Uno screenshot virale, nelle ultime ore, sta infestando le finestre di chat. All’interno si legge che da lunedì prossimo (senza specificare una data) scatterà l’embargo su una moltitudine di prodotti agricoli provenienti dalla Puglia usando strumentalmente il problema Xylella:
Riportiamo il contenuto anche per iscritto:
Vi disturbo per una buona causa: da lunedì prossimo sarà attivo l’embargo francese su una moltitudine di prodotti agricoli pugliesi usando strumentalmente il problema xilella. Io da oggi non compro più Made in France: non compriamo profumi formaggi abbigliamento e tutto quello che viene prodotto in Francia dopo l’embargo con cui il ministero dell’agricoltura francese ha vietato l’importazione di quasi tutti i prodotti agricoli pugliesi. Diffondi più che puoi questo messaggio per aiutare la Puglia.
L’inutilità del messaggio si origina soprattutto nella vetustà della notizia: l’embargo francese di cui parla il viralizzatore è da ricercarsi nel 2015, quando nel mese di aprile il Ministro all’Agricoltura Stephane Le Foll chiuse le porte alla Puglia per le importazioni di piante a rischio di Xylella Fastidiosa. Come si leggeva nel comunicato ufficiale, Le Foll aveva adottato la misura nazionale in forma preventiva, nell’attesa di disposizioni europee.
In quel periodo, infatti, la Puglia si ritrovò in un vero e proprio stato di emergenza per il diffondersi dell’insetto sputacchina vettore del fitopatogeno in tutta la zona salentina. Per questo, il Ministro Francese aveva messo al bando 102 specie che non interessavano solamente l’importazione di ulivi, bensì riguardava anche viti, fico, albicocco e altre piante d’oltralpe. La misura adottata della Francia venne riconosciuta «in linea con la legislazione» dall’Unione Europea, ma venne anche altamente contestata da Coldiretti che la definì «un duro colpo all’economia ma soprattutto un pesante danno di immagine che rischia di alimentare una pericolosa e ingiustificata reazione a catena da parte di altri Paesi».
Su Le Scienze leggiamo che il dibattito sull’origine del batterio è ancora aperto. Addirittura non mancavano complottismi che mettevano in dubbio l’esistenza della Xylella e delle misure di abbattimento a favore di teorie sul favoreggiamento dei prodotti OGM.
In ogni caso, la Xylella già presente in Francia (sottospecie multiplex) non apparteneva allo stesso ceppo di quella che aveva colpito gli olivi del Salento (sottospecie pauca, ceppo CoDiRO, leggi a pag. 72), bensì colpiva principalmente una pianta ornamentale di origine sudafricana, la Polygala myrtifolia.
Parliamo di disinformazione, tuttavia, perché l’invito a boicottare la Francia si rivela inutile se consideriamo che il messaggio fa riferimento a lunedì prossimo senza specificare la data di riferimento. Parla, inoltre del problema Xylella senza argomentare e chiedendo semplicemente di condividere per un’azione di boicottaggio che oggi, più che mai, non ha ragione di compiersi. Non ha senso, infatti, condividere un appello che si riferisce a fatti del 2015.
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