DISINFORMAZIONE La montatura mondiale dello Zika Virus: ecco cosa non vogliono far sapere – Bufale.net

di Claudio Michelizza |

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DISINFORMAZIONE La montatura mondiale dello Zika Virus: ecco cosa non vogliono far sapere – Bufale.net Bufale.net

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Sta girando la notizia, nei vari Social, che il virus Zika sia una proprietà dei banchieri Rockfeller a loro volta succubi dei Rothschild. Il virus Zika sta impaurendo l’America, tanto da essere un probabile motivo per disertare le Olimpiadi a Rio de Janeiro. Le autorità hanno infatti lasciato agli atleti libera scelta sulla partecipazione all’evento brasiliano.
I nostri colleghi di Butac, hanno fatto un’analisi molto chiara della situazione, ma eccovi un’analisi della notizia.
La teoria che vuole i Rockfeller utilizzare i virus per ridurre la popolazione, nasce dalla scoperta che la Rockfeller Foundation è la depositaria del brevetto sullo Zika, in vendita su internet, a quasi 600 euro.
Ma cosa significa brevettare un virus? Brevettando un virus, una casa farmaceutica semplicemente afferma i suoi diritti di ricerca sullo stesso, escludendo così i concorrenti dai possibili profitti derivanti dai vaccini creati per combatterlo.
In pratica, l’azienda che ha per prima scoperto ed isolato il virus, ne detiene la proprietà, in modo che gli altri non possano studiarlo e trarne profitto, a meno di non comprarlo dalla stessa depositaria del brevetto. Proprietà non sul virus, ma sulla ricerca e il suo sfruttamento economico.

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Come si legge sulla pagina della ATCC, associazione che si occupa di autenticare le scoperte in questo campo, da cui sono stati ripresi i dati del brevetto, il virus Zika è stato scoperto ed isolato da una scimmia africana nel 1947, da medici della Rockfeller Foundation che ha poi depositato il brevetto.
Come ultima analisi, diamo anche una spiegazione sul fatto che il virus sia in vendita. Per prima cosa la Rockfeller Foundation dovrebbe decidere di vendere un campione del virus ad una concorrente, cosa abbastanza improbabile, visto i profitti in gioco. Inoltre la vendita di elementi batteriologici è regolata dalla legge e deve essere accompagnata da una documentazione molto rigida che ne dimostri gli obbiettivi di ricerca e le referenze del richiedente.
Chiariti i termini del brevetto sui virus, possiamo solo obbiettare come la ricerca dovrebbe essere libera e accessibile a tutti gli scienziati, e non governata da regole imprenditoriali.

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