Ci segnalano i nostri contatti la seguente circolare (versione in PDF), riprodotta in fotografia, ed adoperata da diversi gruppi Facebook come prova dell’esistenza della c.d. Teoria Gender, che favorirebbe insegnamenti di natura descritta come perversa ed inadatta ai bambini. La circolare rimanda al sito Difendiamoinostrifigli.it in cui si promuoveva il Family Day di piazza San Giovanni a Roma.
Ci siamo già occupati, e più volte in passato, del reale contenuto della direttiva Europea citata, dimostrando quanto il suo contenuto sia tutt’altro.
Per quanto attiene questo testo, nonostante i contrassegni, lo stesso non riflette le opinioni del MIUR, né del dicastero né di altro organo inserito nell’organizzazione dello stesso.
Anzi, riportava il Fatto Quotidiano nel 20 giugno passato:
“Ora la preside deve inviare una lettera di scuse alle famiglie”. Così dice Miur, contattato da ilfattoquotidiano.it, dopo che ieri ha convocato la dirigente scolastica dell’istituto “Via Micheli” di Roma, Anna Maria Altieri nell’ufficio scolastico del Lazio per chiederle di annullare la circolare contro la teoria del gender inviata ai genitori dei suoi studenti lo scorso 17 giugno. La comunicazione è stata ritirata e oggi non ha più alcuna validità. Nel mirino l’articolo 2 del ddl sulla riforma della scuola in discussione al Senato. Quello che si richiama alle linee guida dell’educazione di genere, messe a punto dal Miur insieme alle Regioni, e prevede di includere nei programmi scolastici i temi dell’uguaglianza, delle pari opportunità, delle differenze di genere e della violenza contro le donne basata sul genere.
[…]
Un discorso che su Facebook il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, alla vigilia dell’intervento del Ministero, ha giudicato “inaccettabile”. “La dirigente scolastica non deve essersi informata a dovere – continua Faraone -: non c’è alcun emendamento su nessuna teoria del gender. Il ddl in esame al Senato in questi giorni parla di educazione alla parità tra i sessi, prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni. Non vedo come questo potrebbe danneggiare gli studenti, i docenti e le famiglie italiane. Sono cose che le scuola dovrebbe insegnare a prescindere, per sua natura, se vuole educare cittadini consapevoli“.
Il Miur non è disposto ad accettare compromessi: “È opportuno che la preside spieghi alle famiglie che l’iniziativa è partita da lei e il ministero non c’entra niente”, precisano dal ministero a ilfattoquotidiano.it, aggiungendo che nella circolare non solo è stata dichiarata una falsità, quella sull’articolo 2 del ddl sulla “Buona scuola”, ma contiene anche un messaggio politico, poiché il sito web suggerito per documentarsi è proprio quello del Comitato “Difendiamo i nostri figli” che ha organizzato il Family day, la manifestazione in piazza San Giovanni contro “l’ideologia gender” a scuola e in difesa della famiglia tradizionale.
Come potete leggere, è lo stesso Ministero, contatto, ad aver smentito il contenuto del testo ed espresso una sua netta e definita opinione, contraria, sull’appello.
La smentita è pervenuta pertanto celermente portando al ritiro dell’appello: ma purtroppo Facebook ed i social tendono ad ignorarlo.
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