Ci chiedono se è vero che “chi mangerà coniglio potrebbe scontare due anni di prigione”. Abbiamo cercato la notizia online e abbiamo trovato dei titoli abbastanza scorretti in più di un quotidiano online, per non dire allarmanti per qualcuno.
Ecco cosa riporta l’Eco di Bergamo:
Coniglio arrosto? Rischiate l’arresto Michela Brambilla sul piede di guerra
Attenzione bergamaschi, siete avvisati: se vi vede Michela Brambilla mangiare il coniglio con la polenta potrebbe… arrestarvi. Va bene dunque il coniglio come animale da salotto e da compagnia, ma non da mangiare al «forno con le patate»
Solo successivamente l’articolo precisa che si tratta di una proposta di legge a firma Michela Brambilla, ma dal titolo al primo pezzo dell’articolo da un’informazione tutt’altro che veritiera al lettore.
Stessa cosa per Leggo.it, con il titolo “Due anni di carcere per chi mangia coniglio in Italia: animali da compagnia come cani“. Nell’articolo viene comunque specificato che si tratta di una proposta di legge.
Scrivere titoli che riportano “Rischiate l’arresto” o “Due anni di carcere per chi mangia coniglio” traggono in inganno. Siamo consapevoli che i titoli sensazionalistici e allarmistici attraggono il lettore che, in molti casi, legge solo quelli pensando che l’informazione vera e propria sia rinchiusa in quelle poche parole.
Ripetiamo e precisiamo che è una proposta di legge, quindi non è una legge in vigore e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Essa dovrà passare per tutto l’iter legislativo affinché diventi legge effettiva, ma non è detto che lo diventi, così come tante altre proposte di legge presenti in Parlamento.
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