L’articolo risale al dicembre 2014 e rende molto bene l’idea di come i nostri preconcetti possano farci cadere in scivoloni strepitosi, azzerando persino il comune senso dell’umorismo. Nel post si parla senza mezzi termini di una «guerra ambientale», evidentemente contro di noi.
«Mentre meteorologi d’accatto o meglio, negazionisti di mestiere, proseguono nella loro campagna di disinformazione, attraverso valanghe di scartafacci miranti a ridicolizzare la questione “scie chimiche” da costoro definite “scie comiche”, proseguono i disastri (annunciati). Infatti il 2014 non è ancora terminato e siamo già a quota quattordici (14) inondazioni. La frequenza di questi drammatici eventi, che stanno sfibrando intere popolazioni, è oltremodo preoccupante e non la si deve certo a fantomatici “cambiamenti climatici” né tanto meno a “colpe umane” o solo al dissesto idrogeologico, giacché le cause vanno assolutamente ricercate nella guerra ambientale in atto da alcuni decenni in Italia».
Si menziona poi la «legge 36/94 sulla gestione artificiale delle precipitazioni piovose», segue un link che porta ad un noto sito italiano che si occupa di divulgare le tesi sciachimiste; la frase incriminata è la seguente:
«E’ adottato il regolamento per la disciplina delle modificazioni artificiali della fase atmosferica del ciclo naturale dell’acqua».
A parte il fatto che tale norma non è più in vigore dal 2006; ci eravamo già occupati del caso nel nostro sito, nell’articolo di Shadow Ranger, già nell’ottobre del 2014. Vi si spiega perché l’esistenza di tecnologie per provocare la pioggia non c’entri niente col clima. Inoltre, nonostante le numerose sperimentazioni, sono risultate di difficile e incerta applicazione. Per ulteriori approfondimenti potete leggere anche la nostra Guida Utile.
Passiamo invece ad Artificial Sky, Mappa Interattiva di Google Maps. Secondo l’autore del post servirebbe a identificare le Scie Chimiche. Ci dispiace ripeterci, ma… come spiegavamo già nella Guida Utile, questo genere di programmi dimostra l’esatto contrario, ovvero, che è possibile prevedere la comparsa delle scie di condensazione combinando i dati meteo con quelli dei voli. Basta applicare le conoscenze fisiche a questi dati. Per quale motivo poi Google dovrebbe conoscere e aver interesse a divulgare questo genere di complotto? Evidentemente si tratta solo di una burla, volta proprio a far capire che se questo genere di scie fosse anomalo, non dovrebbero essere prevedibili – date le debite approssimazioni – con strumenti statistici, attraverso software alla portata di tutti.
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