Questo articolo sarebbe finito teoricamente nella sezione precisazioni, ma in questo caso l’immagine diffusa via Facebook e il testo riportato rientrano nell’ambito della disinformazione: “diffusione intenzionale di notizie o informazioni inesatte o distorte allo scopo di influenzare le azioni e le scelte di qualcuno”.
Fuggono dalla miseria e dalla fame dicono…
…e quando sbarcano si fanno un selfie con un bel 5 pollici.
La donna nella foto è veramente una profuga ed era appena sbarcata in Grecia assieme agli altri profughi che scappano dalla guerra in Siria.
Siamo tutti coscienti di quanto sta accadendo in Siria, paese distrutto dalle guerre interne e dall’avanzata dell’Isis.
Gli ideatori di queste immagini e di queste “denunce” lo sanno benissimo e sanno come guadagnare sfruttando la foto di una donna in fuga da un paese in guerra sostenendo che fugga da fame e miseria. Mancava solo che scrivessero “è anche in carne, il cibo non le mancava”.
Purtroppo da alcuni noti siti web che guadagnano con questo tipo di “informazioni” cercano di inculcare negli utenti lo stereotipo del profugo come persona denutrita e in miseria sfruttando a loro volta immagini come queste:
La foto in questione venne diffusa il 7 febbraio 2015 dall’account Twitter Rahama_hfsy e riguarda un bambino siriano di Gouta, purtroppo deceduto.
La signora ritratta nella foto segnalata è riuscita, al contrario di altri, a sfuggire dal proprio paese, ma non per questo bisogna etichettarla come “non profuga” perché ha con se uno smartphone e quindi sarebbe “ricca”. Anche i benestanti scappano dalle guerre.
Ricordiamo agli utenti che chi affronta le attraversate e sbarcano in Europa sono persone che hanno pagato caro il viaggio agli scafisti, di tasca propria o con l’aiuto dei familiari. Prossimamente tratteremo l’argomento in una guida utile, affinché si capiscano i reali numeri e le tipologie di accoglienza previste.
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