Circola da diversi giorni la notizia che racconta la storia di una femmina di husky, di nome Gretel, che sarebbe stata sedata e violentata dal suo sequestratore. A diffondere la notizia sarebbe stato il sito Bresciaoggi.it con l’articolo del 4 luglio 2015 dal titolo “Sesso estremo: cane rapito e «violentato»“, di cui ne riportiamo alcune parti del testo (articolo completo nell’immagine):
Abusi su un’husky femmina che è stata sedata. Tornata a casa malconcia è stata sottoposta ad intervento chirurgico
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QUELLA accaduta qualche giorno fa a San Polo è una storia straziante, che ha dell’incredibile. Indignazione, stupore e anche ribrezzo sono solo alcuni dei sentimenti che si provano di fronte a un caso di zooerastia, ovvero lo stupro degli animali, solitamente domestici.La vittima è un husky femmina. È di proprietà di una famiglia di San Polo che possiede anche un altro cane, un pastore tedesco. I due quattrozampe hanno a disposizione un bel giardino, dove trascorrono gran parte del loro tempo giocando e correndo.Ma una mattina, una triste mattina, i proprietari al risveglio trovano la rete del giardino rotta. L’husky non c’è più. Qualcuno durante la notte se l’è portato via. Immediatamente viene sporta denuncia ai carabinieri. Il fatto è inspiegabile. Ma è solo l’inizio di un film dell’orrore.Il giorno dopo l’husky torna a casa, da sola. La scena che si presenta ai suoi padroni è spaventosa: il cane è in condizioni disperate, visibilmente intontito, con una forte emorragia. L’animale viene immediatamente portato da un veterinario. Il referto non lascia dubbio alcuno: il cane è stato narcotizzato con del Valium, quindi violentato sessualmente da più persone. A rafforzare la tesi, vengono anche trovate tracce di sperma umano.
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LA TRISTE vicenda dell’husky non può che far tornare alla mente un altro episodio, avvenuto nel novembre dello scorso anno e – per una strana coincidenza – sempre nello stesso quartiere di San Polo. Un gioco erotico estremo con un cane mastino, una donna e un trans. L’episodio, segnalato da alcuni vicini turbati dai rumori provenienti frequentemente dall’appartamento, era poi finito in tribunale, in seguito alla denuncia-querela per maltrattamento di animali presentata dall’Aidaa, Associazione italiana difesa animali e ambiente.Intanto a San Polo l’husky, che ha dovuto subìre una lunga operazione, è curato e amorevolmente assistito dai suoi padroni e si sta lentamente riprendendo. Ma ci vorrà del tempo prima che le ferite, e non solo quelle fisiche, guariscano completamente.
A riportare la notizia è stato anche il sito BSNews.it sempre il 4 luglio 2015, che riprende quella di Bresciaoggi.it.
In seguito si è persino parlato di un maniaco seriale, siccome sarebbe circolata la notizia di un secondo cane rapito. Ecco alcune parti dell’articolo, pubblicato il 5 luglio 2015 sempre su Bresciaoggi.it, dal titolo “Husky seviziato, c’è l’ombra di un «maniaco seriale»“:
Un altro esemplare è sparito a San Polo tra sabato e domenica ed è stato ritrovato a vagare malconcio in un parco vicino.
L’ombra di un seviziatore di cani «seriale» si allunga su San Polo. A poche ore dall’aberrante episodio di una violenza a sfondo sessuale inflitta ad un husky portata alla luce dai volontari dell’Atar, emerge un altro caso. Le analogie sono inquietanti: il cane sequestrato, abusato e poi lasciato libero in condizioni pietose. Se per l’esemplare femmina di husky la violenza è stata accertata dalla visita di un veterinario che ha dovuto sottoporre l’animale a un intervento chirurgico, nel secondo caso il medico ha diagnosticato la sevizia, ma non sono stati ancora effettuati esami più approfonditi per stabilirne la natura.Sullo sfondo resta l’indignazione di Davide, che abita a San Polo con la famiglia e due cani malamute husky […] «L’abbiamo immediatamente portato dal veterinario – dice Davide -. Aveva lesioni importanti a livello anale, ancora oggi sta sanguinando. Se non smette, dovremo riportarla dal veterinario e approfondire esattamente cosa è accaduto».
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AMAREZZA ma poco stupore nelle parole di Lorenzo Croce, presidente nazionale dell’Aidaa, associazione italiana difesa animali e ambiente. «Ancora una volta? – è il triste commento -. Proprio due settimane fa, in provincia di Milano, è accaduta un’analoga vicenda. Sul caso specifico, posso solo dire che fino a quando in Italia il sesso con animali resterà non punibile per legge, se non come maltrattamento, non cambierà molto. Noi riteniamo che la zooerastia debba essere elevata a reato penale grave, e proprio oggi inizierà la nostra campagna contro tale fenomeno».«Sul caso specifico – continua Croce – valuteremo eventuali azioni da intraprendere, costituendoci anche come parte civile per una denuncia. Purtroppo il fenomeno è molto diffuso: su internet si trova di tutto, compresi i casting per porno attori con animali». Risale infatti ad alcuni giorni fa la denuncia da parte di Aidaa alla polizia postale di Milano contro Andrea Dipré e la pornostar Moana Conti per maltrattamento di animali».
Nessun nuovo caso. Il cane in questione era sempre lo stesso, come riporta il sito BSNews.it il 5 luglio 2015 con un articolo dal titolo “Gretel, l’husky rapita e violentata è sparita di nuovo: i proprietari chiedono aiuto“:
(e.b.) Gretel è stata rapita un’altra volta. La femmina di cane Husky prelevata e violentata da più uomini nei giorni scorsi è sparita di nuovo dal giardino della sua abitazione a San Polo. A lanciare nuovamente l’allarme è stato il proprietario di Gretel che su Facebook ha scritto: Gretel é stata nuovamente rapita da degli animali schifosi. Chi la vede chiami il 112. Pensano a tutto loro”. Sembra davvero incredibile che a distanza di pochi giorni da un rapimento tanto scioccante il cane sia stato nuovamente prelevato, e chissà con quali intenzioni. Subito dopo l’annuncio della scomparsa di Gretel il proprietario, sempre a mezzo Facebook ha raccontato di aver “ricevuto una telefonata da una persona che senza presentarsi ha offeso mia moglie per la storia dei cani”. Uno sfogo di rabbia che non è rimasto isolato visto che ad una prima reazione di indignazione per quanto accaduto al cane, la rete non ci ha messo molto a puntare il dito contro la presunta “noncuranza” da parte dei proprietari di Gretel, accusati a più riprese di “non aver protetto a sufficienza il cane”. Il proprietario ha cercato di spiegare che “queste “persone” sanno il fatto loro ed i cani sono stati narcotizzati anticipatamente altrimenti il maschio li avrebbe morsi – e ha spiegato – Successivamente è stata prelevata solo la femmina, presumibilmente per atti di Zooerastia. Questo, o questi, é malato e va trovato e curato – e ha continuato – La gente é poco informata e non sa che online ci sono perfino dei manuali per fare sesso sicuro con gli animali. una cosa indecente e squallida”. Ora non resta che attendere gli sviluppi di una storia che presenta ancora tanti punti oscuri da chiarire.
I giornalisti di BSNews.it pensano bene di indagare sui fatti accaduti contattando la veterinaria di Gretel, pubblicando il 9 luglio 2015 un articolo dal titolo “Husky rapita a San Polo, la veterinaria: non mi risultano violenze su Gretel“:
(e.bentivoglio) – “Gretel non corrisponde alle caratteristiche del cane husky rapito, sedato e violentato a San Polo”. A parlare – in esclusiva su BsNews.it – è Monica Zanetti, la veterinaria che ha visitato la femmina di malamut husky dopo il primo ritrovamento “ad un distributore, legata, ma messa male” (così aveva scritto il proprietario su Facebook). Secondo quanto afferma la veterinaria – che per ovvie ragioni deontologiche non aggiunge altro – quindi Gretel non sarebbe né stata sedata né tantomeno violentata. E ciò dovrebbe rassicurare i più: la certezza – stante anche i fortissimi dubbi sull’altro caso di San Polo – è che a Brescia non esiste alcun violentatore seriale di cani. Sulla vicenda di Gretel, lanciata da un noto quotidiano locale e ripresa anche da BsNews.it, è stato lo stesso proprietario tramite Facebook a lasciar intendere che il cane potesse essere stato vittima di una violenza sessuale: “Aveva lesioni importanti a livello anale, ancora oggi sta sanguinando. Se non smette, dovremo riportarla dal veterinario e approfondire esattamente cosa è accaduto – per poi aggiungere – Queste “persone” sanno il fatto loro ed i cani sono stati narcotizzati anticipatamente altrimenti il maschio li avrebbe morsi. Successivamente è stata prelevata solo la femmina, presumibilmente per atti di Zooerastia. (dico presumibilmente perchè non sono un medico ne un veterinario)”. Parole che hanno dato vita ad un circolo (vizioso) di presunzioni che poco hanno a che fare con la verità, rafforzate dalla denuncia del Partito animali, che ai media ha dichiarato: “Quanto accaduto a San Polo non è il primo caso in cui si parla di zooerastia, ci auguriamo che le autorità possano reperire elementi utili ad identificare gli autori dei reati”. Meglio fare un po’ di chiarezza. Gretel sarebbe stata prelevata una prima volta (28 giugno) dall’abitazione, dove viveva insieme ad un altro cane maschio, e ritrovata il giorno dopo legata a un distributore di benzina. I proprietari si sarebbero quindi rivolti ai carabinieri per sporgere denuncia e avrebbero portato Gretel dal veterinario. Dalla visita però, come ha confermato la veterinaria, non è emersa alcuna ipotesi di sedazione da Valium, né tanto meno di violenza sessuale, che comunque per poter essere confermata avrebbe richiesto un’approfondita visita ginecologica e un attento esame del Dna sul presunto sperma umano (la veterinaria non ha mai ritenuto necessario effettuarli). Ma la vicenda non si è chiusa così. Gretel sarebbe stata “rapita da animali schifosi” una seconda volta (6 luglio), come annunciato dal proprietario su Facebook. Stando alle ultime informazioni il cane sarebbe tornato a casa nelle scorse ore. Cosa è successo questa volta? Se si tratti di un secondo rapimento o di una fuga volontaria non è dato sapere, di certo però Gretel, l’husky non ha subito alcuna violenza sessuale.
La smentita da parte della veterinaria è decisiva ai fini della vicenda. Bisognerebbe capire da dove Bresciaoggi.it abbia ricavato le prove per
A rendere sospetta la vicenda è la citazione negli articoli di Bresciaoggi.it di Lorenzo Croce e dell’associazione Aidaa, di cui avevamo già parlato in alcuni nostri precedenti articoli. Qualcuno avrebbe pensato che ci fosse il suo zampino, ma non sembra questo il caso. Siamo di fronte a delle interpretazioni giunte dal proprietario dell’Husky (scrivendo “presumibilmente per atti di Zoorastia”), come riporta BSNews.it, e non da Lorenzo Croce e dell’Aidaa.
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