Ci è stata segnalata questa notizia, pubblicata dal sito Italiano Sveglia (già il nome promette bene). Si tratta di un articolo piuttosto vecchio (5 agosto 2015), ma a quanto pare si è riproposto ciclicamente negli ultimi mesi, quindi vale la pena verificare.
La Svezia ritira la candidatura alle olimpiadi del 2022.Investiranno per i loro cittadini in difficoltà.Invece di costruire stadi costruiranno case popolari.E l’Italia invece? Siamo candidati per le olimpiadi del 2024, sfrattiamo gli italiani,riempiamo le case popolari di immigrati e non facciamo alcun investimento per costruirne delle altre.Preferiamo ospitare le olimpiadi…
Stoccolma presentò nel 2013 la sua candidatura ai giochi olimpici invernali che si terranno nel 2022 per la Svezia. Ma ora, a conti fatti, la ritira: meglio investire per la cittadinanza, in case popolari.
Non cessa di far discutere l’alto costo di eventi sportivi internazionali a carico delle città, dei paesi ospitanti. Ne sa qualcosa il Brasile, con gli 11 milioni di dollari spesi nel 2014 per la Coppa del mondo, e i presumibili 15 milioni che costeranno i Giochi olimpici di Rio de Janeiro nel 2016. Eventi in cui le città stesse sono chiamate a investire forti somme.
È il conto che il sindaco di Stoccolma ha fatto a tavolino, con il consiglio municipale. “Non posso chiedere all’Assemblea municipale di dare priorità alla realizzazione di un evento olimpico se abbiamo altre necessità in città, come la costruzione di più abitazioni” ha detto Sten Nordin, sindaco di Stoccolma.
Anche per la Svezia felix la crisi economica si fa sentire, in particolare, la stessa capitale è al centro di una bolla immobiliare che ha fatto vertiginosamente salire i prezzi di immobili che non tutti ormai si possono permettere. E l’edilizia popolare sta diventando una risorsa da sfruttare quanto più urgentemente possibile. Il denaro che la municipalità di Stoccolma aveva destinato ai Giochi olimpici verrà investito proprio nella costruzione di abitazioni popolari di qualità per poter garantire un diritto fondamentale alla cittadinanza.
Prima di tutto, notiamo subito un’imprecisione: Stoccolma si era candidata ad ospitare le olimpiadi INVERNALI. Ricordiamo che le olimpiadi, sia invernali che “ordinarie”, sono eventi quadriennali; nel testo si parla delle olimpiadi di Rio di quest’anno, quindi a rigor di logica non potrebbero esserci due giochi olimpici a distanza di sei anni l’uno dall’altro, e basterebbe già questo a far capire l’affidabilità del sito.
Ma andiamo avanti. Siamo davvero sicuri che il motivo del ritiro di Stoccolma sia la volontà di costruire case popolari anziché stadi?
Vediamo cosa riporta Il Fatto Quotidiano in data 23 luglio 2014:
[…] E infatti, per le Olimpiadi invernali del 2022 si sono tirate indietro: Stoccolma (Svezia), il cui primo ministro a gennaio annunciando il ritiro della candidatura ha detto: “Nella situazione economica attuale anche solo candidarsi a ospitare i Giochi metterebbe a rischio i conti pubblici” […]
Suona già un po’ diverso, non trovate? Andiamo a vedere cosa dice Reuters:
Stockholm has surprisingly pulled the financial plug on its bid to host the 2022 Winter Olympics with the Swedish city’s ruling Moderate party saying on Friday that investing in the Games was not attractive enough.
[…]
“Arranging a Winter Olympics would mean a big investment in new sports facilities, for example for the bobsleigh and luge,” the Moderate party said in a statement.
“There isn’t any need for that type of that kind of facility after an Olympics.”
[…]
“Although the calculations are well worked out, we estimate that revenues will likely be lower and costs higher than the investigation indicates,” said Stockholm city council chairman and finance commissioner Sten Nordin.
“With more time to the date of application, it is possible that finding other solutions might have been possible. Stockholm is a winter sports town and I am open to staging the Winter Olympics in the future,” Nordin said.
“Unfortunately we are of the opinion that it’s not realistic to make a bid for the 2022 Olympics,” he said.
[…]
In sintesi, quanto emerge dalle dichiarazioni del partito moderato e dall’allora sindaco di Stoccolma Sten Nordin (che all’epoca dell’articolo pubblicato da Italiano Sveglia non era già più primo cittadino della capitale svedese, come si può facilmente constatare dalla sua pagina su Wikipedia) è che investire nei giochi invernali non era sembrato né conveniente né realistico, sia perché le strutture sarebbero rimaste inutilizzate a giochi ultimati, sia perché, secondo le stime, i fatturati sarebbero stati più bassi e i costi più alti di quanto le le indagini preliminari lasciavano supporre. Insomma, di costruzione di case popolari nemmeno l’ombra.
Che dire, siamo davanti a un caso di disinformazione da manuale, ovverosia una notizia vera (il ritiro della candidatura di Stoccolma per i giochi olimpici del 2022) manipolata in chiave “populista”:
altro che quei pagliacci che abbiamo al governo, gli svedesi sì che sono avanzati e capiscono che le vere necessità sono ben altre, tipo aiutare i loro cittadini in difficoltà.
Articoli del genere servono solo a fomentare il “malcontento popolare”, e chi li scrive ha quasi sempre dei secondi fini, o tira acqua al mulino della propria fede politica.
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