Categorie: Disinformazione

DISINFORMAZIONE Complotti a Parigi e gaffe della Stampa – Bufale.net

Il complottisti fin dalle prime ore si sono fatti furbi. Non è necessario affermare chiaramente “l’attentato se lo sono fatti da soli”, questo i loro lettori se lo aspettano già. E’ sufficiente inserire affermazioni ambigue, come al solito non suffragate da fonti o stravolgendole del tutto. Come per l’attentato alla sede della redazione di Charlie Hebdo torna a scatenarsi il carnevale del complottismo, a partire da due articoli scritti da Pino Cabras che sono stati rilanciati da altri siti per creare suggestive tesi di false flag. Ci riferiamo agli articoli originali pubblicati su Megachip, CharlieHebdo – È l’Impero del Caos che bussa, non l’Islam ed il recente Parigi, un evento militare. Se letti nella loro integrità si capisce che si tratta di analisi della situazione che tengono conto del fatto che l’ISIS non mette in campo semplici “dilettanti”, da tempo infatti fornisce addestramento militare a tutti i volontari che ingrossano le sue file, molti sono europei.

L’analisi di Cabras viene riportata e stravolta su libreidee.org. Tanto per cominciare nell’articolo originale si sostiene che «Anche stavolta si fa notare una manovalanza di assassini che si rifà al jihadismo» mentre invece nel titolo riportato su libreidee diventa «Strage a Parigi, operazione militare truccata da jihadismo». Cabras viene anche associato a Giulietto Chiesa, riguardo l’11 Settembre. Lo abbiamo contattato per chiedergli dei chiarimenti e ci conferma, non solo che gli articoli sono stati travisati, ma che il collegamento tra lui e le tesi di complotto è del tutto errato:

«Buonasera. Ho letto il pezzo di libreidee. Mi pare che abbiano portato il mio ragionamento in un ambito che non mi interessava collegare in quel modo. Appena avrò un po’ di tempo tornerò sull’argomento. Per parte mia, ritengo che l’ISIS non sia una creatura solo Occidentale, ma che abbia avuto complicità e finanziamenti decisivi da parte di paesi come Turchia, Arabia Saudita e Qatar, con il sostegno logistico di settori delle forze armate e d’intelligence di USA, UK e Francia (in conflitto con altri settori dei rispettivi stati). Un pasticcio che disegna un quadro molto articolato e contrastato, non un blocco inesorabile di interessi. L’ho scritto anche a commento dei post in cui sono stato taggato in argomento. Poi magari un giorno discutiamo di complottismo e “frame”, visto che spesso mi trovo inserito nello schema dei complottisti».

Non condividiamo del tutto le sue analisi, ma prendiamo atto che non si riconosce nelle tesi di false flag.

Nel post di libreidee viene citato anche il libro “Massoni” di Gioele Magaldi, che però è egli stesso per sua ammissione un affiliato alla massoneria, inutile sottolineare che questa fonte non c’entra una mazza con l’argomento, ed il suo inserimento è quindi totalmente pretestuoso. Segue così una deriva delirante sulle presunte trame massoniche nel mondo.

Passiamo ora al già citato Giulietto Chiesa, che su Facebook non fa mancare la sua voce. Dopo una intro degna di Orwell la sua analisi non delude le aspettative:

«Obiettivo chiarissimo: terrorizzare l’Europa e costringerla sotto l’ombrello americano. A mettere a posto la Russia penserà Washington. Del resto l’Airbus abbattuto nel Sinai, in termini di sangue russo innocente, è equivalso al massacro parigino. E non ce ne eravamo accolti».

Anche in questo caso ci si guarda bene da dichiarare chiaro e tondo “è un false flag”, non di meno il messaggio arriva ugualmente, del resto è difficile pensare che l’ISIS combatta per gli USA, a meno che non si prendano per buone le tesi di complotto. Ovviamente di prove a supporto zero, a parte un indizio…

«Germania e Francia (il match di calcio) sono nuovamente avvertite. E, con loro, Merkel e Hollande. I due leader europei che stavano cambiando rotta per uscire dal cappio americano sono avvertiti».

Chiaro, no?

Passiamo ora a Claudio Messora che comincia con una nota dove cita il video di Paolo Becchi. Stavolta il messaggio è chiaro: Parigi è un false Flag. In questo caso però si da un colpo al cerchio e uno alla botte:

«Questo non significa ovviamente che la spiegazione ufficiale non sia valida, cioè che la vendetta delle organizzazioni estremiste che passano sotto al nome di Isis e Al Qaeda non abbia nulla a che fare con quanto è accaduto, ma solo che rappresenta una parte del quadro generale, che è molto più complesso e del quale tali organizzazioni non sono che un riflesso, più o meno condizionato».

Insomma, Parigi è un false flag, ma la spiegazione ufficiale (Parigi non è un false flag) potrebbe essere valida. E’ un po’ come il mistero della trinità (1 = 3) estremamente complesso, di cui noi comuni mortali non riusciremo mai a trarre una interpretazione razionale. Forse perché non esiste razionalità al di fuori della logica.

Su Byoblu Messora prosegue il discorso mettendo in mezzo la comunità ebraica parigina. Ecco il titolo del post:

«La comunità ebraica francese era stata informata ieri mattina di un attacco imminente».

Ricorda molto la bufala secondo la quale non ci sarebbero state vittime ebree l’11 Settembre e che questi fossero stati preventivamente avvisati.

«Ieri mattina i funzionari di sicurezza della comunità ebraica francese erano stati informati della possibilità concreta dell’imminenza di un grande attacco terroristico nel Paese. A riportarlo è Jonathan-Simon Sellem, giornalista franco-israeliano, con doppia nazionalità, che vive in Israele dal 2006 e nel 2008 ha fondato JSSNews, testata giornalistica israeliana in francese».

La notizia è vera, ma riguarda la previsione di un attacco “al paese” e col senno di poi sembra incredibile che non sia stata presa con le dovute preoccupazioni. Solo che questo genere di allarmi capita spesso di riceverlo, senza che venga seguito da attacchi reali. Inoltre anche i servizi di sicurezza francesi avevano ricevuto questa allerta, non di meno, nessuno poteva prevenire il bersaglio, come spiega Gianandrea Gaiani in un articolo sul Sole24ore.

«A inizio novembre un rapporto dei servizi di sicurezza francesi rivelato da radio France Info evidenziava l’altissimo rischio di attacchi trasversali compiuti da cellule terroristiche che agiscono “in trasferta”, cioè in Stati diversi da quelli dove vivono abitualmente. Jihadisti francesi che lanciano un attacco in Spagna o in Germania mentre i miliziani islamici tedeschi o spagnoli compiono attentati in Belgio o in Francia. Secondo gli 007 di Parigi gli attentati trasversali sono più facili da eseguire perché consentirebbero ai terroristi di sfuggire più facilmente al controllo dei servizi di sicurezza europei. L’Isis sembra quindi commettere sulla limitata condivisione di informazioni circa i potenziali terroristi islamici tra i partner Ue. Un “foreign fighter” francese appena rientrato dalla Siria ha infatti molte possibilità di venire controllato dai servizi di sicurezza di Parigi, decisamente meno da quelli di un altro Stato della Ue se si reca all’estero, almeno nei primi giorni».

Stendiamo un velo pietoso sulla reazione di varie pagine complottiste su Facebook a seguito della tragedia, evidentemente non hanno capito che l’invito al silenzio, partito da vari artisti e intellettuali, tra cui anche una vignetta del nostro Vincenzo Zerov Salvo era rivolto soprattutto a loro.

Potevamo privarci di una sobria analisi di Rosario Marcianò? Certo che no. Anche lui travisa spudoratamente l’analisi di Pino Cabras.

Cominciano a girare così immagini come questa della pagina di nocensura.com.

Oppure questa di vox veritas, la cui sfumatura intellettualoide in descrizione, volta a farla passare per “ironica” peggiora ulteriormente il messaggio.

Infine non poteva mancare la serenata notturna di Povia.

Dalla estrema assurdità dei contenuti qualcuno pensa ancora che si tratti di una pagina di satiri che prendono in giro le tesi di complotto, in realtà sono “serissimi”, stiamo parlando della pagina Killuminati Soldiers le cui recenti imprese sono riportate nel nostro post aggregatore creato per tracciare un triste, quanto doveroso, report dello sciacallaggio mediatico di questi giorni, in costante aggiornamento. Nel complotto, esistente nella loro testa, ci finiscono un po’ tutti, anche noi, anche se in realtà dietro di noi si celerebbe Paolo Attivissimo. Non sappiamo come la prenderebbe lui, ma a noi lusinga e riesce pure a strappare un sorriso. Ovviamente siamo in buona compagnia, anche il Papa è uno dei nostri.

Non a caso in previsione di questi deliri avevamo lanciato un appello ai lettori ad avvisarci; la conseguenza è stata l’essere invasi nella pagina da vari portatori sani di coda di paia che davano dello sciacallo a noi, come se difendere la correttezza dell’informazione – soprattutto in queste ore – fosse un hobby. Certo, nessuno vive d’aria, ognuno si guadagna il pane a modo suo, il problema sta nel lucrare sulla ciarlataneria, ed è davvero triste che ci sia ancora bisogno di spiegarlo.

Non è invece da annoverare nella categoria “sciacalli” la mole di bufale in buona fede dovute a banali errori da parte dei giornalisti. Il mondo sarebbe un posto migliore se ne esistessero solo di questo tipo. Paolo Attivissimo elenca gli errori più clamorosi:

«– La notizia che la Torre Eiffel sia stata spenta stanotte in segno di lutto, come ha riportato La Stampa, è falsa: in realtà viene spenta ogni notte all’una.

– Il grattacielo Empire State Building, a New York, non è stato illuminato nei colori della bandiera francese stanotte: le immagini risalgono a gennaio e si riferiscono all’attacco a Charlie Hebdo. Invece la Freedom Tower (One World Trade Center) ha illuminato la propria antenna.

– Il logo con la Torre Eiffel incorporato nel simbolo della pace non è un’opera di Banksy ma è di Jean Jullien.

– Non è vero che fra gli attentati di stanotte e quello a Charlie Hebdo sono passati 11 mesi e 9 giorni e quindi c’è un nesso con la data degli attentati dell’11/9/2001 negli Stati Uniti: in realtà sono passati 10 mesi e sei giorni».

Susciterebbe il riso, se non fosse per il cordoglio generale, la gaffe clamorosa del grillino Alessio Villarosa, pizzicato da Next quotidiano, il quale confonde l’attentato recente con quello avvenuto nella sede di Charlie Hebdo.

Il post di Attivissimo è continuamente in aggiornamento. Per tenersi informati – a parte la consultazione del nostro blog o quelli dei nostri colleghi – suggeriamo anche il profilo twitter francese Vérifié.

© Riproduzione Riservata

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Riceviamo e pubblichiamo un messaggio di Claudio Messora “Byoblu”

Per quanto riguarda il “False Flag” di Parigi, quella è un’argomentazione non mia ma di Paolo Becchi, professore di Filosofia del Diritto all’Università di Genova. È una sua dichiarazione, nell’intervista acclusa, ed è argomentata. Si può condividere o meno, ma non è mia.

Nell’articolo è ben specificato che Claudio Messora aveva riportato una nota dove cita il video di Paolo Becchi e riportato nell’articolo anche l’ultima parte della stessa nota:


«Questo non significa ovviamente che la spiegazione ufficiale non sia valida, cioè che la vendetta delle organizzazioni estremiste che passano sotto al nome di Isis e Al Qaeda non abbia nulla a che fare con quanto è accaduto, ma solo che rappresenta una parte del quadro generale, che è molto più complesso e del quale tali organizzazioni non sono che un riflesso, più o meno condizionato».

Era chiaro a chiunque che le parole “Pariti è una false flag” siano di Becchi e comunque sono state riportate le note conclusive di Messora.
Il messaggio continua:

La storia del post della testata israeliana dopo i fatti di Parigi, poi, è incomprensibile: il post è tradotto paro-paro dalla testata israeliana. Diretta da un israeliano. Non dovreste prendervela con me ma con lui.

L’articolo su Byoblu si intitolava “La comunità ebraica francese era stata informata ieri mattina di un attacco imminente”, salvato su WebArchive. Ne riportiamo il contenuto:

Ieri mattina i funzionari di sicurezza della comunità ebraica francese erano stati informati della possibilità concreta dell’imminenza di un grande attacco terroristico nel Paese.
A riportarlo è Jonathan-Simon Sellem, giornalista franco-israeliano, con doppia nazionalità, che vive in Israele dal 2006 e nel 2008 ha fondato JSSNews, testata giornalistica israeliana in francese.
A darne notizia, lo stesso The Times of Israel.
Intanto, se volete capire qualcosa del perché la Siria sia così importante per il mondo, guardatevi il video in testa al post.

L’articolo di Claudio Messora riporta solo la sintesi e l’informativa riguardo un articolo pubblicato sul The Times of Israel dal titolo “In France, defense experts ‘see parallels to Israel’“, ma ricordiamo che nel nostro articolo non smentiamo la notizia, piuttosto la spieghiamo con ulteriori dati per evitare fraintendimenti da parte dei lettori che hanno letto l’articolo:

 

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