In molti ci avete segnalato questo video pubblicato da questa pagina Facebook con una didascalia che apre tanti equivoci:
Questo immigrato si chiama Mustafà, quando è arrivato in italia ha detto di essere scappato dalla guerra. Appena è stato sistemato in un albergo 4 stelle tutto pagato(con le nostre tasse), guardate cosa ha combinato il giorno dopo!
La pagina si sta facendo strada come l’ennesimo fenomeno di disinformazione tendenziosa, creata con l’intento di diffondere i soliti contenuti rivisitati per sollevare uno sdegno spesso violento e xenofobo. Lo deduciamo dalle parole che accompagnano il video. Si tratta infatti di un video di proprietà della Questura di Perugia, pubblicato originariamente dalla testata Umbria24 il 20 Settembre 2011 sul canale YouTube e sul sito ufficiale.
Nella descrizione del video troviamo solamente queste parole: Nel video le immagini della questura di Perugia relative ad uno scippo ai danni di un’anziana. Stop. Non si trova alcuna notizia circa il nome dell’aggressore: Mustafà è un nome facile da attribuire a un africano, un po’ come un Mario Rossi per un italiano. Ancora: non si trova alcuna fonte ove si possa risalire alle motivazioni del suo soggiorno in Italia – se sei africano devi per forza essere scappato dalla guerra – nè del suo alloggio presso una struttura alberghiera a 4 stelle.
Un articolo su tuttoggi.info pare riportare un aggiornamento sempre al 20 Settembre 2011:
Stava controllando il contenuto della cassetta della posta nell’atrio del palazzo una signora di 80 anni, quando si è sentita strattonare alle spalle e immobilizzare alle spalle. Ad afferrarla, un giovane di 24 anni, di nazionalità marocchina, che le ha portato via i gioielli d’oro che aveva indosso, ovvero una catenina, un orecchino e due bracciali. L’intera scena è stata ripresa da un impianto di videosorveglianza dello stabile le cui immagini, insieme alla descrizione dell’aggressore da parte dell’anziana signora, hanno permesso agli uomini della squadra mobile di Perugia di identificare e bloccare nel giro di pochissime ore l’aggressore.
Non ci è dato sapere, dunque, nè il nome dell’aggressore nè se questi sia ancora in carcere. È ben chiaro, però, che la disinformazione della pagina Più siamo più rumore facciamo è totale. Il nome Mustafà è una blanda non-verità, il riferimento all’alloggio a 4 stelle e l’infondatezza della sua condizione di “fuggente dalla guerra” sono punti cardine della tendenza xenofoba che negli ultimi anni hanno fatto riscoprire un maldestro fascismo nelle coscienze di una sempre maggiore fascia di utenti.
Continueremo sempre a cercare e vi aggiorneremo se ci saranno novità.
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