Delitto d’onore: quanto costa la buona reputazione?
Parlare di lesione all’onore può sembrare un racconto di epoche lontane. Non è così.
In Italia l’idea della salvaguardia del buon nome della famiglia anche a costo di commettere delitti efferati ha giustificato l’applicazione di pene minime fino a pochi anni fa. Ai sensi dell’art. 587 del c.p., veniva punito con la reclusione da 3 a 7 anni il soggetto che in uno stato d’ira avesse cagionato la morte “del coniuge, della figlia o della sorella” nel momento in cui avesse scoperto un’illegittima relazione carnale. Pena assai esigua considerando l’entità del reato ed il fatto che la stessa pena attenuata poteva essere applicata anche in caso di omicidio del soggetto scoperto con il coniuge, la figlia o la sorella del reo. Nel caso invece di sole lesioni, si riportava espressamente che venisse applicata una riduzione della pena prevista nel caso ordinario di lesioni personali.
Lo scatto d’ira causato dalla incrinatura del buon nome della famiglia per il mondo esterno attenuava la gravità del reato, il disonore si frapponeva come un macigno tra delitto e giustizia.
Tale condizione è rimasta in Italia fino al 1981, quando si è ottenuta l’abrogazione dell’articolo con la legge n. 442. Elemento da non trascurare è il fatto che pur non specificando il genere dell’assassino, si chiariva in parte il genere della vittima. Un padre che avesse scoperto la relazione illegittima del proprio figlio non avrebbe potuto sperare in una pena minima in caso di delitto, diversamente da quanto invece sarebbe accaduto per l’uccisione della figlia. Una discrepanza rispetto all’art. 3 Cost., che sancisce l’uguaglianza tra uomo e donna si riscontrava anche nell’art. 559 del c.p. (incostituzionale dagli anni ‘60) che puniva esclusivamente la donna ed il suo amante per adulterio.
Se questa condizione vigeva fino a poco tempo fa in Italia, in alcuni paesi del mondo la lesione dell’onore è ancora attenuante per vari crimini. La vita di un essere umano può valere meno della reputazione? Quando si sradicherà la cultura del possesso e del giudizio che ancora è causa di innumerevoli delitti?
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