignante e pruriginoso evento strombazzato nel titolo non sia seppure remotamente accennato nella storia.
Storia la cui genesi NextQuotidiano ha ricostruito alla perfezione.
L’unica cosa certa, riportata correttamente nell’articolo originale riportato da La Nazione il giorno prima la prima apparizione sul web in data 20.10 è
- Alcuni vicini, come una versione moderna degli abitanti di Sant’Ilario della nota canzone Bocca di Rosa si rivolgono dal commissario senza parafrasare in base ai sospetti di un certo “viavai”
- Durante un sopralluogo vengono trovate, in un alloggio destinato a soli uomini, alcune donne di colore che si erano nascoste durante il controllo
- Vengono individuate delle macchine che si fermano, nessuno sa per quale motivo. In alcune di quelle macchine ci sono delle donne. Punto.
Ora, come ricorda Next Quotidiano, semplicemente non c’è alcun elemento che giustifichi le salaci aggiunte al pezzo originale rilanciate alla blogosfera.
Gruppi di donne sposate nude in mezzo a decine di uomini? Sfidiamo il lettore a ritrovare il turpe dettaglio nel brano originale, come lo sfidiamo ad individuare dove La Nazione abbia parlato di donne sposate se non nel titoletto e nel senso generico di “donne del paese”.
Il paradosso evidenziato da Next Quotidiano è evidente: se non ci sono stati reati, quindi le donne asseritamente e presuntivamente coinvolte non sono state identificate, come si fa a sapere lo stato coniugale di persone di cui praticamente non sappiamo niente?
Aspettiamo successivi passaggi della vicenda perché la storia diventi una nuova mitologia urbana, arricchita di dettagli ancora più pruriginosi ma di origine ancora più incerta.
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