I nostri amati lettori ci chiedono cosa fare in caso di siti di “controinformazione” che sollecitano con pop-up e simili l’adesione alle loro pagine per leggere notizie, sovente già apparse su questi schermi sottoforma di “bufale”
Ci scrive uno di voi infatti
Tu mi hai detto di non criticarla ma come faccio? sono giorni che cerco di leggere dei loro articoli e per farlo compare il solito pop up dove dice “seguici su facebook” eccetera. Lo chiudo e compare un altro pop up che parla di quella “miracolosa” (bufala) erba che cura il cancro ma “nessuno lo dice”. E stavolta quel pop up non si chiude. Risultato? la notizia non puoi vederla a meno che (suppongo) non la condividi. E come ci insegna il buon Bufale su FB DI SOLITO quelli che fanno così sparano bufale e ti impongono di condividere per portare sempre più visualizzazioni, e soldi
Mio buon, ed affezionato lettore, corretamente hai usato una formula generale, ma hai rifiutato il metodo induttivo.
Infatti è bene diffidare di pop-up troppo insistenti, che sono sempre sgraditi e non voluti, ma di solito (e quel di solito) è importante, il marchio di una delle tante, troppe “fabbriche di Bufale” che infestano Facebook.
Sottolineo il di solito perché ci sono molti altri siti che, effettivamente, per mille ragioni hanno deciso di basarsi sul solo introito pubblicitario, e non sta a me condannare tali pagine.
Se i loro contenuti saranno buoni, auguro loro ogni bene e che possano un giorno reggersi su un marketing meno aggressivo.
Ma siate comunque arguti e chiedetevi: avendo a disposizione il titolo della notizia, avete davvero bisogno di dare il vostro consenso in modo acritico?
Un “acchiappaclic” solitamente vi fornirà la notizia in modo cripitico, tendenzioso e vacuo, con formule cioè che vi impediscono di rendervi conto di quello a cui state acconsentendo, paventando un evento scandalistico (“Scandalo! Cliccate per leggere quello che la stampa non vi dice!!!”) o coprendo con ingombranti e non removibili pop-up il testo che vi sarebbe necessario per tale valutazione.
Un “acchiappaclic” alla fine della lettura non arricchirà la vostra cultura: vi ammanirà bufale già viste per mera visibilità.
Inoltre, gli “acchiappaclic” hanno un’altra conseguenza imprevista: Facebook tende a porre in evidenza gli articoli più recepiti. L'”acchiappaclic” droga questo meccanismo, rendendo ubiquitari link di nullo valore, latori di mendaci aspettative. Ciò ha convinto la stessa direzione del social media a limitare fortemente un tale fenomeno.
Nell’attesa, vigilate voi stessi
Mettiamo in chiaro subito che nessuno ci paga questa recensione. L'accordo come sempre é che ci mandano un prodotto che…
Non ultima una menzione televisiva di tale leggenda, ci è stata segnalata l'arcinota falsa credenza per cui il sale assorbe…
Ci sono conferme sui problemi PayPal di oggi 21 novembre, visto che abbiamo constatato anche noi una sorta di down…
Ci segnalano i nostri contatti un post Facebook che mostra "tre atlete dal bel sedere", chiedendo se sia normale guardarle…
Ci segnalano i nostri contatti una curiosa telefonata: una voce registrata che presenta la piattaforma di trading online della famiglia…
La Coca Cola è un efficace mezzo per rimuovere la ruggine: questa una delle credenze più diffuse. Corollario, è sicuramente…