Pare che cavallo di battaglia della disinformazione più acchiappaclick siano i costi di “Che tempo che fa”, in questo caso i famigerati 6500 euro di Cottarelli.
Lo sport nazionale è fare i conti in tasca a Fazio ed infervorarsi tutti come bisce per risibili ragioni.
Recita infatti un brano di Corriere Quotidiano, trasformato in diversi memes
Carlo Cottarelli, il profeta dell’austerity e della sobrietà ospite fisso a “Che Tempo Che Fa” di Fabio Fazio, costa alla Rai 6.500 euro a puntata. Praticamente oltre 25 mila euro al mese per una comparsata ogni domenica a pontificare (e qui sta il paradosso) sulle virtù della spending review, decantate dal palco della televisione pubblica senza che vi sia alcuno a criticarlo o a contraddirlo. A darne notizia è Il Giornale, che riporta come la presenza in studio di Cottarelli sia stata duramente contestata dal Movimento Cinque Stelle. “Mi sembra che Fazio voglia fare con questa omelia della domenica di Cottarelli un lavaggio del cervello agli italiani per convincerli che le manovre di un governo populista facciano male”, ha commentato il grillino Paragone.
Ci sono diversi tipi di disinformazione, abbiamo ripetuto, ed uno dei migliori e più atti alla Clickbait è quello che chiamiamo disinformazione del Titanic.
Immaginiamo uno spettatore che vada al cinema a vedere Titanic di James Cameron e, per un qualsiasi motivo, decida di abbandonare la visione prima del secondo tempo.
Continuerà a ripetere senza sosta che
Titanic è la bellissima storia d’amore tra un ragazzo povero ed un’ereditiera con un lieto fine stupendo
Decidendo, per dolo o colpa, di ignorare la parte in cui il protagonista muore nel naufragio della nave e la bella Rose spende una intera vita di dolore e rimpianto.
È vero che ci sono state contestazioni riguardo gli ormai mitologici 6500 euro di Cottarelli, dei quali abbiamo una diapositiva
Ma è anche vero che la questione è del tutto superata, e Corriere Quotidiano ha fornito solo un’incompleta, superata versione della stessa.
Dove Corriere Quotidiano dichiara infatti
Cottarelli ha infatti sottoscritto una liberatoria “con relativa cessione dei diritti di immagine relativa alla partecipazione al programma a titolo gratuito, mentre la Cattolica ha sottoscritto un contratto per la fornitura dei contenuti per l’intervento del professor Cottarelli: pertanto a fronte di tale consulenza l’ateneo riceve 6500 euro a puntata”.
L’università ha da aggiungere un tassello fondamentale che dichiara come il famoso tesoro di Cottarelli non sia neppure nelle casse dell’università.
Ecco qui un’immagine ed un link al comunicato completo (link in didascalia)
Ora trascriviamo il testo a beneficio dei distratti e di coloro che, non vedenti, usino dispositivi di lettura del testo per accedere alle informazioni contenute in un articolo. Evidenzieremo in grassetto la parte che non abbiamo rinvenuto in alcuna parte dell’articolo sottopostoci, e neppure nei memes relativi
Fin dalla sottoscrizione dell’accordo con la casa di produzione, Carlo Cottarelli ha disposto che il compenso per la sua partecipazione alla trasmissione “Che tempo che fa” sia corrisposto all’Università Cattolica e destinato all’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani della stessa Università.
Tali risorse saranno utilizzate per finanziare le attività di ricerca e in modo particolare borse di studio per i giovani ricercatori che vi operano. Carlo Cottarelli non trae quindi nessun beneficio economico dalla partecipazione a tale trasmissione.
Inoltre continua a svolgere il ruolo di Direttore dell’Osservatorio a titolo gratuito
Riassumendo ulteriormente, Carlo Cottarelli presta opera gratuita per l’Università Cattolica (cosa diversa da un rapporto di lavoro) ed ha disposto che il famoso tesoro di 6500 euro, moderno One Piece per Indinniati e Funzionali sia usato per finanziare borse di studio per i giovani ricercatori.
Riassumendo ulteriormente, nè Cottarelli nè l’Università Cattolica vedranno un euro dei soldi devoluti ai giovani ricercatori, se non brevemente perché ad essi siano consegnati.
Nel corso delle nostre ricerche ci siamo resi conto di qualcosa
Il Tweet con cui Carlo Cottarell ha annunciato la pubblicazione del comunicato è del 3 ottobre.
Non sarebbe quindi il caso di correggere ed aggiornare?
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