Disarma un maresciallo della Guardia di Finanza e tenta di fare fuoco, per il magistrato non si tratta di tentato omicidio
I nostri contatti ci segnalano un post pubblicato sulla pagina Facebook Polstrada Fanpage Site il 3 maggio 2019. Il post riporta una vicenda avvenuta all’ospedale di Treviso, dove una donna di origini nigeriane, Blessing Rapuruchoukwu Okofor, avrebbe disarmato una militare della Guardia di Finanza e avrebbe tentato di fare fuoco su di lei e su un collega, ma la pistola aveva la sicura inserita. Il magistrato di turno avrebbe stabilito che non si è trattato di tentato omicidio.
Dopo aver disarmato un militare della guardia di finanza, ha continuato a provare a fare fuoco contro di lei e contro il collega, salvati solo dalla sicura che bloccava l’arma. Ma per la procura, Blessing Rapuruchoukwu Okofor non voleva uccidere e per questo non dovrà rispondere di tentato omicidio. Alla 31enne nigeriana, arrestata all’aeroporto Canova di Treviso con un carico di 74 ovuli di cocaina (quasi un chilogrammo) nello stomaco e che martedì mattina, all’ospedale di Treviso ha aggredito due finanzieri e tre agenti di polizia.
Il magistrato di turno Barbara Sabattini, ha contestato i reati di tentata evasione aggravata e resistenza perché, al momento, non ci sarebbero elementi per sostenere l’intento omicida.
I fatti
Lunedì 29 aprile Blessing Okofor era atterrata all’aeroporto di Treviso con un volo che arrivava dallo scalo belga di Charleroi, e poco dopo era stata fermata dai funzionari dell’Agenzia delle Dogane di Treviso e dalla Guardia di Finanza. La donna era segnalata come “sospetto corriere della droga”. Gli agenti avevano accompagnato la donna in ospedale per farla sottoporre a una radiografia, e i sospetti si erano rivelati fondati.
Al giudice per le indagini preliminari, durante l’interrogatorio, aveva riferito di non conoscere né chi le aveva consegnato la cocaina che portava nel ventre né il destinatario della consegna.
Per Blessing era stato dunque disposto un ricovero con terapia per espellere gli ovuli. Martedì 30 aprile, di mattina, la donna ha chiesto di andare al bagno e la militare con l’incarico di piantonarla, un maresciallo della compagnia di Treviso, l’ha seguita. A quel punto Blessing l’ha aggredita riuscendo a strapparle la fondina e ha premuto il grilletto, e così ha continuato anche durante l’intervento di un collega della militare aggredita.
Per fermare Blessing è stato necessario l’intervento di tre agenti di una volante. Secolo d’Italia e Il Giornale riferiscono che la nigeriana di 31 anni avrebbe puntato la pistola proprio sulla militare che aveva aggredito, ma che la strage è stata evitata in quanto la Beretta di servizio aveva la sicura e non vi era il colpo in canna. Su questo episodio, Blessing si è avvalsa della facoltà di non rispondere.
Dopo la convalida, il gip ha disposto la misura cautelare in carcere. Secondo il magistrato di turno Barbara Sabattini, la donna sarebbe colpevole di tentata evasione aggravata e resistenza, e non vi sono elementi per parlare di tentato omicidio. La ragazza si trova presso il carcere della Giudecca a Venezia ed è assistita dagli avvocati Cristiana Polesel e Francesco Pagotto.
Su quanto accaduto nella mattina di martedì 30 aprile le indagini sono ancora in corso e attendiamo il loro sviluppo per riportarvi i dovuti aggiornamenti. Nel frattempo il ministro Matteo Salvini ha parlato di tolleranza zero.
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