Il video è stato rimosso, l’abbiamo comunque archiviato qui .
Scarsa risoluzione e assenza di riferimenti alla fonte della notizia ci hanno insospettito. Non hanno insospettito, però, i commentatori compulsivi.
Ha fatto bene, ha fatto ancora meglio perché è un immigrato;
Ha fatto bene, siamo stufi del buonismo di sinistra che porta ormai a considerarli talmente vittime a prescindere;
Andate avanti a farli entrare in Italia.
Siamo di fronte al solito tentativo di acchiappare utenti, like e condivisioni grazie all’uso improprio della parola “immigrato”. Quasi 45.000 utenti hanno condiviso il video nella propria bacheca seguitando a diffondere un verbo sbagliato, errato, disinformato e superficiale.
No, quello del video non è un immigrato. Non siamo in Italia. Siamo a Yeliu, Taiwan. Ce lo raccontano in questo video di TomoNews US, pubblicato l’8 Novembre 2015. Oltre alle immagini dell’aggressione compaiono anche alcune sequenze di una ricostruzione 3D dell’intero episodio.
Abbiamo tradotto per voi la descrizione del video:
YELIU, TAIWAN. Un passeggero a bordo di un autobus da lunga percorrenza, in Taiwan, ha sfogato la sua rabbia sull’autista. Ma è stato un errore.
Il passeggero, Mr. Yang di 25 anni, rumoreggiava nel lamentarsi per il mal d’auto. L’autista interruppe la corsa domandò ai passeggeri se qualcuno di loro si sentisse male e avesse bisogno di una pausa. Dal momento in cui nessuno – compreso Mr Yang – rispose, l’autista tornò alla guida. Giunti a destinazione, Mr. Yang affronta l’autista. Mr. Yang accusa l’autista di svolgere da schifo il suo lavoro e gli dice che non dovrebbe avere la patente. Quando l’autista gli domanda perché non avesse parlato prima Mr Yang risponde colpendolo in viso per tre volte. L’autista allora scatena la sua furia e colpisce più volte Mr. Yang sulla faccia. Infatti, Mr Yang cade in avanti e si aggrappa al volante per restare in piedi mentre l’autista continua a batterlo sul volto. L’autista, infine, spinge Mr. Yang fuori dall’autobus e continua a colpirlo sul volto a più riprese. Secondo le indagini, l’autista avrebbe esercitato la propria difesa personale; Mr. Yang è stato costretto a scusarsi pubblicamente e a pagare 400 dollari di risarcimento all’autista.
Ci aspettiamo dei passi indietro da parte di chi diffonde materiali fuorvianti, gli stessi passi indietro che desideriamo da parte di commentatori che credono a una semplice scritta.
Gli stessi meaculpa da parte di chi ci etichetta di essere di parte (quale?), quando il nostro unico credo è la verifica delle fonti.
Il nostro unico credo.
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