Davvero i vaccinati hanno il 334% di possibilità di morire se contagiati? Attenti al Paradosso di Simpson
Abbiamo avuto segnalazioni su un articolo secondo cui i vaccinati hanno il 334% di possibilità di morire se contagiati.
Tra le tante segnalazioni abbiamo anche avuto un lettore che ci ha offerto, con una sua nota, un punto di vista diverso basato sull’analisi delle cifre.
Cifre che sembrano restituire uno scenario diverso.
Davvero i vaccinati hanno il 334% di possibilità di morire se contagiati? Attenti al Paradosso di Simpson
Il nostro affezionato lettore ci fa notare che il testo si basa sul calcolare la probabilità di morire di Covid in persone vaccinate e non vaccinate, arrivando alla conclusione che la probabilità sia maggiore nei vaccinati.
In realtà, come già descritto da noi sul testo relativo al Paradosso di Simpson, siamo di fronte a due gruppi disomogenei per composizione, dove la correlazione di causa/effetto viene quindi viziata da elementi immanenti ai campioni, ma non esplicitati nell’analisi.
Dati dai quali si può evincere che il gruppo dei vaccinati contagiati è composto in misura significativa di persone di età maggiore degli anni 50 (>44%) mentre fra i non vaccinati il dato è inferiore (<3%).
Basta aggregare invece il dato tenendo conto della fascia di età per pervenire ad un dato diverso: i maggiori di anni 50 non vaccinati percentualmente muoiono circa tre volte di più dei vaccinati; nella fascia di età minore di 50 invece la mortalità tra i vaccinati è quasi il doppio, ma con un ulteriore caveat.
Ora, il nostro lettore ci conferma che anche questo non è un dato esplicitato nel report, ma possiamo dare per assodato che parlando di dati prelevati a partire da Febbraio, ovvero dall’inizio della campagna Vaccinale in cui solamente i soggetti fragili e gli operatori sanitari erano autorizzati alla vaccinazione, il campione avrà in gran numero se non in maggioranza fragili e vaccinati.
Una analisi completa avrebbe richiesto quindi un driver multivariato, un campione statistico prelevato su tutta la campagna vaccinale, su tutti i 50 enni e non solo su coloro che, per evidente margine di tempo, risultano prelevati dalle categorie di rischio.
Ovvero sanitari e affetti da comorbidità tali da richiedere un “anticipo” rispetto alla vaccinazione ordinaria dei 50enni.
Ulteriori elementi di esame
Il confronto, meramente statistico su un singolo dato (vaccinati e non) sembra non tenere conto di ulteriori dati.
Se la fonte è effettivamente “Attendance to emergency care and deaths of sequenced and genotyped Delta cases in England by vaccination status (1 February 2021 to 15 August 2021)” è evidente che si tratti di soggetti:
- Contagiati dalla Variante Delta
- Con sintomatologia grave da doversi recare in pronto soccorso
Si parla quindi di un campione che non rappresenta l’intera popolazione, ma un sottoinsieme della popolazione. Il sottoinsieme dei soggetti più probabilmente più anziani, fragili, esposti, ma sicuramente che hanno manifestato sintomi tali da avere bisogno di cure di emergenza e non il semplice contagiato asintomatico o paucisintomatico.
Scatta quindi il Paradosso del Sopravvissuto: osservando i Pronto Soccorsi e le cure di Emergenza, automaticamente viene scremato il campione dei vaccinati che, proprio grazie al vaccino, hanno avuto manifestazioni pauci o asintomatiche.
Campione che sappiamo essere di un ordine di grandezza maggiore rispetto ai non vaccinati (fonte ISS).
Sappiamo quindi che la Variante Delta aumenta i contagi. E li aumenta per tutte le categorie. Ma il prezioso contributo del lettore ci è necessario per una nuova prospettiva.
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