DISINFORMAZIONE La tilapia è un pesce mutante e cancerogeno
I meme sul web stanno facendo man bassa di notizie false o, in ogni caso, di quella che viene ribattezzata disinformazione. Ultimamente si sta parlando della tilapia come di un pesce mutante che non ha né pelle né ossa. Sembra che non sia per niente sicuro da mangiare per gli esseri umani. Un meme, senza alcuna prova, che sta circolando su internet, sostiene come la tilapia sia cancerogena e il suo consumo possa portare alla morte.
Per chi non lo sapesse, la tilapia è uno dei pesci d’acqua dolce più famosi negli Usa: la quarta specie più consumata da quelle parti. Secondo tale news, pare che sia ricco di diossine cancerogene. Cerchiamo di capire, invece, quale sia la verità dal momento che si tratta di una notizia perlopiù falsa.
Sono vari i benefici che sono stati riconosciuti al consumo di tilapia: il recente attacco mediatico secondo cui tale specie contenga agenti contaminanti sta facendo però preoccupare tante persone. Addirittura, il meme diffuso su internet parla di una specie mutante che non si può trovare in natura. Il problema è che tale post, come suggerisce Snopes, non comprende alcuna fonte per dare forza e credibilità al messaggio che lancia.
Così, si tratta di un meme zeppo di errori. Viene illustrato con una foto in cui si capisce molto facilmente come anche questo pesce abbia la pelle. La tilapia, tra l’altro, ha anche le ossa: per accorgersene, basta sfilettarlo o pulirlo almeno una volta. Inoltre, gran parte della tilapia viene raccolta all’interno di appositi allevamenti ittici, ma in realtà le origini delle specie sono da ricollegare all’Africa e al Medio Oriente.
Tali pesci consumano spesso solamente alghe e piante d’acqua dolce. In qualche caso possono mangiare, in condizioni di acquacoltura, anche mais e soia. E, siccome, gran parte di queste ultime due varietà sono geneticamente modificate, è probabile che anche le tilapie abbiano ingoiato tali prodotti svariate volte. Mancano, in ogni caso, evidenze scientifiche a sostegno della tesi secondo cui il loro consumo, quando sono allevati in fattoria, non sia sicuro per l’uomo.
Infine, la frase per cui consumare questa specie sia peggio che mangiare hamburger o pancetta pare sia stata ripresa da altri portali web, reagendo ad uno studio che risale al 2008. In realtà, riassumendo, tale studio rileva come il potenziale infiammatorio di pancetta e hamburger sia inferiore rispetto a quello della tilapia: da qui a dire che quest’ultima fa ancora più male, però, ce ne passa.
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