Editoriale

Denunciato il marito di un’infermiera no vax: dalla lite al rischio di un anno di reclusione

Arrivano diverse conferme da Vercelli, precisamente da Cigliano, dove una discussione tra un’infermiera no vax e due sue colleghe a quanto pare è degenerata molto in fretta. La donna, contraria al vaccino Covid realizzato da Pfizer e già in distribuzione in Italia, ha da sempre rifiutato la somministrazione, al punto da chiamare il marito di 56 anni per intervenire durante l’acceso confronto. Secondo le prime ricostruzioni fornite anche dai Carabinieri, come riporta TG Vercelli, a quel punto pare si sia andati oltre.

Cosa rischia il marito dell’infermiera no vax dopo la denuncia

Questione no vax che continua a tenere banco in questi giorni, dopo aver fatto i conti persino coi commenti di coloro che sono contrari al vaccino Covid di Pfizer dopo il discorso di Capodanno tenuto dal presidente Mattarella. Il signore, secondo le informazioni raccolte, non si sarebbe limitato a far da paciere, ma sarebbe andato oltre. Dallo scambio di opinioni eccessivo, all’impossibilità di continuare a lavorare per le due infermiere. Una delle quali, costretta a chiamare i Carabinieri affinché non si degenerasse. Insomma, una situazione che ha davvero dell’incredibile secondo le testimonianze emerse oggi 22 gennaio.

In questo caso, ad aggravare la posizione del marito dell’infermiera, c’è anche la denuncia per interruzione del servizio pubblico, considerando il fatto che le due colleghe della moglie per quasi due ore non hanno potuto esercitare la professione. Ci sono diverse fonti in rete che confermano gli scenari giudiziari ai quali potrebbe andare incontro l’uomo. Per quest’ultimo, infatti, si prospettano settimane complicate.

Per farvela breve, il marito dell’infermiera no vax deve fare i conti con il rischio reclusione. Fino a un anno senza aggravanti e ulteriori fattispecie, senza dimenticare il concorso con altri potenziali capi d’imputazione. Le due donne, aggredite verbalmente, stanno infatti valutando di ricorrere alle vie legali, peggiorando ulteriormente la posizione dell’uomo.

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