La Propaganda è sempre a caccia, e per “Propaganda” intendiamo la costante campagna elettorale strisciante sul web che, anche di fronte ad una immagine targata “OSCE 2016”, ha da dire la sua, scavando essa stessa la fossa nella quale possiamo spingerla agevolmente.
Ma andiamo con ordine, e apriamo un quotidiano a caso, il Sole 24 Ore
«Valutare il riferito forte incremento di atti di violenza e di razzismo contro migranti, persone di discendenza africana e Rom». Questo il compito assegnato dall’Agenzia Onu per la tutela dei diritti umani ai suoi ispettori, che arriveranno in Italia (e in Austria) per valutare la situaizone “sul campo”. L’annuncio del monitoraggio arriva dal neo Alto commissario per i diritti umani, Michelle Bachelet, che aprendo a Ginevra i lavori del Consiglio Onu sul tema riunito fino al 28 settembre, ha attaccato il governo italiano, colpevole di aver «negato l’ingresso di navi di soccorso delle Ong» nei porti siciliani. Un «atteggiamento politico» dalle «conseguenze devastanti per molte persone già vulnerabili».
Ma il popolo della Rete, la Folla Manzoniana 2.0, una bestia assetata di consensi e viralità non ci sta, e così apre il suo mezzo di “cultura” prevalente, ovvero una ricerchina su Google e, senza conoscenza e capacità, estrae un ritaglio “OSCE 2016”
Compiendo così, da bravo analfabeta funzionale ben due gravi errori di retorica, le cosiddette fallacie.
Inizia dalla Fallacia dell’Argomento di Autorità, ovvero l’argomento tipico di chi, volendo difendere una posizione, si trincera dietro il nome importante, estrapolando un dato e dichiarando a gran voce
Questa persona o ente importante dice quello che sto dicendo io, se ti metti contro ti metti contro la persona importante sai? Lei non sa chi sono io! Anzi lei non sa chi è questa persona importante!
E chiude con la Fallacia dello Cherry Picking, laddove della persona importante, in questo caso l’OSCE, si prende solo ed unicamente il dato utile a fomentare il proprio pregiudizio, in questo caso il dato “OSCE 2016”.
Cominciamo con ordine e con logica: OSCE 2016, ovviamente, significa un dato raccolto nel 2016, ma Michelle Bachelet, giustamente, vuole accertare se ci sia emergenza ora.
Immaginate una maestra a scuola ed un ragazzino viziato e svogliato che dimostri particolare disattenzione nelle lezioni: si balocca, disturba, va in bagno più del dovuto e lo trovano a giocare con le trottole e le figurine.
La maestra a questo punto, e siamo nel secondo quadrimestre, facciamo a metà Aprile gli dice
Io sospetto che tu non stia più studiando come si deve, domani ti interrogo, preparati che fa media
Il ragazzino svogliato convinto esclama
Come ti permetti di dire che non studio!! Io a ottobre ho preso 9 al compito in classe! Ora attacco il compito in classe a tutti i muri della scuola, così tutti vedono che sei una bugiarda ed io sono un bravo scolaretto!
Peccato che da ottobre ad aprile, cosa evidente, il rendimento scolastico di uno studente svogliato può tracollare fino all’insufficienza, quindi si rende necessario, dinanzi ad un potenziale mutamento delle condizioni, esaminarne gli effetti.
Oltretutto, il correlare il dato non già ad un (da accertarsi) incremento della xenofobia negli ultimi anni, ma al dato di altri stati invocando un intervento altrove, aggiunge al grottesco l’infantile. Continuando nell’esempio, siamo di fronte al ragazzino scogliato che, dopo aver affisso su tutti i muri della scuola fotocopie del suo primo compito in classe, soggiunga quale un novello Tricarico
e comunque pu**ana, pu**ana la maestra perché a Gigetto che invece a ottobre ha preso 6 mica lo vuole interrogare! Venite bambini, venite bambine, cliccate e condividete per non farmi interrogare!
In questo caso, dal 2016 ad oggi sono passati due anni e diversi eventi, di cui molti li abbiamo anche esaminati su queste pagine: il dato del 2016 è, per sua definizione, cosa vecchia.
Anche se deriva da un ente come l’OSCE.
Quantomeno il nostro amico viralizzatore avrebbe potuto renderci il lavoro più difficile rimuovendo il tag “OSCE 2016”, ma anche così vediamo che il Pifferaio Magico di turno i suoi topolini li ha catturati lo stesso.
Quanto al dato stesso, vediamo che oltre ad OSCE già nel 2016 ci furono altre analisi concorrenti, e lo stesso dato OSCE 2016 “esaminato” è stato visto in modo quantomeno incompleto
La piramide dell’odio. Dei 2.652 episodi di discriminazione rilevati dall’Unar nel 2016, il 69% – ovvero più di 1800 – riguarda fatti discriminatori per motivi razziali, con una media di 5 al giorno. A questi si aggiungono i dati sui crimini d’odio: secondo l’Odihr (Office for Democratic Institutions and Human Rights) dell’Osce, su 555 crimini d’odio rilevati dalle Forze dell’Ordine in Italia nel 2015, 369 erano relativi a episodi di razzismo e xenofobia. A cui si aggiungono altri 101 casi riportati da organizzazioni della società civile. La relazione della commissione d’indagine del Parlamento italiano su fenomeni di odio, intolleranza, xenofobia, e razzismo (nota come Commissione Jo Cox) dimostra infine l’esistenza di una piramide dell’odio alla cui base si pongono stereotipi, rappresentazioni false o fuorvianti, insulti, linguaggio ostile “normalizzato” o banalizzato e, ai livelli superiori, le discriminazioni e quindi il linguaggio e i crimini di odio”.
Già se fossimo stati nel 2016 al dato OSCE avremmo dovuto sommare il dato UNAR, interpretare il dato OSCE alla luce della relazione Odihir ed aggiungere le rilevazioni sul territorio.
Cosa che il nostro viralizzatore non ha fatto.
Ma si sa, la chimera degli Italiani brava gente, italiani dal cuore d’oro, santi, poeti, matusa e navigatori ha ancora una certa presa nella propaganda.
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