Tra le segnalazioni pervenute ci siamo trovati di fronte all’articolo pubblicato dal sito “Io dubito”, del 22 luglio 2015, dal titolo “La Finlandia dice addio al lavoro. Reddito di cittadinanza per tutti“. L’articolo, in realtà, è stato precedentemente pubblicato dal sito “La schiavitù del lavoro” lo stesso 22 luglio 2015.
Riportiamo il testo dell’articolo:
Forma di reddito universale: sarebbe la prima volta in Europa.
Potrebbe anche arrivare a mille euro al mese, rendendo l’impiego una “scelta di vita”.
Juha Sipila, politico e imprenditore finlandese, è salito alla carica di primo ministro dal 29 maggio di quest’anno.
Dovete sapere che nei paesi scandinavi chi si trova disoccupato e senza impiego, viene aiutato da un piccolo reddito di cittadinanza, di fame quindi non si muore mai, né tanto meno si rischia di vedersi decine di agenti antisommossa venuti a sfrattarti da casa perchè non riesci a pagare l’affitto, come succede ormai quotidianamente in Italia…
Ma ora la Finlandia, guidata da un governo di centro destra, vuole di più per i suoi cittadini, il primo ministro Juha Sipila, in carica da fine maggio ha appena presentato un piano per garantire a tutti un reddito universale di circa 1000 euro, che si lavori o no.
Questo progetto di legge è unico in Europa.
Un reddito che renderebbe finalmente il lavoro una scelta di vita, e non più un’assurda costrizione sociale che fa sgobbare le persone fino alla vecchiaia, otto ore al giorno, cinque giorni su sette, per cinquanta settimane l’anno su cinquantadue…
Un reddito che, se usato saggiamente, permetterebbe ad ogni cittadino di vivere una vita modesta, dedicata quasi totalmente al tempo libero, alle proprie passioni, insomma, tutte quelle cose che a noi italiani sono gentilmente concesse dagli apparati di potere solo nel weekend.
Perché tutto questo? Grazie al suo petrolio.
Helsinki infatti ha un Pil pro capite superiore a quello della Germania o della Francia. Il rapporto tra debito e Pil è del 59,3%. Nove anni prima invece era del 41,7%. La Finlandia ora si può considerare uno di quelli ricchi e virtuosi dell’area euro.
Insomma, se il petrolio fa guadagnare al paese così tanti soldi da garantire a tutti una vita dignitosa, che senso ha far lavorare i propri cittadini fino alla vecchiaia? Questo in sintesi è il pensiero di Juha Sipila.
All’inizio questo reddito reddito di cittadinanza sarebbe introdotto nelle regioni con i tassi di disoccupazione più alti, ma nel caso di successo, l’iniziativa sarebbe esportata altrove.
Davvero questa riforma renderebbe il lavoro una scelta di vita? L’autore dell’articolo si rende conto di ciò che scrive? Di sicuro un titolo come quello presentato è ottimo per il click baiting. Non da meno Wallstreetitalia.com con l’articolo intitolato “Finlandia pronta a sperimentare la fine del lavoro“.
“Un reddito universale di circa 1000 euro“, cita l’articolo, ma la proposta finlandese non è ancora approvata e le cifre richieste sono diverse da partito a partito: la sinistra chiede 620 euro, i verdi propongono un sussidio di disoccupazione che si aggira intorno ai 440 euro mensili, i liberali propongono un contributo tra gli 850 e i 1.000 euro al mese.
Non pensate di andare in Finlandia per non lavorare e ricevere, si e no, quei fantomatici 1000 euro al mese. Come al solito non si considera il fattore “costo della vita“. Un dato fondamentale per avere la percezione di povertà in Finlandia lo riporta l’Helsinki Time il 17 luglio 2015 con l’articolo intitolato “Is Finland ready for a basic income?“:
To completely eliminate poverty, everyone should receive 1,166 euros monthly.
Se si vuole davvero combattere la povertà, secondo l’Helsinki Time, sono necessari circa 1166 euro al mese. Bisogna segnalare, inoltre, che gli stipendi dei finlandesi sono più consistenti rispetto a quelli nostrani: fra i 2500 euro e i 2800 euro lordi al mese.
Credete veramente che i finlandesi rinunceranno al lavoro per ricevere una cifra che non toccherebbe il minimo per uscire dal livello di povertà?
Inoltre, ed è il pensiero più ovvio: se nessuno lavora, se nessuno produce, se nessuno coltiva, se nessuno vende? Nessuno produrrà, nessuno comprerà, nessuno cura malati, nessuno cucina al ristorante e nessuno ti vende cibo? Siamo realisti.
Per quanto riguarda la questione “la Finlandia ha il petrolio”, ricordiamo che la Finlandia non è la Norvegia.
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