Chiariamo subito: non intendiamo porci a favore di alcun politico. La Boldrini può stare simpatica o meno, noi ci poniamo in maniera neutrale e soltanto per raccontare come è stata trasformata una notizia.
Giulia ci segnala questa foto.
Siamo ormai abituati alle elaborazioni da “passaparola” delle dichiarazioni di politici e non.
La denuncia c’è stata ed è partita da Davide Fabbri detto “Vikingo”, quello dell’Isola dei Famosi. Proprio ieri aveva rivendicato l’accaduto.
La storia della denuncia circolò in maniera errata, tanto che venne confuso come autore della denuncia il suo omonimo dei Verdi, il quale ha cercato in tutti i modi di difendersi dalle accuse rivolte contro di lui.
Ecco un’immagine che circolava con il Davide Fabbri sbagliato.
Ecco i due Davide Fabbri.
Il caso di disinformazione sta nel fatto che le parole contestate alla Boldrini non sono mai state dette.
In una lettera, scritta dal portavoce della Camera dei Deputati contraddice le affermazioni di Davide Fabbri “Vikingo”:
La frase della denuncia del signor Davide Fabbri, citata nell’articolo del 16 luglio «La Boldrini vuole metterci il velo», è falsa. A proposito dei criteri di assegnazione delle case popolari, la Presidente della Camera non ha mai affermato che «saranno date prima ai rom e agli extracomunitari con figli a carico». L’autore della denuncia spiegherà nelle sedi opportune dove mai abbia sentito queste parole.
Anche la Boldrini, dal suo profilo Facebook, annunciava l’intervento dei suoi legali.
La denuncia era nata in seguito all’incontro tra la Boldrini e una delegazione di giovani incontrati a Montecitorio in occasione della Giornata Internazionale di Rom e Sinti istituita dall’Onu nel 79. Ecco il comunicato pubblicato sia sul sito della Camera che sul profilo Facebook della Boldrini:
“Siate orgogliosi della vostra identità e appartenenza. Sempre nel rispetto della cultura degli altri, ma con la consapevolezza che avete un patrimonio da far conoscere e da tutelare”. La Presidente della Camera, Laura Boldrini, ha salutato così la delegazione di giovani incontrati a Montecitorio in occasione della Giornata Internazionale di Rom e Sinti istituita dall’Onu nel ’79. Otto storie diverse, di famiglie a volte presenti in Italia da secoli, oppure arrivate dopo la tragedia dell’ex Jugoslavia e il crollo del blocco sovietico. Ragazzi orgogliosi della cittadinanza italiana, o in attesa di vedersela riconoscere perché fuggiti dalla guerra privi di documenti. Il sogno è quello dell’inserimento, di un lavoro. Ma intanto la realtà è la vita nei campi-sosta, gli sgomberi forzati, la scuola a singhiozzo. In molti hanno raccontato i disagi estremi di sistemazioni fuori dai centri abitati, in container dove si vive stipati e circondati dal fango. Pamela, 15 anni, ha letto la lettera che ha chiesto a Laura Boldrini di inoltrare al Presidente della Repubblica Napolitano: “Abito in un campo che è un campo di concentramento” – scrive – “neanche io vorrei avere un’amica che abitasse in un posto così. Spero che tu ci possa aiutare a cambiare vita, a non restare isolati”. Elvis fa il mediatore culturale: due volte alla settimana prende i bambini e li porta a fare attività in un centro culturale: “È bello anche perché così escono dai campi”. Dolores è laureata in lettere e aspirante sceneggiatrice. Toni spera di poter fare il cantante, ma intanto vorrebbe lavorare come cuoco.
Ad accompagnare i ragazzi all’incontro, Carlo Stasolla, presidente dell’Associazione 21 luglio, che ha fatto dono alla Presidente della bandiera verde-celeste dei popoli Rom e Sinti: “Due le nostre richieste: il riconoscimento tra le minoranze culturali tutelate, visto che per consistenza si tratta della seconda minoranza d’Italia; il superamento del sistema dei mega-campi, a favore di soluzioni più vivibili da concordare con le famiglie“. Laura Boldrini ha sottolineato la grande importanza del lavoro culturale da fare per valorizzare la memoria: “So quanto affascinante e antica sia la vostra storia, e quanto sia segnata da tragedie e tentativi di sterminio. Bisogna fare di più per farla conoscere, per renderla nota ai giovani; altrimenti prevale il pregiudizio e con esso la discriminazione”.
Come potete vedere sottolineato in rosso, le dichiarazioni legate al tema “rom-case” sono state pronunciate non dalla Boldrini, ma dal Presidente dell’Associazione 21 luglio, Carlo Stasolla. Potete leggere il comunicato dell’Associazione nel loro sito: link.
Nessun riferimento e nessuna frase in merito alle graduatorie per le case popolari.
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