Venerdì 20 marzo 2015 Il Giornale pubblica un articolo dal titolo “L’allarme della Nasa: Il sole comincia a spegnersi“.
Secondo l’articolo “Due enormi zone d’ombra si stanno espandendo ai poli del sole e minacciano ora di spegnere la stella senza la quale la vita sulla terra sarebbe impossibile”.
Secondo la Nasa, che ha diffuso immagini chock sul fenomeno, il buio ricoprirebbe quasi il 10% della superficie del sole, la più estesa mai registrata nella storia delle osservazioni solari. Le dimensioni dei “buchi coronali” sono impressionanti. Quello più grande è situato nel polo sud della stella e ricopre almeno l’8% della superficie totale del Sole, quasi 230 miliardi di km: ciò lo rende una delle aree più estese mai osservate dagli scienziati. Il più piccolo, invece, è situato nel polo opposto ed ha una forma più allungata: ricoprirebbe circa lo 0,16% della superficie solare. E se il sole si spegnesse? Dobbiamo preoccuparci? “I cosiddetti ‘buchi coronali’ sono zone in cui la corona del sole è più scura, la temperatura più fredda delle aree circostanti e il plasma ha una minore densità. Possono creare tempeste solari in grado di influenzare anche la Terra”, ha confermato la Nasa.
Ecco la foto pubblicata da Il Giornale:
I nostri giornalisti riprendono spesso le notizie dal sito Dailymail.co.uk, ormai riconosciuto come fonte di pessime notizie. In questo caso la fonte è l’articolo “Is the sun going dark? Latest Nasa images reveal TWO giant holes – one covering almost 10% of the solar surface” del 17 marzo 2015.
Ecco la foto scattata il 16 marzo 2015:
Articolo simili circolano nel Web, con titoli di fantasia come “Immagini shock della NASA”, “Scoperte due pericolose macchie nere” o “Diffuse foto inquietanti”. Tanto allarmismo.
Niente di nuovo, queste macchie si ripresentano spesso e sono documentate fin dagli anni 70. Si tratta di buchi coronali, aree più “fredde” e scure nelle quali il plasma ha una densità minore rispetto al circostante. Esistono foto che presentano buchi coronali anche più estesi di quelli pubblicati attualmente, basta guardare quello quello del 2013:
Inoltre nessun “allarme spegnimento” da parte della NASA. L’allarmismo è generato dagli articoli “shock” creati apposta per attrarre visite e generare condivisioni.
E per quanto riguarda il pericolo dovuto alle particelle emesse durante questi fenomeni? Le “letali particelle” non possono superare l’atmosfera terrestre, quindi non possono crearci danno. Al massimo possono generare qualche problema ai sistemi di comunicazione radio e ai satelliti.
Ricordiamo ai catastrofisti che il Sole non si spegne così all’improvviso, il ciclo di vita delle stelle è ben diverso da quello presentato in certi film. L’evoluzione stellare vale anche per il nostro Sole, quindi un giorno succederà qualcosa, ma saranno problemi dei nostri pro-pro-pro-pro…pro-pro nipoti.
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