DISINFORMAZIONE E PRECISAZIONI “Niente presepe al cimitero, per non offendere i musulmani” (islamizzazione!)

Ci segnalano questo articolo pubblicato il 9 Dicembre 2016 su Italiapatriamia.eu:

Per il Bambino Gesù non c’è più posto nel camposanto di Cremona, nemmeno in tempo d’Avvento. Don Sante Braggiè, cappellano del cimitero civico della città delle tre T, ha deciso di non allestire il tradizionale presepe per “non urtare la sensibilità dei musulmani“.

Come racconta la Provincia di Cremona, il sacerdote, 57 anni, ha spiegato di “non essere mai stato del tutto convinto” da quella Sacra Rappresentazione allestita in un luogo così inusuale. Inoltre, argomenta il religioso: “Un piccolo angolo del camposanto è riservato alle tombe degli islamici.

Sono molti quelli che vengono qui a ricordare i loro cari. Un presepio collocato in bella vista com’era quello potrebbe essere una mancanza di rispetto per i fedeli delle altre religioni, urtare la sensibilità dei musulmani, ma anche degli indiani e pure degli atei. Insomma, sarebbe un pasticcio.”

Basita e amareggiata la reazione del predecessore di Don Braggiè, don Oreste Mori, che nel 2010 aveva dato avvio alla tradizione del presepe in camposanto. “Non voglio sentire cose del genere – spiega don Mori – Il presepio piaceva ai cremonesi, cattolici e non cattolici vi si erano affezionati.

Non possiamo rinunciare alla nostra cultura e alle nostre tradizioni, sarebbe una debolezza imperdonabile. Siamo in Italia e non in Arabia Saudita, almeno per ora.”

La notizia è rimbalzata anche su Piovegovernoladro.info ed è il risultato di un copia-incolla di questo articolo pubblicato sul Giornale nello stesso giorno. I tre articoli riportano un link sbagliato. Siamo certi che intendessero far riferimento al notiziario La Provincia di Cremona, ma per un errore che consideriamo umano ci rimandano al sito istituzionale della Provincia. Infatti, sulla Provincia di Cremona troviamo questo articolo, pubblicato il 9 Dicembre. La notizia riferisce anche le parole dell’assessore regionale Cristina Cappellini: «Mi auguro che (il parroco) ci ripensi e che si scusi con la comunità perché il motivo non può essere la mancanza di rispetto che il presepe comporterebbe verso i fedeli di altre religioni e gli atei». Troviamo riferimento anche nel Corriere, e anche in questo caso a don Sante Braggiè vengono attribuite misure di tutela nei confronti degli islamici. Viene precisato, però, che nel 2010 l’iniziativa non fu opera di don Oreste Mori – predecessore di don Braggiè – bensì dell’ex assessore Claudio Demicheli, della precedente giunta comunale di centrodestra. Inizialmente i cittadini la definivano una scelta ideologica, ma col passare degli anni le polemiche erano andate esaurendosi. Alle motivazioni della rinuncia di Don Braggiè, il Corriere ne apporta di nuove:

Non ce la faccio da solo senza i dipendenti del Comune che lavorano negli uffici qui vicino. Tra l’altro, sono impegnati con tantissime cremazioni, non posso essere io a chiedere loro di darmi una mano ma i dirigenti dell’ente, che invece non si sono mai visti.

Ancora, in chiusura dell’articolo troviamo un aggiornamento: «un presepe al camposanto ci sarà, ma preparato all’interno della piccola cappella della Beata Vergine Addolorata, subito oltre la cancellata».

Troviamo conferma della prossima realizzazione del presepe anche in questo articolo di TGCom24, nel quale leggiamo che dell’allestimento si occuperanno alcuni volontari su invito dell’ex assessore Demicheli. Quest’ultimo avrebbe incontrato Rosita Viola, assessore attualmente in carica ed esponente di Sel per comunicarle di aver accolto l’appello di don Mori. In questo servizio (impossibile da incorporare nel nostro sito) andato in onda su TgCom24, però, si afferma che sarebbe «tutto frutto di un fraintendimento». A metà del video viene intervistato Don Braggiè, che si pronuncia dicendo «non posso andare dai dipendenti comunali a dire fatemi il presepio. E poi la storia degli islamici non c’entra niente». L’assessore attualmente in carica ha dunque affermato che «se ci sono i volontari il presepio ci sarà».

Riepilogando, per ora, la motivazione di Don Braggiè non avrebbe origine in una premura verso la comunità islamica, bensì sarebbe solo una questione di logistica. Sul Messaggero si legge che il parroco ha parlato di bufala. L’articolo fa riferimento ad Adnkronos, ma sul sito dell’agenzia di stampa non si trovano riferimenti. Ancora, il parroco dice che il materiale è pesante e che se ne occuperà Demicheli, seppur nelle vesti di ex-assessore. Il presepe, dunque, si farà di sicuro. Infine, Don Braggiè parla di strumentalizzazione e di polemiche scatenate su situazioni che non lo riguardano. I volontari, su invito di Demicheli, allestiranno il presepe con le statue che ora sono nei magazzini.

Su Avvenire parlano di incomprensione tra il sacerdote e un giornalista in visita. Per meglio comprendere ciò dovrebbe essere un malinteso ci siamo spostati sui notiziari locali. Cremona1TV pubblica un servizio il 9 Dicembre:

Il cronista riporta le parole di don Braggiè: «il presepio al cimitero era un allestimento su cui aveva insistito l’amministrazione precedente per motivazioni soprattutto politiche». Ancora, il parroco sostiene che «al cimitero c’è il campo dei cristiani e c’è il campo dei musulmani. È un posto sacro per tutti». Per dover di cronaca teniamo a precisare che le parole del parroco vengono riportate dal cronista, non dalla voce del religioso.

CrHomeTV, invece, pubblica un servizio il 10 Dicembre:

«Io mi occupo del presepe in chiesa – dice il parroco ai microfoni dell’emittente – fuori lo faranno i dipendenti del cimitero o qualcun altro». In questo modo don Braggiè sottolinea che dentro la chiesa comanda l’autorità religiosa, al di fuori di essa quella civile. Dentro le mura della chiesetta il presepe verrà allestito, mentre per l’esterno occorreva una convergenza d’intenti con l’amministrazione, che si è subito resa disponibile per allestire le statue della Natività. A prendere la parola, in seguito, è l’assessore ai Servizi Cimiteriali Rosita Viola, che conferma l’impegno preso dal comune insieme a don Sante per realizzare il presepio. Viola smentisce categoricamente di aver avuto contatti con l’ex assessore Demicheli (che l’avrebbe incontrata per comunicarle di aver accolto l’appello di Don Mori).

Don Sante Braggiè, nell’intervista, aggiunge che allestire un presepe all’esterno è impegnativo, perché addirittura negli anni precedenti trasportavano il materiale con un furgone.

Il presepe, dunque, ci sarà e se ne farà carico l’assessore con alcuni volontari.

Perché parliamo di disinformazione? Perché alcune testate hanno subito gridato allo scandalo. I siti bufalari, addirittura, parlano di islamizzazione. Don Sante nega di essersi rifiutato di allestire il presepe all’esterno, in quanto non dispone di mezzi consoni al trasporto del materiale. Il parroco si è semplicemente sollevato da tale responsabilità. Ancora, in molti articoli al titolo scandalistico segue un contenuto nel quale si afferma che, malgrado tutto, il presepe verrà allestito. In leggero contrasto col titolo.

L’Ansa riporta ben due articoli. Il primo titola Prete, no al presepe per rispetto fedi e riporta però che saranno alcuni volontari a occuparsi del presepe; nel secondo, Prete non allestisce presepe, ‘rispetto per altre religioni’ leggiamo la stessa cosa. Trattasi infatti di due articoli identici ma con titoli differenti. Il primo è inserito nella categoria Cronaca, il secondo è pubblicato nell’edizione Lombardia.

È dunque un’iniziativa presa dalle amministrazioni precedenti e che prosegue, quest’anno, con la nuova giunta e il nuovo assessore. Il suolo esterno, secondo don Sante, non è nella sfera istituzionale della chiesa, che ha già un suo presepe. Le manovre di allestimento sono comunque in atto, e il presepe ci sarà.

Perché vi parliamo di precisazioni? Perché nei titoli si è parlato di un rifiuto quasi categorico, di rispetto delle altre fedi e di totale negazione della presenza del presepe. Non è stato così.

Nessuna islamizzazione è in atto.

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