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DISINFORMAZIONE Grande lezione di economia da TzeTze – Bufale.net


Ci viene chiesto di analizzare un’interessante storiella sui debiti e le banche, pubblicata dalla pagina Facebook TzeTze il 14 luglio 2015, con protagonisti un tedesco e dei debitori italiani. Qualcuno ha ben pensato di definirla una “grande lezione di economia“, ma senza tenere conto di alcuni elementi.
Ecco la storiella pubblicata da TzeTze:


LEGGETE E DIFFONDETE!
“Arriva un ricco turista tedesco. Si ferma la sua bella grossa auto davanti all’albergo della città, pone una banconota da 200 euro sul bancone e chiede di vedere le camere disponibili per scegliere una per la notte. per 200 euro, il proprietario dell’albergo gli dà tutte le chiavi e gli dice di scegliere quella che preferisce
Non appena il turista è sparito per le scale,
l’albergatore prende il biglietto di 200 euro, fila dal macellaio e regola il debito che ha nei suoi confronti.
Il macellaio si reca immediatamente da l’allevatore di maiali al quale deve 200 euro e paga il suo debito,
L’allevatore, a sua volta, si affretta a pagare la sua fattura presso la cooperativa agricola dove acquista gli alimenti per il bestiame.
Il direttore della cooperativa si precipita al caffè e risolvere il suo debito,
Il barista porta il biglietto alla prostituta che gli fornisce i suoi servizi a credito già da un po,
La ragazza, che occupa a credito le camere dell’albergo con i suoi clienti, breve pagare la fattura all’albergatore che pone il biglietto sul bancone, là dove il turista lo aveva posato in precedenza.
Il turista tedesco scende le scale, e non essendo riuscito a trovare una camere di suo piacimento, raccoglie il suo biglietto e se ne va.
Nessuno ha prodotto niente!
Nessuno ha vinto niente!
Ma più nessuno ha un debito!!!
Ecco perché, in questo momento,
le banche non hanno alcun interesse a prestare denaro
Le banche si arricchiscono finché siete indebitati”

Prima di TzeTze venne pubblicata, il 13 luglio 2015, da Pietro Strata sul suo profilo Facebook:


Ha leggere assolutamente!
Arriva un ricco turista tedesco. Si ferma la sua bella grossa auto davanti all’albergo della città, pone una banconota da 200 euro sul bancone e chiede di vedere le camere disponibili per scegliere una per la notte. per 200 euro, il proprietario dell’albergo gli dà tutte le chiavi e gli dice di scegliere quella che preferisce
Non appena il turista è sparito per le scale,
l’albergatore prende il biglietto di 200 euro, fila dal macellaio e regola il debito che ha nei suoi confronti.
Il macellaio si reca immediatamente da l’allevatore di maiali al quale deve 200 euro e paga il suo debito,
L’allevatore, a sua volta, si affretta a pagare la sua fattura presso la cooperativa agricola dove acquista gli alimenti per il bestiame.
Il direttore della cooperativa si precipita al caffè e risolvere il suo debito,
Il barista porta il biglietto alla prostituta che gli fornisce i suoi servizi a credito già da un po,
La ragazza, che occupa a credito le camere dell’albergo con i suoi clienti, breve pagare la fattura all’albergatore che pone il biglietto sul bancone, là dove il turista lo aveva posato in precedenza.
Il turista tedesco scende le scale, e non essendo riuscito a trovare una camere di suo piacimento, raccoglie il suo biglietto e se ne va.
Nessuno ha prodotto niente!
Nessuno ha vinto niente!
Ma più nessuno ha un debito!!!
Ecco perché, in questo momento,
le banche non hanno alcun interesse a prestare denaro
Le banche si arricchiscono finché siete indebitati

Una storiella simile venne pubblicata anche dal Blog di Beppe Grillo il 22 febbraio 2012, con il post intitolato “Grande lezione di economia“:


“Sono tempi duri, il paese è indebitato, tutti vivono a credito… Ad un certo punto, arriva un turista tedesco. Ferma la macchina davanti all’unico albergo ed entra. Posa 100 euro sul bancone della reception e chiede di vedere le camere per sceglierne una. Il proprietario gli dice di scegliere quella che più gli aggrada. Appena il turista è sparito sù per le scale, l’albergatore prende i 100 euro, corre dal macellaio e paga il debito che aveva con lui. Il macellaio va immediatamente presso l’allevatore di maiali al quale deve 100euro e regola il suo debito. L’allevatore, a sua volta, corre a pagare la sua fattura presso la cooperativa agricola che gli procura gli alimenti per gli animali. Il direttore della cooperativa si precipita al pub per saldare il suo conto. Il barman, dà il biglietto alla prostituta che gli fornisce i suoi servizi a credito da un bel po’. La ragazza, che usa a credito le camere dell’albergo con i suoi clienti, corre a regolare i conti con l’albergatore. L’albergatore posa il biglietto sul bancone della reception dove il turista lo aveva posato. Dopo un po’, il turista scende le scale e annuncia che non ha trovato una camera di suo gusto, per cui riprende il suo biglietto da 100 euroe se ne va… Nessuno ha prodotto nulla, nessuno ha guadagnato nulla, ma nessuno più è in debito e il futuro sembra molto più promettente… E’ in questo modo, Signore e Signori, che funzionano i piani di salvataggio a beneficio dei Paesi dell’Europa in difficoltà!”. Paolo Rocco V.

Possiamo dire che la storia pubblicata da TzeTze e da Pietro Strata sia la stessa, ma con alcune variazioni (come il valore della banconota, da 100 a 200).
Nessuno ha un più debiti grazie a questo giro di denaro? Teoricamente si, ma solo se tutti i protagonisti di questa storia non pagassero le tasse (la prostituta non le paga comunque).
Per semplicità riportiamo un grafico riassuntivo della storiella pubblicata da TzeTze:
 

Come abbiamo detto in precedenza, tutto ciò funzionerebbe se gli acquisti dei prodotti fossero in “nero”. Ponendo come esempio che gli imprenditori siano giovani under 35 con partita Iva agevolata (regime dei minimi, i quali non prevedono il 22% di IVA) ecco come dovrebbero andare le cose in maniera legale in maniera semplificata:

  • L’albergatore riceve 200 euro. Di questi dovrebbe emettere fattura, ma non lo fa perché alla fine ritorna i 200 euro al turista che non usufruisce dei suoi servizi;
  • Il macellaio riceve i 200 euro che l’albergatore gli doveva. Essendoci stato l’acquisto di carne da parte di quest’ultimo, il macellaio poi deve pagare le tasse di quei 200 euro. Tenendo conto delle percentuali, abbiamo il 27,72% di Inps, cioè 55,44 euro. Dei rimanenti 144,66 bisogna poi togliere l’IRPEF, che per questo tipo di partita Iva è del 5%, quindi 7,23 euro. Il netto finale sarà di 137,33 euro. Il totale da pagare in tasse allo Stato sono 62,67 euro.
  • Il macellaio da subito i soldi all’allevatore, ma è consapevole che deve dare 62,67 euro di tasse allo Stato.
  • Il gioco si ripete fino al barista. Anche lui si ritroverà a dover pagare allo Stato i 62,67 euro, ma passerà i 200 euro alla prostituta.
  • La prostituta, non dovendo pagare le tasse, consegna senza problemi i 200 euro all’albergatore.
  • L’albergatore ha comunque prestato servizio alla prostituta. A meno che non l’abbia fatto in nero, anche lui dovrà infine pagare 62,67 euro allo Stato.
  • L’albergatore torna i 200 euro al turista tedesco, siccome non ha alloggiato nel suo albergo.

Il giro compiuto da questi 200 euro, in fin dei conti, genera quanto segue:

  • il turista tedesco, essendo cliente finale di questo strano giro, cercherà un altro albergo dove spendere quei 200 euro;
  • a “guadagnarci” da questi scambi è solo la prostituta, siccome non paga le tasse.
  • Ad avere ancora dei debiti sono tutti gli altri, ma nei confronti dello Stato.

Se il turista fosse rimasto e avesse dormito in una delle camere dell’albergo, l’albergatore avrebbe dovuto pagare allo Stato altri 62,67 euro.
In estrema sintesi e semplicità, quando pagate per un prodotto o un servizio, ed il tutto avviene in maniera legale, ricordate che quello che sborsate in parte andrà allo Stato e in parte a colui state pagando.
Inoltre, se al posto del turista tedesco ci fosse stata una banca che presta 200 euro all’albergatore, quest’ultimo dovrebbe tornarli con gli interessi. Capita quindi che la storiella pubblicata da TzeTze, prima ancora da Pietro Strata e prima ancora dal Blog di Beppe Grillo, non regge.
Questa storiella riporta alla mente la scena di Totò e il macellaio:

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