DISINFORMAZIONE – 47 immigrati dicono no all'hotel 3 stelle – bufale.net

Gira, tra le tante notizie legate all’immigrazione, rilanciata da fonti politiche, la “notizia” secondo cui 47 immigrati avrebbero “rifiutato l’ospitalità dell’Hotel Jonas a Sadali nonostante i proprietari offrano ogni cosa da mangiare”.

Tale notizia ha generato, come sovente accade in un ambiente privo di controllo come Facebook, una catena di condivisioni e commenti in chiave anti-immigrazione, alcuni latori di considerazioni decisamente xenofobe.

Ma atteso che, effettivamente, 47 immigrati erano in quel momento a Sadali, le cose sono davvero ascrivibili ad un mero ed arbitrario “capriccio” degli immigrati?

La realtà, come sempre, è molto più complessa di una catena di link con in testa un acritico “Fate Girare!”

Ed è la stessa stampa locale ad offrire una ricostruzione plausibile ( http://lanuovasardegna.gelocal.it/nuoro/cronaca/2014/08/19/news/migranti-a-sadali-il-sindaco-mi-dicono-che-li-hanno-ingannati-1.9782757 ). Secondo tale ricostruzione 47 cittadini africani, muniti di regolare permesso di soggiorno, sono stati condotti a Sadali, una cittadina accogliente, ma non munita di trasporti, distante dai centri abitati dove trovare lavoro e senza prospettive di un immediato trasferimento, _anche di loro volizione e con mezzi propri_.

Riferisce il sindaco Romina Mura: «Mi è stato riferito che i migranti avrebbero detto di essere stati portati in Sardegna con l’inganno: avevano promesso loro di partire per Milano e Roma, ma sono giunti qui. Per questa vicenda utilizzerò le mie prerogative di parlamentare della Repubblica per una interrogazione alla Camera dei deputati nella quale chiederò come sia potuto succedere tutto questo».

La situazione diventa dunque chiara: un gruppo di cittadini stranieri ma con permesso di soggiorno, chiaramente interessati alla celere ricerca di una occupazione, vengono trasferiti in un luogo dove, a tutt’apparenza, gli viene promessa una maggior facoltà di cercare occupazione. Si badi bene e si sottolinei: di cercare occupazione.

Tale trasferimento non si concreta nelle forme indicate: i perché ed i percome saranno analizzati nel corso di una interrogazione parlamentare della quale resteremo tutti in attesa, e gli immigrati si ritrovano in un “limbo” sereno ma privo di prospettive, incerti sul da farsi, del tutto all’oscuro del loro futuro destino.

Contrariamente all’immagine comune del'”immigrato che pretende di vivere sfruttando lo stato ospite”, questi immigrati protestano per essere stati, a loro vedere, costretti a rinunciare alla possibilità di cercare una vita attiva ed autonoma, rigettando una condizione di “parassitismo forzato”.

Si premette che l’assenza di collegamenti di trasporto e l’incertezza sulla loro eventuale possibilità di spostarsi autonomamente senza rischiare la violazione di qualche norma a loro sconosciuta modifica la percezione della loro situazione in una sorta di detenzione che intacca la loro facoltà di occuparsi: e con essa, il sogno di potersi integrare e restare in Italia come cittadini produttivi.

La situazione, come potrete ben leggere nell’articolo, non è semplice, e lo scrivente invia al sindaco Mura i migliori auguri di poterla gestire: Sadali, per quanto accogliente, non ha collegamenti, non ha una Caserma de Carabinieri adeguata e non ha la logistica per fungere da punto di raccordo.

Le tensioni sono quindi inevitabili, il bisogno di rassicurazione degli immigrati giustificato.

Anzi, dovrebbe tranquillizzare il lettore il fatto che gli immigrati non protestino per ottenere “privilegi”: dal loro punto di vista sono già dei privilegiati, vivendo un’esistenza tranquilla in una struttura ricettiva idonea a dar loro vitto ed alloggio. “Combattono” invece per potersi spogliare di quel “privilegio” ed avere le medesime opportunità di tutti di cercare un’occupazione per se stessi, rischiando in prima persona anche di fallire.

E tale sforzo meriterebbe, quantomeno, del doveroso silenzio che consenta alle autorità preposte di agire nel migliore dei modi.

AGGIORNAMENTO 

CAGLIARI – Torneranno a Napoli in giornata i 47 migranti giunti a Cagliari lunedì scorso e poi trasferiti a Sadali, dove hanno inscenato per due giorni una protesta rifiutandosi di occupare gli alloggi di un albergo. Ieri la rivolta è finita: 21 dei migranti hanno accettato di entrare in albergo a Sadali, gli altri 26 invece hanno acconsentito di trascorre la notte a Ottana, patto di tornare nel capoluogo campano. Ieri è arrivata la conferma dal Ministero dell’Interno. I migranti verranno imbarcati dall’aeroporto di Elmas.

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