Dall’Ucraina arrivano cartucce per tenere vive le retroconsole (più qualcosa altrove)
Dall’Ucraina arrivano cartucce per tenere vive le retroconsole (più qualcosina altrove): nello scorso capitolo della nostra nuova rubrica, il sottoscritto immarcescibile Shadow vi ha insegnato come costruirsi un nuovo Commodore 64 con prezzi paragonabili a quelli di un Macbook Pro. Adesso vi insegnerà come proprio dall’Ucraina presa d’attacco dalla Russia e dai notutto arriva uno dei modi più efficaci per mantenere vive buona parte delle console della nostra infanzia.
Per qualcun’altra e per i computer dell’epoca ci vorrà un piccolo aiutino, e ve lo forniremo.
Dall’Ucraina arrivano cartucce per tenere vive le retroconsole
Parliamo di Krikzz, nome di penna e di battaglia di Igor Golubovskiy, programmatore e IT Ucraino dietro al progetto Everdrive.
Attivo sin dal 2009, Krikkz ha colmato egregiamente una nicchia che tutti coloro che sono entusiasti del retrogame conoscono: ancora oggi continuano ad uscire nuovi giochi per computer e console d’epoca.
Ci sono competizioni per creare nuovi giochi per il Master System, la nota trasmissione Affari di Famiglia ha un suo buffo spin-off in un gioco per NES, Quest for Pinky.
Esiste un universo di giochi per console e computer vintage di cui magari vi parleremo in un prossimo capitolo dell’esposizione, ed esistono librerie immani di videogiochi d’epoca che ormai sono difficili da ottenere. Tra giochi venduti solo in determinati paesi, giochi venduti in edizioni limitate, cartucce che invecchiano, avere una collezione completa comprando tutto l’edito dai mercatini è impossibile. E per i giochi nuovi, spesso dopo una breve tiratura si continua vendendo file “immagine” da giocare su emulatori o per farsi la propria cartuccia.
Su entrambi i punti interviene Golubovskiy, che dal 2009 vende le “Everdrive”, che come suggerisce il nome sono “cartucce eterne”, eredi delle costose cartucce-copia degli anni’80 spesso in grado di “custodire” un singolo gioco per volta.
Una Everdrive è un oggetto molto semplice all’apparenza, ma prodigiosa all’interno: una cartuccia uguale a quelle per le console di riferimento, al momento tutte le console Nintendo dal NES al Nintendo 64 e SEGA dal Master System al Mega Drive, ma con un piccolo slot per una schedina SD, come quella dei cellulari.
Avviando la console con una Everdrive inserita sarà quindi possibile visualizzare un menù da scorrere col joypad che consente di scegliere le immagini cartuccia: la console si comporterà da quel punto in poi come se avesse una cartuccia originale inserita al suo interno.
Altri oggetti venduti da Krikkz sono il “Joyzz“, controller senza fili compatibile con Master System e Mega Drive e l’RGB Blaster, per donare la qualità video RGB ad un Famicom, il NES “Giapponese Originale”
Golubovskiy ha messo brevemente in pausa le sue attività all’inizio del conflitto Ucraino, quando è stato costretto a portare la sua famiglia al sicuro in Spagna.
Nonostante tecnicamente sia dimesso dal servizio militare, quindi non tenuto a ritornare, Golubovskiy è tornato in Ucraina non appena ha potuto, rimettendo in piedi la sua fabbrica delle meraviglie con un nuovo impiegato, Gennady il generatore elettrico, “Pagato in natura”, ovvero benzina.
Ricongiungendosi ai suoi impiegati, molti ancora in età e capacità di servizio militare, quindi impossibilitati alla fuga.
Chi vi scrive ha già comprato dei prodotti Everdrive per la sua collezione in casa, ed anche per avere qualcosa “Made in Ukraine” e, perché no, far sbroccare malissimo qualche “noucraina”.
Perché no, non “ci paka” nessuno, ma saremo pur liberi di pagare un po’ chi ci pare.
Un attimo, ma io non ho mai avuto una console! Io avevo altro!
Ovviamente con Everdrive puoi rianimare un sacco di cose, ma vi avevo promesso un extra, e lo avrete.
Se da bambini avevate uno ZX Spectrum, potete comodamente sostituire il lettore cassette con un banale lettore MP3 o meglio con un TZXDuino, un lettore specifico costruito intorno ad un Arduino con una pratica interfaccia per scegliere tra nastri emulati.
Per il Commodore 64 e VIC20 (ma anche C16 e Plus/4, nonché 128) potrete rivolgervi al suo “buon cugino”, il Tapuino, emulatore del Datassette con un piccolo display e una bottoniera.
Altre alternative sono la EasyFlash 3, una cartuccia simile come concetto all’Everdrive che consente di programmarvi diverse cartucce per il Commodore 64, quindi coprendo la nicchia dei “giochi su cartuccia”, minoritari per il computer ma presenti.
Oppure la più recente KungFuFlash, anche essa una cartuccia multipla, ma con la possibilità di caricare anche singoli file di gioco PRG o buona parte delle immagini disco in formato D64 (floppy 1541), come vedremo non tutte ma abbastanza.
O la BackBitPro, col vantaggio di essere adattabile ad una pletora di altri dispositivi.
Sempre per il Commodore 64 il più semplice e più economico dei mezzi per caricare programmi “a stato solido” è stato anche il più antico (a parte i dispositivi originali), il SD2IEC, non proprio un emulatore di floppy disk ma un emulatore dei dischi rigidi esterni arrivati tardi nell’Era Commodore (i CMD Thunderdrive), quindi in grado di “montare” immagini di floppy nei formati dei lettori 1541, 1571 (a doppia testina quindi) e 1581 (da 3,5″) ma non di imitare le peculiarità nel caricamento dovute al fatto che i lettori di casa Commodore avevano CPU e RAM proprie, spesso coinvolte in programmi di protezione e caricamento rapido.
Per quello ci vorrà qualcosa di più affine ad un “computer indipendente”, come il Pi1541, soluzione che usa un RaspberryPI per fornire CPU e RAM (col risultato che il floppy “riemulato” sarà tecnicamente di diversi ordini di grandezza più potente del computer a cui è connesso) o Ultimate II+L, cartuccia con cavi per lettore Floppy e Datassette che somma in sé la maggior parte dei dispositivi mai creati per Commodore 64 e 128, ovvero cartucce, floppy, Datassette e persino un modem per andare online.
Uno dei vantaggi della Ultimate II+L (sostituta della Ultimate II+, differente solo per l’FPGA usata, più facile da ottenere nelle quantità necessarie) è aggiungere anche un’unità di espansione RAM “REU” (acronimo appunto per “Ram Expansion Unit”), unico modo per portare il Commodore 64 oltre i 64Kb di RAM consentendo l’uso di alcuni giochi e programmi.
Unità che puoi aggiungere anche con una cartuccia RAD, costruita intorno ad un Raspberry Pi.
Per tutti i computer datati, dall’Amiga fino ai sintetizzatori musicali che usano floppy, un Gotek è un dispositivo che rende possibile caricare immagini disco custodite in un pendrive, mentre per un Macintosh Classic, un Apple II o un LISA basterà il poco immaginativo (come nome) “Floppy Emu”.
Alla fine, abbiamo imparato che floppy e cartucce possono essere portati allo stato solido, e tutti i sopravvissuti della battaglia tra SEGA e Nintendo per chi aveva la console più bella degli anni ’80 potranno rianimare le loro amate console con un pezzo di Ucraina.
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