In tanti ci avete segnalato la storia del bar “Signore & Signori” di Treviso e dello scontrino riportante i 30 centesimi per l’acqua servita al cane di un cliente. Online si è scatenato il finimondo, commentando pubblicamente e violentemente contro il bar e i suoi gestori. Abbiamo contattato telefonicamente i gestori del bar, i quali ci hanno spiegato come stanno realmente le cose.
In realtà i 30 centesimi non sono per l’acqua servita al cane, ma per la ciotola usa e getta che il bar acquista per fornire questo servizio a coloro portano il loro amico a quattro zampe e non ne dispongono.
Insomma, niente di così scandaloso in fin dei conti. Esistono delle “ciotole” portatili acquistabili nei negozi specializzati, ma se il cliente non ce l’ha il bar è pronto a fornirne una usa e getta. Nel caso il cliente porta la propria l’acqua per il cucciolo è comunque gratis.
La notizia, diffusa in maniera scandalosa, è stata riportata anche da molti siti come Leggo.it e la sezione “La Zampa.it” de Lastampa.it. Riportiamo il testo dell’articolo pubblicato da quest’ultimo il 20 luglio 2015 e intitolato “Chiede un po’ d’acqua per il cane e il bar la mette nello scontrino per 30 centesimi“:
Tempi di crisi, poca sensibilità verso gli animali o una burla? Difficile dirlo, rimane il fatto che un bar a Treviso avrebbe fatto pagare un po’ d’acqua che due clienti hanno chiesto per il loro cane. Almeno questo è quanto emerge da uno scontrino che riporta la dicitura “Acqua cane” per 30 centesimi e che, pubblicato su Facebook, è diventato subito virale scatenando la rabbia e l’indignazione di chi ama i quattrozampe.
La scena sarebbe accaduta nel centralissimo bar «Signore e Signori» in piazza a Treviso, quando due persone si sono sedute per bersi uno spritz e un’acqua e menta. Dato il caldo, i due hanno pensato di chiedere un po’ d’acqua per il loro cagnolino dando per scontato che nulla avrebbero dovuto. Ma al momento del conto quella ciotola d’acqua è stata 30 centesimi, un prezzo marginale, ma davvero qualcosa di insolito visto che normalmente gli esercizi la forniscono con un sorriso e magari anche una carezza al quattrozampe.
Difficile dire che si tratti di poca sensibilità o una burla? Bastava contattare e chiedere spiegazioni ai gestori del bar, i quali sono stati ampiamente sommersi via Facebook da insulti come quelli sotto riportati:
Qualcuno potrebbe ovviamente obiettare sulla dicitura dello scontrino, suggerendo di cambiarla con “ciotola usa e getta” o qualcosa di associabile al servizio fornito. Potrebbe essere un’idea.
Aggiornamento: articolo citato da Giornalettismo.
Aggiornamento ore 20:49: ci segnalano che il sito Altavoce.org si era occupato del fatto già il 21 luglio 2015. Complimenti a loro.
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