DISINFORMAZIONE Immigrato stupra in branco una palermitana: “Incapace di controllare gli istinti”

Ci segnalano i nostri contatti una notizia venuta alla luce proprio in queste ore, con un immigrato che avrebbe stuprato una palermitana insieme al suo branco ed il giudice che avrebbe rilasciato delle dichiarazioni destinate ad alimentare polemiche. Considerando il modo in cui voxnews ha diffuso la suddetta news, da parte nostra diventa fondamentale condividere con voi alcune precisazioni. Perché come spesso avviene in questi casi, anche una notizia vera nella sostanza viene strumentalizzata a proprio uso e costume.

Partiamo dal presupposto che la violenza si sia consumata per davvero e che i fatti risalgono al mese di novembre. Dopo quasi un anno, i Carabinieri hanno arrestato il presunto immigrato che avrebbe dato vita alla violenza sessuale, insieme ad altri cinque amici. L’uomo è Khemais Lausgi, noto in città come Gabriele Alì “Il turco”. I dettagli offerti da Palermo Today sono importanti, in quanto ci dicono che questo mostro sia nato a Palermo, oltre ad essere noto alle forze dell’ordine come il “re della cocaina allo Zen”.

Immigrato

Quali sono le dichiarazioni degli inquirenti? L’uomo è stato descritto “incapace di controllare ogni genere di istinti”, oltre al fatto che i suoi comportamenti sono dettati dalla “impressionante spregiudicatezza“. Tanto è bastato a testate schierate per parlare di “tunisino” o “immigrato stupra”, cavalcando la solita onda social. Nulla di più sbagliato. Al dì là delle sue origini e dell’etnia, il ragazzo è italiano al 100%. Non ci sono giri di parole che tengano. Gli inquirenti non hanno mai parlato, giustamente, di “immigrato”. Né tantomeno la sua incapacità di controllare gli istinti viene considerata un’attenuante, al contrario di quanto altri abbiano fatto credere.

Insomma, nessuno nega le colpe del soggetto, ma che si tratti di un immigrato o che ci siano attenuanti per il suo modo di fare è in tutto e per tutto una bufala. Di quelle che alimentano disinformazione e le tensioni social su un argomento già di suo molto delicato, essendoci di mezzo uno stupro.

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