Un utente Facebook ci segnala questa notizia:
Continuano le proposte indecenti della Presidente della Camera Laura Boldrini. Questa volta ha proposto l’insegnamento dell’islam nelle scuole pubbliche: ” Con l’avvento del multiculturalismo è necessario adattarsi e non rimanere indietro. L’insegnamento dell’islam, servirebbe non solo per far sentire a loro agio gli immigrati islamici, ma anche per far conoscere agli studenti cristiani la seconda religione italiana. Solo conoscendo il diverso si impara a rispettarlo. Credo che l’insegnamento dell’islam debba andare di pari passo con quello del cattolicesimo nelle scuole.” Questo è quello che la Presidente ha detto durante una intervista su una tv delle Isole Sabaody , MangrovieTV.
E l’inevitabile codazzo di condivisioni e commenti, non sempre conferenti, che ha portato.
Non è mai opera gradevole dover spiegare uno scherzo, eppure in questo caso tocca rilevare che, appunto, la notizia in questione non è fatto vero né bufala, ma parte di quel corteggio di beffe e scherzi comprendenti un personaggio famoso di cui abbiamo sovente parlato.
Lo scrivente ha lasciato dalla fonte originale il link al wiki dei fan della nota serie animata Giapponese One Piece contenuto nell’articolo, secondo cui il presidente della Camera Laura Boldrini avrebbe pronunciato le sue parole in un’isola fantastica di una serie animata popolata da pirati, ammiragli della marina, cyborg, robot con abilità sovraumane e bizzarre creature marine.
Come se il riferimento ad una serie animata non bastasse, vi chiedo ora di guardare il tag “SATIRA” che campeggia in fondo all’articolo, e considerare le notizie del medesimo aggregato, ovvero:
Anziana ascolta la bestemmia di Tiberio Timperi e muore per infarto
e
Di Battista propone un “ufoporto” per accogliere gli alieni. No di Grillo: “No agli alieni clandestini!”
Per abbondanza, sarebbe bastato leggere il campo “info” del sito per leggervi
Questo blog è figlio del precedente Lucelibera di splinder.
I temi di questo blog sono molto vari : si va da quelli più seri come il libero pensiero, la laicità , le denunce politiche ecc. , a quelli più leggeri come la satira , le curiosità e il divertimento ( con l’aggiunta di programmi radio e video).
Il pezzo che ha tanto indignato i vostri condivisori è, a tutti gli effetti, una semplice battuta. Come sempre avviene su Internet, quando la satira incontra la politica, capita purtroppo sempre chi condividerà il messaggio senza leggere fino in fondo (senza notare quindi l’immaginifica ambientazione della vicenda ed il tag), ed altre persone che a forza di copincolla cancelleranno quegli elementi necessari a discernere la beffa dal reale.
Pertanto, lo scrivente suggerisce, ogni volta che incontrate una condivisione preceduta da un commento indignato, di dare attenta lettura al testo contestato e, all’occorrenza, copincollarne parte del testo su Google o altro motore di ricerca per individuare la fonte primaria e, letta, distinguere tra beffa e notizia.
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