Deltacron non esiste. Vorremmo non essere gli antipatici che dicono “ve l’avevamo detto”. Quelli che vengono bacchettati dai “Professionisti dell’Informazione” assieme ai disinformatori. Coloro che prendono pietre in faccia da tutti come nella nota canzone di Antoine.
Però dopo aver preso pietre, ci tocca. Ci tocca dire “Ve l’avevamo detto”.
Urlarlo quasi, ricordando che l’informazione è una grandissima responsabilità e prendersi un paio di giorni per verificare prima di pubblicare non è censura. Perché sì, “la gente vuole sapere, è dovere informare”, ma è anche dovere prendersi tutto il tempo per verificare.
E se quel tempo fa perdere la “finestra scoop”, poco male: si tratta di un sacrificio necessario, doveroso.
Riassunto della notizia per i pigri: come ampiamente anticipato dai primi rilievi al riguardo, Deltacron non esiste, non è mai esistita.
Da Cipro partì un allarme, diffuso dalla stampa, della scoperta di una nuova variante COVID19, Deltacron. Una variante dal nome affine a quello del cattivo dei Transformers, Megatron.
Astrattamente una combinazione delle temute varianti Delta (meno contagiosa ma dai sintomi imponenti) e Omicron (dai sintomi meno importanti ma immondamente contagiosa e responsabile della risalita dei contagi dell’attuale ondata pandemica).
Di fatto, come alcuni ricercatori avevano già detto i primi di Gennaio, ricercatori che vi avevamo pregato di ascoltare, Deltacron si è rivelata essere un errore di sequenziamento.
Sostanzialmente quello che si ottiene quando in un medesimo laboratorio medico si sequenziano i campioni di malati delle due varianti e capita, che putroppo, vi sia contaminazione tra due diversi campioni.
Un errore quindi, due “bestioline simili” confuse e venute a contatto.
È proprio una comunicazione via email da Cipro che svela l’arcano alla rivista Nature: una ipotesi iniziale della scoperta di una “Variante Delta con caratteristiche Omicron” rivelatasi essere un errore.
Cosa che succede. Pezzettini di Omicron rimasti nel campione e individuati.
Nature riporta un contrasto: Cipro sembra difendere l’idea di una nuova variante, ma secondo l’Imperial College di Londra anche così sarebbe inesatto parlare di Deltacron in quanto le presunte mutazioni ascritte attualmente a contaminazione di campioni sono comuni anche a molte altre varianti di scarso interesse.
Al momento, Deltacron non esiste.
“Non esiste una cosa chiamata Deltacron. Omicron e Delta non hanno formato una super variante”, aveva scritto la dottoressa Kuppalli (OMS) in un Tweet. Ma nonostante la rapidità di risposta della comunità scientifica, la notizia della nuova variante ha trovato ampio risalto sui media.
Ed ora la palla spetta a Nature, con una morale che ci interesse e ci tocca da vicino:
“Sebbene alcuni ricercatori applaudano al sistema per aver individuato rapidamente un possibile errore nel sequenziamento, altri avvertono che gli eventi dovrebbero servire da avvertimento sulla diffusione della disinformazione durante la pandemia”, precisa la testata, sottolineando come 72 ore dopo la pubblicazione delle sequenze sulla banca dati internazionale Gisaid, le stesse siano state rimosse dai ricercatori ciprioti che le avevano inizialmente caricate “in attesa di nuove indagini”.
E non possiamo che essere d’accordo.
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